Auguri ai Gruppi Di Preghiera S.Pio

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dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio

 

 

Carissimi,

 

appena concluso l’Anno della Fede, con la prima domenica di Avvento, tutta la Chiesa ha iniziato il suo cammino di preparazione alla venuta del Signore. Abbiamo cominciato un nuovo anno e un nuovo ciclo liturgico (A), durante il quale celebreremo e mediteremo il mistero di Cristo: l’incarnazione e nascita del Figlio di Dio, la sua passione, morte e gloriosa risurrezione, la sua ascensione al Cielo e il dono dello Spirito Santo a Pentecoste e poi, lungo il cosiddetto Tempo Ordinario, i vari aspetti di tutto il mistero della sua vita, delle sue Parole e dei suoi gesti.

 

Preparazione alla prima venuta, quella che celebreremo nel Natale, quando il “Verbo di Dio fattosi carne nel grembo della Vergine Maria” venne ad abitare in mezzo a noi e a condividere la nostra natura umana, nella debolezza, nell’umiltà e nella povertà, in tutto “fuorché nel peccato”. Ma preparazione anche alla seconda venuta, quando Egli tornerà alla fine dei tempi, non più nella debolezza, ma nella potenza e nella gloria di Dio, quando cioè verrà a “giudicare i vivi e i morti”, quando il Regno di Dio giungerà alla sua pienezza e si rivelerà a tutti.

 

Durante queste quattro settimane la Parola di Dio ci ha svelato il mistero della fedeltà di Dio: attraverso le letture profetiche, specie Isaia, abbiamo idealmente rivissuto i secoli di attesa del Salvatore del Popolo dell’antica Alleanza e il suo compimento nella persona di Gesù (Vangeli). Essa ci ha richiamato con insistenza alla conversione del cuore, alla penitenza e alla preghiera, alla vigilanza operosa nella carità, perché “non sappiamo né il giorno né l’ora in cui il Figlio dell’uomo verrà”.

 

A partire dalle cosiddette ferie di avvento (dal 17 dicembre in poi), l’accento è posto sulla prima venuta, cioè sulla nascita del Figlio di Dio a Betlemme, mettendo a fuoco l’origine umana e divina di Gesù di Nazaret e i personaggi che hanno avuto un ruolo fondamentale nel disegno di salvezza di Dio: Maria di Nazaret, Giuseppe, Giovanni Battista, ecc.

 

Il Natale del Figlio di Dio è alla porte e attraverso la cosiddetta novena di Natale siamo invitati a prepararci con più impegno e solerzia alla sua imminente venuta. 

 

Carissimi Amici: prepariamo la via al Signore che viene a salvarci. La Chiesa fa sua la voce e l’invito accorato di Giovanni il Battista e dello stesso Gesù di Nazaret: “Il regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al vangelo”. Anche la voce della Chiesa risuona oggi come “voce di uno che grida nel deserto: preparate la via al Signore”.

 

Il deserto cresce attorno a noi, in questa società che pretende di costruire un mondo senza Dio. Lo spettacolo aberrante di una pubblicità sfacciata e spudorata che ci invita a ridurre il Natale del Signore alla festa dei consumi, dei bagordi, della spensieratezza, del divertimento a qualunque costo, delle trasgressioni sempre più alla moda. Festa delle luci, dei regali, dei cenoni, nonostante la crisi che rode inesorabilmente il potere di acquisto delle famiglie e dei singoli.

Una parentesi magica, quasi una fiaba per bambini che mette da parte per alcuni giorni i problemi che ci angustiano e ricrea immancabilmente ogni anno il solito buonismo del “vogliamoci bene, perché è Natale”.

Alla stoltezza della pubblicità e della mentalità corrente, grazie all’apporto martellante dei mezzi di comunicazione sociale, si aggiunge quella dei presidi e insegnanti di scuola a vari livelli, che si rifiutano di allestire i presepi, per “non urtare la sensibilità dei bambini stranieri o di altre fedi religiose”, con l’intento di mettere su un natale asettico, senza nessun riferimento alla nascita del Figlio di Dio.“Season’s greetings”, è l’ultima trovata dei nostri amici inglesi per accontentare tutti, tranne chi realmente crede in Gesù Figlio di Dio. Senza dimenticare i soliti film polpettoni all’italiana: “Natale alle Bahamas”, “a New York” e via di questo passo, infarciti di insulsaggini e volgarità per riempire il vuoto di una società che i profeti dell’Antico Testamento farebbero presto a definire “stolta e insipiente”.

 

Come cristiani e come figli spirituali di san Pio da Pietrelcina, siamo chiamati a reagire a questa tendenza dissacrante che mira a svuotare il Natale del Signore del suo vero significato per ridurlo a una festa del nulla e della vuotaggine. Va bene Babbo Natale, l’albero, i regali, il panettone e lo spumante, il torrone e i regali, ma non dimentichiamo l’essenza: Il Natale è anzitutto e soprattutto la nascita del Figlio di Dio fattosi uomo nel grembo della vergine Maria e nato a Betlemme per amore nostro, per salvarci con la sua ubbidienza al Padre fino alla morte e alla morte di croce”. Tutto il resto è coreografia, folclore, contorno.

 

Alla scuola di Padre Pio da Pietrelcina riscopriamo la capacità dello stupore dinanzi a un mistero ineffabile e insondabile che ci sovrasta e che una vita intera non basterebbe a scandagliare! Padre Pio viveva il tempo di Natale con vera partecipazione interiore, si commuoveva dinanzi al Bambinello fino alle lacrime, lo stringeva tra le braccia con indicibile affetto ed emozione. Non distogliamo gli occhi da Gesù Bambino, teniamo sempre dinanzi agli occhi della mente e del cuore la sua povertà e umiltà, il suo amore per noi, il suo farsi vicino ad ogni uomo per condividere in tutto la sua vita e per salvarlo dal di dentro. Fissando il bambinello di Betlemme, ricordiamo che è Dio!!

 

Carissimi tutti: allestiamo volentieri i presepi nelle nostre case, in parrocchia e, laddove sia possibile, anche nelle scuole. Educhiamo i nostri bambini a riconoscere il vero significato del Natale e il suo segno più vero ed eloquente: il bambino Gesù adagiato in una mangiatoia, con accanto Maria e Giuseppe. 

Prepariamoci a celebrare il santo Natale nella preghiera e nell’ascolto assiduo e fecondo della Parola di Dio. Accostiamoci volentieri al sacramento della penitenza, per purificare il nostro cuore da ogni peccato che deturpa e compromette la nostra piena comunione con Dio e con i fratelli nella Chiesa. Ascoltiamo volentieri la voce dei nostri Pastori: il Papa, i Vescovi, i sacerdoti… che ci educano al vero senso del Natale e alla solidarietà verso i fratelli più bisognosi. Partecipiamo volentieri all’Eucaristia, mistero ineffabile dell’amore di Dio, con lo spirito che animava San Francesco e Padre Pio, i quali vedevano in questo sacramento un prolungamento dell’incarnazione del Figlio di Dio che si fa pane per la vita del mondo e che viene ad abitare in noi.

 

Carissimi Fratelli: da parte mia e di tutto il Centro Gruppi di Preghiera di Padre Pio di San Giovanni Rotondo, porgo a tutti e a ciascuno di voi, i migliori auguri di un lieto e santo Natale e di un Anno Nuovo fecondo nello Spirito, ricco di ogni grazia e benedizione del Cielo. Padre Pio infonda in ciascuno di noi il suo amore per il mistero dell’Incarnazione e della nascita del Figlio di Dio, perché possiamo, come lui, accoglierlo con un cuore rinnovato e pieno di gioia nella nostra vita e così testimoniarlo al mondo che, pur distratto e superficiale, ha tanto bisogno di amore e di luce.

Auguri a tutti!!

 

fra Carlo Maria Laborde cappuccino. Segretario Generale dei Gruppi di Preghiera.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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