A.N.P.A.R (Associazione Nazionale per l’Arbitrato & la Conciliazione)

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Cominciano a fioccare le sanzioni da parte dell’Unione europea per la  lentezza della giustizia italiana nei procedimenti civili. E’ necessario  eliminare urgentemente  l’eccesso di delega “consigliato” dalla sentenza della Consulta, che ha dichiarato anticostituzionale il solo comma 1 dell’art. 5 del D. Lsg 28/2010. Dalla sentenza della Corte Costituzionale sono  aumentate a dismisura le controversie  nazionale e transfrontaliere.  Un esempio per tutti  in vigenza della mediazione  “obbligatoria”  i processi sono diminuiti sensibilmente di almeno il 13% . Un numero non consistente ma abbastanza per rasserenare i cittadini. In un vero spazio di giustizia nazionale, le persone non dovrebbero essere scoraggiate dall’esercitare i propri diritti, ne’ dovrebbe essere loro impedito.  Le misure adottate dal D. Lsg 28/2010 e i successivi decreti di attuazione hanno messo in at! to una serie di misure studiate per aiutare cittadini, imprese ed enti pubblici e privati nei casi di controversie  responsabili di  rendere lentissimo e costoso  il percorso giudiziario. Questi metodi alternativi di risoluzione delle controversie, quali la mediazione civile e commerciale, hanno giocato  e pesano fortemente con un ruolo  importantissimo nella composizione dei conflitti non solo nazionali ma anche per quelli di oltre confine.  Sono necessarie regole  valide non solo in Italia ma anche fra i paesi dell’U.E.   Pensate a come si renderebbero migliore il clima imprenditoriale:

  • sarebbe certamente piu’ efficace l’esecuzione  dei crediti commerciali (senza attendere   oltre dieci anni per avere una sentenza  dalla quale spesso non se ne ricava nulla);
  • con la mediazione si semplificano l’esecuzioni degli accordi conclusi con buona soddisfazione per entrambe le parti (riducendo costi, tempi lunghi e burocrazia);
  • introducendo regole  “obbligando” al versamento di almeno il 10%  i “debitori temerari”  garantiti da cauzione da parte del creditore  che avviano la procedura di mediazione (attualmente in Italia  ed in Europa oltre il 60% dei crediti non viene recuperato);
  • modernizzando le procedure di insolvenze tra creditore e debitore attraverso la mediazione e l’arbitrato  significa non  andare  piu’ in tribunale, diversamente   cittadini ed imprese  non riuscirebbero a continuare l’attivita’. Cosa  che sta succedendo,  che e’ sotto gli occhi di tutti  ma che tutti fanno finta di non vedere e non sentire.  Occorre urgentemente eliminare l’eccesso di delega  rilevato.

L’Italia e non solo  è stata invitata dallU.E.   a potenziare ulteriormente  l’efficienza dei sistemi extragiudiziali e realizzare le riforme necessarie  in questo settore  nell’ambito dei programmi per la ripresa economica. Solo cosi’  si contribuisce  alla politica della ” giustizia per la crescita”.
E’  attraverso i  sistemi alternativi alla giustizia ordinaria  che puo’ avvenire una ripresa  economica, L’Italia quale primo Stato membro  ha scelto di incentivare finanziariamente: cittadini, imprese, enti pubblici e privati, per la partecipazione alla mediazione introducendo per alcune materie  requisiti obbligatori di mediazione, al fine  di contribuire ad una composizione delle controversie più efficaci e di ridurre il carico di lavoro dei tribunali. Ora di tutto si parla tranne che di questo. Per questo motivo invitiamo i cittadini a  potenziare con la loro firma  la petizione, che ne ha già raccolto migliaia che saranno presentata al futuro Parlamento. Il modello da firmare per la petizione è sul sito www.anpar.it

Ufficio stampa

AIANNO. 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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