Balneazione e Turismo sulla Riviera Domitiana

 

 

 

La vicenda del degrado della Riviera Domitiana è emblematica di come si può far morire con l’ambiente, con il benessere, con la bellezza anche le attività produttive di una provincia affamata di sviluppo, di lavoro, di vivibilità o anche di semplice normalità. E’ testimonianza viva dell’inerzia, dell’insipienza, dell’incompetenza e della sciatteria con cui centinaia di operatori turistici e della balneazione sono stati condannati ad abbandonare il proprio lavoro, frutto a volte di più generazione ed a punire imprese e lavoratori che in loro hanno creduto.

 

Un litorale di incomparabile bellezza lasciato agli speculatori, alla precarietà di una mescolanza razziale non assistita, all’abusivismo, alla rapina delle spiagge ed all’inquinamento delle acque.

 

Un complesso di fattori annunciati dal lento ma inesorabile consolidamento di elementi di degrado non casuali, non improvvisi e non certo ingestibili, solo che si fosse messo mano al mantenimento di una spiaggia incantevole e di un ambiente mediterraneo di splendida bellezza. E’ in questo modo che il turismo e la balneazione della Costa Domitiana sono stati sottratti agli imprenditori, ai lavoratori, all’ambiente, allo svago di milioni di cittadini della Campania, di turisti e di visitatori. Perché di sottrazione si tratta. Ormai dalla crisi del 2009 il settore – che non dimentichiamolo opera in una zona a basso reddito  – si è avvitato in una spirale dalla quale non può più uscire senza politiche di sostegno ed interventi immediati e coordinati, sollecitati anche da denunce alla Magistratura. Del resto non v’è Autorità o Istituzione che non sia stata avvertita e sensibilizzata delle esigenze pur minime che il settore richiede, non già per crescere ma anche solo per non scomparire e per non segnare il declino di strutture messe insieme in decenni di investimenti e di sacrifici. Sono istanze che si rinnovano, ancora una volta, con una sottolineatura, se possibile, più pressante e che qui si elencano anche sulla scorta della solidarietà recentemente manifestata dalle Amministrazioni Comunali di 8 Città della Costa: Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Giugliano In Campania, CastelVolturno, Mondragone, Cellole e Sessa Aurunca. Istanze che si riassumono in questi punti:

 

 

-         Nella dichiarazione dello stato di crisi del settore;

-         Nella defiscalizzazione degli oneri sociali;

-         Nella sospensione quinquennale dei Canoni demaniali con il solo Canone ricognitorio;

-         Nella sospensione dell’efficacia degli Studi di Settore;

-         Nell’Istituzione di un Credito d’Imposta nelle strutture balneari;

-         Nella fruizione degli incentivi di Legge per le aree disagiate;

-         Nel sostegno regionale della destagionalizzazione delle attività;

-         Nella formazione del personale sull’ampliamento delle attività imprenditoriali;

-         Nella riduzione della TIA (Tarsu) e dell’ICI al solo periodo di attività;

-         Nella elaborazione e diffusione di una efficace comunicazione mediatica finalizzata al recupero dell’immagine della Riviera Domitiana.

 

Sono richieste finalizzate a sostenere un Settore, certo, ma soprattutto indirizzate a restituire il mare ai casertani e a ridare speranza di normalità alle città del Litorale. Agli Enti ed alle Autorità preposte, si prega di dare un segnale di svolta e di inversione di tendenza e di collocarsi nell’attualità e nella storia di una vicenda estremamente grave di questo contesto regionale, dando prova non solo di esserci, ma di voler collaborare efficacemente con le imprese e con le società nella quale operano.

 

I migliori saluti.

 

Caserta lì 14 – Marzo – 2011

 

           Marcello Giocondo                                     

Presidente SIB Caserta                                          

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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