27 MARZO: DOMENICA DI PASQUA (C)

Domenica 27 Marzo 2016
27 marzo: Domenica di Pasqua (C)
Risorgere si può!
“Commento di don Franco Galeone”
(francescogaleone@libero.it)

* Mai ci sembra di fare veramente Pasqua. I motivi per cedere alla sfiducia sono tanti. I pochi momenti di gioia sono brevi come la Domenica delle Palme, cui seguono interminabili settimane di Passio¬ne. Vorremmo respirare aria di Pasqua, come i tanti giovani che si radu¬nano in Piazza S. Pietro per la celebrazione delle Palme, con il Papa. Invece, ogni giorno, la civiltà della morte miete le sue vittime, con tecniche omicide sempre più raffinate. Le stesse organizzazioni di pace preparano per sé e per gli altri giorni di sangue e notti di terrore. I Paesi del benessere mettono le armi, i Paesi della fame mettono le vittime. Veramente, accanto alla religione di Cristo, fioriscono altre religioni del male (R. K. Popper), che trovano seguaci pronti a tutto. La filosofia antica nasceva dallo stupore davanti alle meraviglie del cosmos. Oggi, la filosofia nasce dal dolore e deve rendere conto dei tanti olocausti. Il filosofo di Roecken proclamò la morte e il silenzio di Dio, ed ora noi soffriamo per la morte e il silenzio dell’uomo.

* Perché la politica non viene gestita da servitori onesti dello Stato, ma, con perfida metamorfosi, è diventata una lotta selvaggia, per entrare nella sala dei comandi e occupare le poltrone del potere? Perché la storia deve essere ritmata sulle date di guerra? Perché le relazioni tra i popoli devono essere sotto il segno della volontà di potenza, quando intere nazioni sono condannate allo sterminio per fame? Oggi, non si chiamano più imperatori o cesari, ma presidenti o segretari di partito e, ugualmente, conducono l’umanità alla rovina, smarriti nel labirinto dell’egoismo personale o di classe o di ideologie. Abbiamo l’impressione di sedere su una polveriera, mentre i politici giocano alla guerra. In questi giorni di incertezza, le uniche cose certe sono le bugie, le manovre strumentali e ridicole. Non aveva del tutto torto K. Marx, quando parlava di cretinismo parlamentare. Oggi, l’unica cosa certa è l’incertezza, l’unica cosa sicura è l’insicurezza.

* E senza andare molto lontano, perché un marito non deve amare la propria moglie? Perché siamo pronti a vendere gli amici per meno anche di trenta denari? Quante famiglie non sono più luoghi di crescita o di amore, ma luoghi di schiavitù aperta e più spesso mascherata, ove l’uomo occupa posizio¬ni egemoni perché guadagna, mentre la donna rappresenta il proletaria¬to sfruttato (K. Marx). Quante famiglie hanno una casa ricca di cose, ma povera di amore! Ognuno vive in parallelo, come in un albergo: si resta il meno possibile in casa, in silenzio, per non litigare. Gentili e cordiali fuori, con gli altri, ma duri e spietati dentro, con i propri. Schizoidi! Quanto costa il benessere! Per raggiungerlo, forse il prezzo è stato la perdita dei figli, il tradimento dell’amore, lo sfascio della famiglia. Ho incontrato non pochi uomini, ricchi e padroni economicamente, ma poveri e schiavi spiritualmente; con responsabilità nella società, ma irresponsabili nella famiglia; pieni di informazioni ma privi di sapienza: arroganti con la moglie e i figli ma servili con il padrone. Molti impiegano la prima parte della vita per rovinarsi la seconda!

* E’ possibile sperare? E’ necessario sperare! Il filosofo Anselmo d’Aosta aveva ragione quando intuì che l’umanità non è stata creata per autodistruggersi, altrimenti Dio non sarebbe né Amore né Razionalità. Abbiamo quindi ragione se crediamo che la Pasqua è possibile, che gli uomini possono risorgere, che il male e la morte non sono l’ultima parola, che se l’uomo è potente nel male, Dio è onnipotente nel bene. La Pasqua rivela il vero futuro dell’uomo e della storia. A Pasqua non si può essere pessimisti! Il cristiano può diventare tutto, tranne un disperato!

* Non dobbiamo cercare tra i morti Colui che vive. Allora diventa prioritario il dovere di decifrare i segni di Dio presenti nel nostro quotidiano. Cristo non è un personaggio misterioso sepolto nei cunicoli delle archeologie o idealizzato nel paese delle meraviglie! In questo tempo di feroce disgregazione, che senso ha parlare del Crocifisso risorto? E’ una soddisfazione privata? E’ un idilliaco giardino in cui rifugiarsi almeno la domenica? Cosa è la nostra fede? Un’isola felice? Un convento sicuro? Un “hortus conclusus”? Essere indifferenti o egoisti significa cercare Cristo tra i morti. I luoghi di testimonianza della fede sono là dove si elaborano le condizioni perché la vita fiorisca, perché l’alleluia pasquale non sia un canto gregoriano dentro il tempio, nel sacro recinto, ma una nota di gioia che corre di coscienza in coscienza attraverso le generazioni. Un culto che non modifica la qualità della vita è alienazione. Non comprendere questo significa entrare nella zattera dei disperati, che predicano e cantano, mentre attorno infuria la tempesta e spinge la zattera sulla spiaggia della morte. E’ credibile solo l’amore! Se non abbiamo il coraggio di tutto questo, vuol dire che abbiamo paura di perdere i nostri privilegi e le tante onorificenze. Ma il Vangelo a questo ci impegna: essere luce nelle tenebre, lievito profumato e saporito nella società dei fratelli! Buona Pasqua e Buona Vita!
סדר סעודת האדון
רומא מנהג לפי
Eucaristia del Signore – Rito romano
Lingua originale di Gesù di Nazaret.
Un tempo di forte spiritualità
per riflettere sul profeta Isaia
אִמְרוּ֙ לְנִמְהֲרֵי־לֵ֔ב חִזְק֖וּ אַל־תִּירָ֑אוּ הִנֵּ֤ה אֱלֹֽהֵיכֶם֙ ה֥וּא יָב֖וֹא וְיֹשַׁעֲכֶֽם ׃
Dite agli smarriti di cuore: Coraggio! Non temete!
Ecco il vostro Dio! Egli viene e vi salverà (Is 35,4).
Ogni ultimo sabato del mese, ore 17.00, presso la
Parrocchia “Gesù Buon Pastore” (Sala G. Moscati) – Caserta –
Prossimo incontro: sabato 30 aprile c. a..
Per contatti: francescogaleone@libero.it

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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