AVERSA: VENERDI’ 7 CONVEGNO DEL MEIC ALLA PRESENZA DEL VESCOVO SPINILLO

Prof. Raffaele Raimondo

cronista free lance

Via A.Diaz, 33

81046 GRAZZANISE (Caserta)

tel 0823-96.42.12 – 340-500.67.64

e-mail: raffaeleraimondo1@virgilio.it            COMUNICATO-STAMPA del 5 ottobre 2011

                  In una terra martoriata riprendere il cammino della Comunione…

AVERSA: VENERDI’ 7 CONVEGNO DEL MEIC ALLA PRESENZA DEL VESCOVO SPINILLO

                   Nella Pinacoteca del Seminario alle ore 18 relazione del Rettore Cataldo Zuccaro

CAPONE profssa Rosariia

AVERSA (Raffaele Raimondo) – Immigrazione, emarginazione, violenza e camorra, corruzione politica, disoccupazione dilagante: sono soltanto alcune delle tremende emergenze che assillano

il nostro territorio e  spesso, troppo spesso i rimedi rimangono accartocciati in analisi e proclami senza alcuna concretizzazione credibile. Fiumi di parole e, intanto, i fenomeni si perpetuano, anzi si aggravano giorno dopo giorno. Allora è una rigenerante pausa – rispetto all’estenuante bla-bla (talora velleitario e di mera faccia) –il Convegno che il Meic (Movimente ecclesiale di impegno culturale) interdiocesano (Aversa, Caivano e Frattamaggiore) propone per venerdì 7 ottobre e che si terrà nella città normanna, presso la Pinacoteca del Seminario vescovile, con inizio alle ore 18, ad ingresso libero. Si sterza a 360° gradi, dunque, si riparte da fondamenti concettuali che oggi paiono ingiustamente offuscati nell’immaginario collettivo e da questioni a monte che intendono riesplorare la dimensione della fede religiosa come un sistema interpretativo ed esistenziale tutto da recuperare, anche per affrontare meglio e alle radici le odierne brutture cui abbiamo fatto rapidamente cenno. Sì, il coraggio del Meic si tradurrà nella proposta di discutere sul serio su che cosa significhi in questo tempo difficile, per un credente, spezzare il pane eucaristico, mentre intorno la città brucia. Tale è la tesi espressa sull’imminente iniziativa dalla professoressa Rosaria Capone, attivissima da anni sul versante dell’impegno ecclesiale che concretamente si apre ai disagi sociali più acuti. “Non si tratterà della solita tediosa riunione parrocchiale – aggiunge – ma d’un frizzante ed illuminante confronto, peraltro sulla scorta di una disamina iniziale ch verrà dal mondo accademico”. Infatti, alla presenza del presule aversano mons. A. Spinillo, a tenere la relazione di apertura – sul tema “Eucarestia, pane spezzato per la città” – sarà il prof. Cataldo Zuccaro, rettore dell’Università Urbaniana di Roma. Ancora la pro.ssa Capone fa opportunamente osservare: “Che senso ha parlare di Eucaristia dinanzi allo scandalo della fame, alle guerre in atto, al disprezzo della vita, ai tanti gravi problemi che la crisi economica fa crescere ogni giorno? La risposta sta nel fatto che l’Eucaristia nasce proprio come contrappeso al male e, nel modesto segno del pane e del vino, continua a germogliare la vera speranza. Naturalmente senza impegno etico non ha significato e valore alcuna liturgia. Un’Eucaristia senza impegni fattivi si riduce ad un diversivo comodo, è un travisamento della fede. Cristo non ci vuole spettatori, ma attori nella costruzione di una città degna dell’uomo, dove c’è un posto cruciale per Dio. Questo vuol dire che incontrando Cristo-Eucaristia è necessario caricarsi dei problemi di quanti vivono nel nostro territorio e, uscendo dalle chiese, deve essere naturale portare nella quotidianità precisi impegni di vita personale, familiare, professionale per essere cittadini responsabili e pronti alla ricostruzione del bene comune”. Di fronte a questa sfida, si rimane davvero colpiti al cuore. A ciascuno di noi spetta scegliere la strada maestra, non i surrogati che la logica di mercato ci elargisce ogni giorno a piene mani consumando incalcolabili inganni. La vita si svolge come ogni persona ed ogni comunità la imposta e a seconda delle basi solide per cui opta. Partecipare al Convegno del 7 ottobre diventa perciò premessa e promessa di riconversione alla quale tutti i credenti sono chiamati.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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