CASELLO IDRAULICO: ABBANDONO TOTALE NEL SILENZIO GENERALE IN ATTESA DI ALLAGAMENTI.

GRAZZANISE – SANTA MARIA LA FOSSA

di Peppino PASQUALINO

     Molti ricorderanno, dalle cronache degli ultimi giorni, il destino del cavallo stramazzato a terra esausto nel Parco della Reggia di Caserta, stanco per i continui “viaggi” sotto il sole cocenteall’interno della struttura museale per trasportare turisti fino all’origine del corso d’acqua che alimenta le piscine. Subito dopo il “rimbalzare” della notizia a livello globale, la direzione ha pensato (non poteva pensare prima?…ndr) di indire una gara per la fornitura di automezzi elettrici per il trasporto dei turisti all’interno del Parco.

     Ecco che torna prepotentemente alla ribalda il discorso “prevenzione”; nella penisola italica, infatti, se prima non ci scappa il morto (o i morti) non si pensa mai ad applicare azioni preventive atte a scongiurare i disastri. E sapete il perché? Perché la “prevenzione” non è visibile, non è sfruttabile per fini “elettorali”, non fa rumore, non colpisce l’opinione pubblica.

     Tutti ricorderanno quando la strada provinciale 333 (ex SS 264) che attraversa gli abitati di Santa Maria la Fossa e Grazzanise, proprio nel punto in cui incrocia il “Canale Fiumarella” si allagò durante una piena del Volturno. Ciò avvenne perché l’invaso, una volta completamente libero da ogni sorta di vegetazione e proiettato alla costruzione (mai avvenuta) di una “chiusa”, era soffocato da una fitta vegetazione arborea. Da allora ad oggi la situazione si è aggravata ulteriormente, è sorto un vero e proprio bosco e si scongiura soltanto qualche “bomba di acqua” (episodi climatici sempre più frequenti per la tropicalizzazione) che metterà in ginocchio la cittadina grazzanisana allagandola.

     E il “casello idraulico”? Molti (i più giovani, ndr) si chiederanno: e cos’è il casello idraulico? E’quell’edificio ubicato all’ingresso della cittadina di Grazzanise (vedi foto) che una volta ospitava un dipendente dell’assessorato alle opere pubbliche della Regione Campania addetto al controllo delle rive del Volturno (la sua qualifica era denominata appunto “guardia ripa”), in particolare durante la stagione autunnale e invernale a causa dello straripamento del fiume Volturno. Una struttura con gli uffici per gli addetti ai controlli e il magazzino annesso che conservava migliaia di sacchi di canapa e un motoscafo. I sacchi avrebbero dovuto essere riempiti di sabbia (mai scaricata, ndr) e collocati nei punti critici del territorio per contenere le piene, mentre il natante (senza motore, ndr) avrebbe dovuto raggiungere e soccorrere eventuali cittadini rimasti isolati in golena. I primi sono stati completamente rosicchiati dai topi già molti anni fa, quindi inutilizzabili, mentre il secondo, mai manutenuto, ora sarà ridotto a un ammasso di legname fradicio e inutile.

     Poco prima di essere completamente chiuso, il “Casello Idraulico” fu ristrutturato internamente ed esternamente con enorme spreco di denaro pubblico, tant’è che ancora oggi si presenta tristemente chiuso, inabitato, immerso in una vegetazione sconsiderata.

     E pensare che durante le amministrazioni Parente e Abbate, rispettivamente dei Comuni di Grazzanise e Santa Maria la Fossa, fu proposto di utilizzare il sito come base operativa unica di Protezione Civile per i due Enti territoriali, sede di vigili del fuoco volontari e parco mezzi antincendio da ricoverare stabilmente nei capienti spazi esterni presenti. Ma la “prevenzione” non rende.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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