1^ DOMENICA DI QUARESIMA – 14 FEBBRAIO (C)

Domenica 14 Febbraio 2016
1^ Domenica di Quaresima – 14 febbraio (C)
La tentazione raggiunge il Signore
“Commento di don Franco Galeone”
(francescogaleone@libero.it)

* Comincia il ciclo liturgico quaresimale. La quaresima indica un periodo di quaranta giorni, destinato alla preghiera e alla penitenza, in preparazione alla Pasqua di risurrezione. Quaranta è un numero simbolico. Quaranta furono anche i giorni del diluvio, che si conclusero con l’arcobaleno e l’alleanza tra Dio e Noè; quaranta furono gli anni del popolo ebraico nel deserto, durante i quali il nuovo popolo entrò nella terra promessa; quaranta furono anche i giorni del digiuno di Mosè, di Elia e di Gesù nel deserto; gli abitanti di Ninive ebbero quaranta giorni a disposizione per convertirsi; quaranta sono pure i giorni dell’avvento e della quaresima, tempo di profonda rimeditazione della parola. Mi piace pensare che la parola quaresima deriva dal verbo latino quaerere, che significa cercare, chiedere per sapere, desiderare, impegnarsi. Sant’Agostino, ai suoi fedeli di Ippona, dava questo impegno all’inizio della quaresima: pregare di più, digiunare di più, donare di più. È un tempo forte, un’occasione privilegiata per riscoprire chi è Dio e chi siamo noi. Con Gesù, come Gesù, siamo chiamati a fare la nostra scelta. Non è facile perché il tentatore ci propone di cercare solo il pane della terra, di ammassare ricchezza e potenza, di crederci autosufficienti fino a fare a meno di Dio.

* Ma noi crediamo ancora al diavolo? Siamo mai tentati, nel corso della nostra giornata? No! Ci pare proprio di no! Nessuna vera tentazione! Sì, cosucce, pensierini, roba da poco. Amiamo il quieto vivere, la palude dell’apatia. Ci sembra persino esagerata quella invocazione: Non ci indurre in tentazione. No, il diavolo non fa parte della nostra vita. È vero, il mondo è pieno di delitti, terribili, mostruosi, ma tutto ci sembra così cinicamente spiegabile attraverso l’analisi sociale e politica, che la presenza del diavolo in tutto questo non c’entra. La nostra anima non conosce più l’ombra e la luce, ma solo un eterno grigiore. Il contrasto dei colori ci fa male agli occhi, lo sopportiamo solo al cinema o in televisione; il bene e il male si mescolano fino a diventare sempre meno distinguibili; il male è giustificabile e il bene è criticabile. Anche in paradiso vogliamo andarci tutti in massa. L’ultima invenzione del diavolo è farci credere che lui non esiste! In realtà egli è vivo e attivo contro Dio e i suoi amici. Scrive uno scrittore laico come Giovanni Arpino: “Lo dico con un brivido, perché io – e non mi vergogno di confessarlo – al diavolo ci credo. Gli credo, lo temo, non lo sfido, perché so che sta in noi, agisce, è pronto”.

* Il Vangelo di oggi ci meraviglia. Eccoci, sembra di trovarci davanti al copione di un bel mito. Chi può credere che il diavolo abbia portato Gesù sul pinnacolo del tempio? Strano davvero questo diavolo, questa sfoggio di Scrittura, questo dialogo tra Cristo e il demonio! Ci sembra sconcertante, fantastico. Se leggiamo il Vangelo senza pregiudizi teologici, vediamo che Cristo è stato realmente tentato, cioè toccato, scosso, straziato, ma lo è stato non nelle circostanze favolose di un digiuno durato quaranta giorni, di un assalto di erudizione scritturistica, di levitazione aerea, ma durante tutto il corso della sua vita, in cui ha dovuto realizzare un progetto di redenzione che comportava fallimenti, sofferenze, morte, davanti al quale tutta la sua natura si ribellava. Il senso di questa pagina evangelica è chiaro: fin dall’inizio della sua vita pubblica, Cristo professa: Non la mia, ma la tua volontà. Questa è la vera tentazione. Come ammettere che la redenzione sia così povera e lenta, apparentemente così inefficace? Non siamo forse irritati tutti dal fallimento del cristianesimo? La sua area geografica si restringe sempre più; i cristiani si moltiplicano meno velocemente dei musulmani; l’immensa maggioranza degli uomini si salva senza il cristianesimo. Perché Dio sembra così debole, così impotente a farsi capire, tradito da coloro che dicono di rappresentarlo?

* R. Guardini, nel suo bel libro Il Signore, mostra che Cristo ha sperato a lungo che la redenzione si potesse realizzare tra l’entusiasmo delle folle, ma lentamente ha dovuto arrendersi all’evidenza che la sua vita sarebbe finita sul calvario, e che il grano avrebbe dovuto morire per moltiplicarsi. Allora, dopo l’idillio degli inizi, si vede Gesù fuggire le folle, ritirarsi nei deserti o presso i pagani, pregare più a lungo, divenire più teso e severo con i farisei, confidare ai discepoli i suoi terribili presentimenti, piangere su Gerusalemme, passare dal chi non è contro di noi è per noi, al chi non è con me è contro di me. Quello che ha maggiormente sofferto non è la sua passione, ma il fallimento apparente della sua missione. Perciò, non chiamiamo la morte di Gesù un fallimento: è stata di una efficacia incomparabile. La sua fede, la sua fedeltà totale alla missione, la sua perseveranza nel fare il bene, la sua capacità di amare i carnefici … hanno cambiato la storia del mondo. Nonostante tutte le ragioni per disperare, Cristo ha continuato dalla croce a perdonare, a promettere la vita, Lui, un moribondo. La vibrazione prodigiosa ha scosso il mondo già prima della risurrezione, quando il centurione, le sentinelle, gli spettatori presero a battersi il petto dicendo: Veramente quest’uomo era figlio di Dio! Buona vita!
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CORSO DI MISTICA EBRAICA E LINGUA BIBLICA
→ Sede:
Parrocchia “Gesù Buon Pastore” – Piazza Pitesti, 1 – Caserta
→ Orario:
– ogni sabato: dalle 16.00 alle 17.00 (grammatica biblica)
e dalle 17.00 alle 18.00 ( mistica ebraica).
→ Docenti:
– Prof.ssa Maria Rosaria FAZIO, esperta di mistica ebraica
– Don Franco GALEONE, docente di lingua biblica
→ Contatti: telef. O823.210.412 // 0823. 329.273
סדר סעודת האדון
רומא מנהג לפי
Eucaristia del Signore – Rito romano
Lingua originale di Gesù di Nazaret.
Un tempo di forte spiritualità
per riflettere sul profeta Isaia
אִמְרוּ֙ לְנִמְהֲרֵי־לֵ֔ב חִזְק֖וּ אַל־תִּירָ֑אוּ הִנֵּ֤ה אֱלֹֽהֵיכֶם֙ ה֥וּא יָב֖וֹא וְיֹשַׁעֲכֶֽם ׃
Dite agli smarriti di cuore: Coraggio! Non temete!
Ecco il vostro Dio! Egli viene e vi salverà (Is 35,4).
Ogni ultimo sabato del mese, ore 17.00, presso la
Parrocchia “Gesù Buon Pastore” (Sala G. Moscati) – Caserta –
Prossimo incontro: sabato27 febbraio
Per contatti: francescogaleone@libero.it

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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