AVERSA –Mostra-installazione di Germaine Muller e Sergio Gioielli al Kouros di Aversa

 

MULLER e GIOIELLI ad AVERSA

 

 E’ stata inaugurata ieri sera, con grande partecipazione di pubblico, la mostra ‘Ludus’ di Sergio Gioielli e Germaine Muller, presso la galleria Kouros in Aversa, via Magenta, 81. Gli artisti compiono questo riuscito sodalizio in una mostra-installazione che ha il sapore dell’antico e dell’odierno insieme. L’installazione rivisita i ‘ludi’ di un tempo  e li contrappone all’alienazione moderna. L’atmosfera evoca i giochi antichi, la loro manualità e semplicità e la magia che li permeava. I trastulli di un tempo diventano così un’evocazione della lentezza e della concretezza del tempo antico, ma anche di semplicità e sostanza. Gli artisti creano e ci conducono in un’atmosfera in cui il ‘ludus’ diviene il vissuto, creazione e creatività, mescolanza con l’anima, evocazione di una vita lenta e vera. Fanno da sfondo a questa aria nostalgica, sostanziale e tersa, suoni  ritmati e meccanici come di videogiochi, che si sovrappongono e si rincorrono tra loro e contrappongono l’alienazione e lo straniamento del gioco moderno a quello di un tempo. Attraverso questa rivisitazione, Germaine e Sergio sembrano voler comunicare e, forse, denunciare che la nostra società moderna, intrappolata in ripetizioni meccaniche e frenetiche, ha perso la connessione con la sostanza della vita e con l’anima delle cose, si è separata dal sentire, dall’ingenuità e dallo stupore, ha abbandonato una vita fatta a mano a favore di un mondo artificiale e artificioso. La mostra è curata dallo storico dell’arte Alfredo Fontanella, il quale scrive degli artisti: Germaine predilige una pittura informale, corposa, materica in cui il colore, la forma e la materia, sono spesso accompagnati da una visione astratta, talvolta concettuale, che, attraverso il segno, esprime il sentire interiore dell’artista. Sergio Gioielli, invece, partendo da una pittura informale, ha nel corso del tempo, acquisito un suo stile che lo vede interpretare, attraverso rimandi continui a tecniche diverse, un suo ‘modus pingendi’: simboli, figure leggere, cromatismi a volte leggeri a volte accentuati, serialità, sono alcune delle caratteristiche peculiari del suo fare artistico.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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