ASSOCIAZIONI CASERTANE PRONTE A COSTITUIRSI PARTE CIVILE PER I REATI DI APPROPrIAZIONE INDEBITA E FALSO IN BILANCIO CONTRO L’ISTITUTO SANT’ANTIDA SOCIETA’ COOPERATIVA ONLUS

by Giovanna Paolino

Associazioni casertane pronte a costituirsi parte civile per i reati penali di appropriazione indebita e falso in bilancio contro l’Istituto Sant’Antida Societa’ Cooperativa Sociale Onlus il cui Presidente del Consiglio di Amministrazione e’ il Dott. Vincenzo Farina. Questa la reazione di alcune entita’ associative casertane dinanzi alla notizia secondo la quale l’Istituto Sant’Antida ha proposto ricorso al Tar contro lo sfratto da parte dell’ Amministrazione Comunale di Caserta. Ma procediamo con ordine. La incomprensibile situazione dell’Istituto Sant’Antida era stata segnalata, nel novembre 2015, da Antonio De Falco , Presidente dell’ Associazione ” Riprendiamoci Caserta”, che per primo era sceso in campo a denunciare , dinanzi al torpore delle istituzioni casertane e dei mass media, la incredibile vicenda dell’Istituto Sant’ Antida, debitore del Comune di Caserta per la somma di oltre 100mila euro. In prima istanza, Antonio De Falco aveva sollecitato l’intervento dell’Amministrazione Comunale di Caserta dimostrando, con documenti alla mano, il grave danno erariale subito dalla citta’ di Caserta a causa della Onlus guidata da Vincenzo Farina. Il contratto fra la Cooperativa e il Comune di Caserta sarebbe dovuto durare fino al 31 dicembre 2050. Antonio De Falco dimostro’, altresi’, che il debito di 100mila euro vantato dal Comune di Caserta nei confronti dell’Istituto non emerge dalle dichiarazioni presso la Camera di Commercio da parte dell’impresa che, per il 2014, ha dichiarato un valore di produzione pari a 414.989 euro con un rapporto fra utile e perdita pari a 0.

L’Istituto Sant’Antida opera da circa 20 anni a Caserta ed è considerata un fiore all’occhiello delle scuole private paritarie della nostra città. Al suo interno operano attualmente 3 sezioni di Scuola d’Infanzia e 4 classi di Scuola Elementare per un totale di oltre 100 bambini. Secondo le informazioni che ci sono pervenute l’Istituto offrirebbe lavoro a 12 persone anche se , dal Registro delle Imprese, ne risultano dichiarate 33, oltre 3 o 4 Suore della Comunità di Santa Giovanna Antida. Si tratta di una Cooperativa Sociale Onlus che ha iniziato la propria attività il 2 giugno del 1998 e, fin da allora, il Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’impresa è sempre stato il Dott. Vincenzo Farina. La sede dell’Istituto e, dunque, della Cooperativa , è lo storico Palazzo di via Sant’Antida che , oltre un secolo fa, il benefattore Francesco De Dominicis, unitamente alla sorella Maria Giuseppa, trasferì in proprietà per testamento al Comune di Caserta con la specifica destinazione ” di perseguire scopi di utilità e di solidarietà sociale con particolare riferimento alla promozione della cultura e dell’istruzione , alla prevenzione delle forme di emarginazione sociale e al miglioramento degli interventi sociali”, destinazione osservata, sempre per volontà testamentaria della Famiglia De Dominicis, dalle Suore della Comunità di Santa Giovanna Antida.

L’Associazione ” Riprendiamoci Caserta” , lo ripetiamo, con congrua documentazione, riscontro’ che vi erano degli elementi non chiari nella vicenda Sant’Antida. Il primo dato che emerse dalle indagini di De Falco fu che la struttura, in realtà, non accoglie bambini con disagio sociale e fisico, secondo le disposizioni testamentarie De Dominicis, ma bambini appartenenti alla borghesia casertana. ” Innanzi tutto- denuncio’ Antonio De Falco- alla luce di questa violazione testamentaria non si comprende come mai il Palazzo De Dominicis, di via Sant’Antida, non sia rientrato fra i beni comunali che Palazzo Castropignano ha messo in vendita per sanare il dissesto”. Per oltre 20 anni la Cooperativa di Vincenzo Farina ha operato nel Palazzo De Dominicis di via Sant’Antida , di proprietà del Comune, senza avere mai corrisposto il pagamento per canone di locazione, per bollette ed erogazione di servizi comunali. In altri termini a titolo prettamente gratuito . Va detto, altresì, che ognuno dei 100 bambini iscritti all’Istituto versa una retta mensile di 300 pro capite , per un totale di circa 30.000 euro , oltre, ovviamente , i contributi dell’ Ufficio Scolastico Regionale di Caserta per un importo pari a 24mila euro. A tutto cio’ si aggiungono i dipendenti della scuola, che secondo quanto ci viene detto sarebbero di fatto 12, mentre in realtà ne risulterebbero dichiarati 33.

Nel 2013 , l’amministrazione Del Gaudio tento’ di regolarizzare la situazione della Cooperativa che dal 1998 aveva operato senza corrispondere neanche il pagamento delle utenze giornaliere. In quella occasione il Comune di Caserta addebitò all’Istituto Sant’Antida la somma di 100mila euro di debiti per fatti pregressi imponendo all’impresa , da quel momento , il pagamento delle utenze comunali e delle bollette. Di queste disposizioni l’ Istituto Sant’Antida ha fatto sempre lettera morta .Fino alla denuncia di Antonio De Falco e di RIprendiamoci Caserta . GIOVANNA PAOLINO

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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