AL CENTRO COMMERCIALE JAMBO GRANDE SUCCESSO PER “SHALOM”, SPETTACOLO CON PROTAGONISTA IL MAGISTRATO NICOLA GRAZIANO

 Foto Shalom 2

Una interpretazione forte e potente, di grande impatto emotivo, in grado di toccare le corde più intime dell’animo umano e di farle vibrare, capace di catturare gli spettatori sin dal primo minuto per poi farli liberare, alla fine, un intenso applauso – meglio dire una ovazione – che è il segno tangibile di un autentico apprezzamento, di una piena condivisione, di un indiscusso successo.

Tutto questo e oltre è stato “Shalom”, monologo con Maria”, spettacolo realizzato l’altro sera al Jambo, con protagonista il magistrato Nicola Graziano, in scena con Milena Cassano e Angela Cacciuto.

Lo spettacolo, scritto da Manuela Torre e Leonardo BIlardi per la regia di Leonardo Bilardi, si è svolto all’interno della meravigliosa mostra “Oltre la notte. Da Curia a Solimena, capolavori di pittura meridionale”, curata da don Gianni Citro.

Lo spettacolo è un racconto schietto, duro e sincero, mosso da una profonda urgenza e da un intimo bisogno di Nicola Graziano di raccontare il dolore dell’uomo per la follia, in un singolare parallelo con Maria, la mamma del “salvatore”.

Il dolore di Graziano ha le vesti dell’uomo avvinto dalla follia, filtrato attraverso la sua esperienza personale (“Il 27 ottobre 2014 mi sono fatto rinchiudere, sotto mentite spoglie, presso l’OPG di Aversa, la mia città, la città dei pazzi, come me”) e di vita: “Ho voluto sfidare a duello la follia, quella più cruda, quella più atroce perché la pazzia si può capire ma la follia no. Se non la vedi”. Maria racconta del figlio tradito, sul quale il “Signore ha fatto cadere i peccati di tutti:  “Mio figlio è stato tradito, ripudiato, disprezzato, offeso, umiliato,  sputato, picchiato, E’ stato creduto peccatore, malfattore. E’ stato processato nelle maniere più ingiuste . E’ stato ammazzato!”.

In scena la presenza del magistrato è possente, ma allo stesso tempo discreta, i suoi movimenti sono misurati, pochi i gesti, ma netti e precisi: una partitura scenica semplice e di grande influsso emotivo. Graziano si muove parallelamente su registri stilistici differenti, passando abilmente dal flusso potente e incontenibile di parole ai silenzi e respiri dettati dalle forti emozioni vissute.

Un viaggio nell’animo umano, doloroso e commuovente, dove Graziano – e le due bravissime attrici – ci conduce per mano, rendendoci testimoni partecipi e commossi. Parafrasando Laurence Olivier, il realismo di Graziano è in grado di “trasportare la realtà nell’arte; non solo accettare le vicende della vita ma elevarle”.

La sala è affollata ma il silenzio è sovrano, gli spettatori – in primis il vescovo di Aversa Mons. Angelo Spinillo – attoniti. Tante le riflessioni scaturite a fine spettacolo, valga su tutte quella del regista Antonio Iavazzo che ha scritto: “Non è forse folle colui che uccide il suo salvatore? E la donna che accetta di perdere il suo unico figlio per fede? Quante forme ha la follia? Dove vive? E come definire l’uomo che imprigiona se stesso in un manicomio per guardarla in faccia, la follia. I personaggi reali dello spettacolo si confondono con quelli da essi stessi evocati e intrappolati nei quadri. La storia dell’uomo, intrisa del sangue innocente del figlio di Maria, perpetua il dolore straziante quando dinanzi agli esclusi il resto del mondo tace. La combinazione scenica di un giudice, la Madonna e l’angelo riporta alle suggestioni dei testi poetici di De André, dove le figure umane non sono che un pretesto per raccontare altri significanti la cui natura terrena sprigiona dal panno candido nella mani della madre e dalla camicia di forza che cinge il Magistrato, ormai corpo vuoto”.

“Shalom”, monologo con Maria” , è stata una gemma preziosa che ha arricchito il cartellone di eventi allestito per la mostra “Oltre la notte” , allestito grazie alla proficua collaborazione tra l’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), la Magistratura e la Rassegna Nazionale “PulciNellaMente”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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