BIAGIO CIARAMELLA – DA SIGNORE DELLA POLIZIA DELLO STATO A SIGNORE DELLE PEONIE – HA FESTEGGIATO NELL’INTIMITÀ FAMILIARE IL SUO 70° COMPLEANNO

94720029La sua quotidianità è transitata dalla ‘strada’, stando fra la gente, vicino alla gente ed al servizio della gente per garantirne la sicurezza, al ruolo di nonno di tre adorabili nipotine nate proprio in quest’ultimo decennio dai matrimoni dei due amatissimi figli, alla cura – da provetto floricoltore – del giardino pensile dell’amena terrazza di casa, lussureggiante di cycas, peonie – il fiore simbolo di candore ed amore eterno che ben rappresenta e tratteggia Biagio, particolarmente attento, premuroso, romantico, pieno di attività ed impegni che si diversificano e si intensificano – ed una vasta gamma di piante d’appartamento più belle e ricercate e, nelle pause, tuffarsi nelle pagine dei libri scritti da Maurizio De Giovanni dei quali è protagonista – tanto per non lasciarsi vincere dalla nostalgia – il Commissario Ricciardi.94720017 (2) Pluridecorato ed insignito di onorificenze (ricordiamo, in particolare, il conferimento del titolo di Commendatore al merito della Repubblica Italiana ‘ex decreto’ 2 giugno 2005, presso l’Aula Magna di Palazzo Reale, in Caserta, e quello di Commendatore dell’Ordine di San Gregorio Magno, conferito da Papa Benedetto XVI l’11 luglio 2008 e consegnato il 26 settembre 2008 presso la Questura di Isernia dal Vescovo della Diocesi, S. Ecc. mons. Salvatore Visco, attualmente Arcivescovo della Diocesi di Capua): tutto strameritato sia per quanto proficuamente svolto nelle benemerite attività assistenziali sia per gli innumerevoli successi riscossi sul campo, sempre a fianco della gente e per la gente, e nell’assiduo ed incessante contrasto ad ogni tipo di malcostume, malversazione e criminalità organizzata che gli hanno consentito di salire tutti i gradini della scala della Polizia di Stato a partire da Vice Commissario a Dirigente generale. Bene, come dieci anni fa, anche questa volta, nella ricorrenza del suo 70° compleanno, con Carmelina, siamo stati davvero onorati di aver partecipato alla sua festa. Allora il compleanno fu festeggiato con pochi amici su, in collina, dove il suggestivo borgo Castellonorato si erge sul mare formiano. Quest’anno, invece, sopra tutto e tutti – assolutamente non si deve all’emozione dell’età – il senso, l’amore e la gioia della famiglia, come ha sottolineato nel rituale sermoncino di benvenuto, ‘ouverture’ al ricco banchetto offerto in Sicopoli, ovvero una chiara, forte e sentita esortazione ai familiari presenti – alla sua sinistra, Fernanda, l’affettuosa, inseparabile e sempre discreta compagna di vita e, a far da corona, i figli Augusta e Piero con i rispettivi coniugi Paolo Spallieri ed Annamaria Nasta, le tre bellissime nipotine  Celeste, Vittoria e Chiara,

le carissime sorelle, nipoti e pronipoti,  Maria (… con le figlie Anna Teresa ed Antonella, i generi Sebastiano Schiavone ed Angelo Caputo, i nipoti Luigi, Federico e Francesco) e Concetta (… con il marito Franco Suraci ed i figli Anna ed Antonio) – ad essere uniti e volersi bene, sempre. Le risposte, parimenti sentite, semplici, sincere ed affettuose, tutte scritte nei biglietti di augurio. A partire da “resti sempre una persona speciale dal cuore immenso, con grande affetto ti auguriamo un felice e sereno compleanno”, per continuare con “settant’anni di grandi successi: stiamo leggendo la settantesima pagina del tuo bel libro ma, con l’allegria e la gioia che distribuisci in questa piacevole lettura sembra di essere ancora al prologo; fino a qui la storia ci è piaciuta molto, quindi, le 100 pagine che mancano continua a scriverle insieme a noi, con lo stesso brio e la spensieratezza di sempre” e “buon compleanno al mio mitico settantenne nonno Biagio, ad una persona fantastica come te, caro nostro amato paparino; nel giorno del tuo compleanno con la nostra vicinanza ed affetto vogliamo ribadirti tutto il bene infinito che abbiamo per te; sei sempre il nostro punto di riferimento di vita, persona unica e speciale che davvero tante parole non basterebbero a descriverti con l’anima pia che hai e l’umanità che ti contraddistingue; grazie per tutto quello che sei e fai per noi ogni giorno; ti vogliamo un mondo di bene con profondo affetto” e, concludere con “anche una corposa collana, Biagio carissimo, potrebbe essere riduttiva per festeggiarti degnamente in questo giorno speciale considerato l’invidiabile e inimitabile ‘cursus honorum’ comprensivo ma non inscindibile fra i tanti impegnativi adempimenti svolti negli ambiti del lavoro, sociale e civile nei tuoi primi ‘anta’; 70 primavere scintillanti, altrettanti compleanni effervescenti, emozionanti, policromi come in un meraviglioso dipinto e che oggi continui a vivere assieme ai tuoi familiari, affettuosi e preziosi con i quali hai vissuto una vita impegnativa e pregna di contenuti e valori che hai assimilato e trasmesso soprattutto a chi ti è stato vicino e continua ad esserlo; ora, la domanda che fa pensare, riflettere ma rimane senza risposta: è il tempo a volare via, inesorabile, incontrastato o siamo noi a camminare e/o correre dentro di esso? a prescindere, è il momento di godere questa giornata speciale prendendo in prestito, perchè possa essere memorizzato ed interiorizzato, quanto scritto da Francesca nella ricorrenza del suo compleanno: «tutto ciò che ho vissuto fino ad oggi è stato un dono; tutto ciò che vivrò da domani in poi sarà il doppio». È d’uopo,  in questa fausta, speciale ricorrenza, fare un passo indietro, e cominciare col dire che Biagio Ciaramella i suoi ‘anta’ non li dimostra affatto. Anzi, è sempre più gioviale ed ha tanta vitalità in più di quando – erano i primi anni dell’ultimo quarto del secolo scorso – l’abbiamo visto, giovanissimo Capitano della Polizia di Stato, per la prima ed unica volta entrando nella sua casa paterna, in Cancello ed Arnone, l’amato paese natio di cui è cittadino onorario con tanto di iscrizione sulla pergamena che recita “LA STIMA, L’AFFETTO, L’ORGOGLIO DI CANCELLO ED ARNONE AL CONCITTADINO ILLUSTRE SIGNOR QUESTORE DOTTOR BIAGIO CIARAMELLA. IL CONSIGLIO COMUNALE”. Da allora, sia pure attraverso gli organi di stampa, l’abbiamo seguito in tutto il suo straordinario ‘iter’, al servizio delle Istituzioni e della gente, dal reparto mobile della Questura di Milano all’ufficio di prevenzione generale della Questura di Napoli, da dirigente dei Commissariati di Marsala, Acerra ed Aversa; e poi, reincontrarci in Caserta, in occasione del suo trasferimento presso detta Questura in qualità di dirigente della divisione anticrimine e, parimenti, del trasferimento di Fernanda nella stessa scuola e nello stesso corso di Carmelina; quindi, seguirlo nel passaggio a Taranto e successivamente a Salerno, da Vice Questore Vicario, ed infine a Benevento ed Isernia destinato al vertice delle rispettive Questure. C’eravamo alla sua prima festa della Polizia da Questore (153° anniversario della Fondazione della Polizia di Stato) a Benevento dove altri due casertani erano alla guida della Prefettura (il dottor Giuseppe Urbano, un vero galantuomo) e della Procura della Repubblica presso il tribunale (il dottor Ruggero Pilla, uomo probo e giusto) ed alle successive, sia a Benevento che ad Isernia dove ha patrocinato l’opera architettonica finalizzata ad ospitare la Questura. Ed ora, con un forte abbraccio, i nostri auguri, sentiti, calorosi, affettuosi, e l’affettuosa e supplicante preghiera a Nostro Signore intesa a riservarti e donarti, Biagio carissimo, tanti altri ‘anta’ per consentirti così di dare un seguito, con nuove pagine, nuovi capitoli, alla collana della tua storia, unica, interessante, straordinaria.

Paolo Pozzuoli

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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