CANCELLO ED ARNONE – E’ stato molto intenso il programma delle celebrazioni pasquali messo a punto da Don Sabatino Sciorio nella Parrocchia Maria Regina di tutti i Santi.

 

 

 Giornate ricche di fede e di preghiera che hanno avuto inizio con la Domenica delle Palme con la consueta celebrazione di tre S. Messe solenni, la processione e la benedizione delle palme.

Iniziando dal lunedì della Settimana Santa, e poi a seguire per l’intera settimana, i fedeli di Cancello ed Arnone hanno avuto la possibilità di confessarsi e di fare il Precetto Pasquale, grazie giornate alle sante confessioni.

Ma le celebrazioni sono entrate nel vivo Giovedì Santo con la celebrazione della Messa nella Cena del Signore , Messa in Coena Domini che è la seconda celebrazione liturgica del tardo pomeriggio o della sera del Giovedì Santo, che nella forma ordinaria del rito romano della Chiesa cattolica inaugura il Triduo pasquale dandogli solenne inizio.

In essa si ricorda l’Ultima Cena del Signore con i suoi discepoli, consumata prima della sua passione nella quale consegnò ai discepoli il Comandamento dell’amore (“Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”, Gv 13,34), dopo aver lavato loro i piedi.

Secondo la dottrina cattolica, Gesù istituì i sacramenti dell’Eucaristia e dell’Ordine sacro.

In memoria di quest’ultimo gesto, la liturgia prevede il rito della Lavanda dei piedi ripetendo quello che Gesù stesso fece dopo l’Ultima Cena.

E’ stato molto commovente assistere alla lavanda dei piedi di 12 fedeli da parte di Don Sabatino Sciorio, che, come Gesù, si è posto al servizio dei fratelli. Un particolare molto rivelante è stato anche il momento in cui i bambini che partecipano al catechismo in preparazione della loro prima comunione, si sono presentati alla comunità dei fedeli e chiamati per nome e cognome dal sacerdote, si sono alzati in piedi dicendo “eccomi”. Infine la giornata è terminata con una “Veglia” che si è protratta sino alle 23,00.

Ma, il momento clou di tutte le varie celebrazioni è stata l’attuazione di una Solenne Commemorazione della Passione e Morte di Gesù. Un evento bellissimo grazie al quale la commozione è stata veramente generale, specialmente nelle battute finali, quando Gesù è spirato sulla croce.

In effetti, tra i pii esercizi con cui i fedeli venerano la Passione del Signore pochi sono tanto amati quanto la Via Crucis. Attraverso il pio esercizio i fedeli ripercorrono con partecipato affetto il tratto ultimo del cammino percorso da Gesù durante la sua vita terrena: dal Monte degli Ulivi, dove nel «podere chiamato Getsemani» (Mc 14, 32) il Signore fu «in preda all’angoscia» (Lc 22, 44), fino al Monte Calvario dove fu crocifisso tra due malfattori, al giardino dove fu deposto in un sepolcro nuovo, scavato nella roccia.

Le «14 Stazioni» sono 14 episodi presi dal Vangelo, con la citazione di testi biblici, meditazione personale e di amore riconoscente per Gesù. Qui di seguito le 14 stazioni:

Prima Stazione:

Gesù è condannato a morte.

Tutto il popolo disse: «Il Suo Sangue ricada sopra noi e sopra i nostri figli!». Allora Pilato liberò Barabba e consegnò Gesù ai soldati perché fosse croci. fisso (Mt. 27,, 2526).

Seconda Stazione:

Gesù è caricato della Croce

Presero dunque Gesù e lo condussero via. Ed Egli, portando la Croce, uscì verso il luogo chiamato Calvario, in ebraico Golgota (Gv. 19,16-17).

Terza Stazione:

La prima caduta.

Il Signore fece ricadere su di Lui l’iniquità di noi tutti ed Egli ha portato il peccato della moltitudine (Isaia 15, 6 e 12).

Quarta Stazione:

Gesù incontra sua Madre.

Guardate e vedete se c’è un dolore simile al mio! (Lam. 1, 12).

Quinta Stazione:

Gesù aiutato da Simone di Cirene.

Nell’uscire trovarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e i soldati lo costrinsero a portare la Croce di Lui (Mt. 27,1-32).

Sesta Stazione:

La Veronica asciuga il Volto di Gesù.

Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori, familiare con il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia (Isaia, 53, 2-3).

Settima Stazione:

La seconda caduta.

Io sono prostrato nella polvere; dammi vita secondo la tua parola! (Sal 118, 25).

Ottava Stazione:

Gesù incontra le pie donne.

Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltatosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma su voi stesse e sui vostri figli» (Lc. 23, 27-29):

Nona Stazione:

La terza caduta.

Gesù Cristo. pur essendo di natura divina umiliò se stesso, rendendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce: per questo Dio lo ha esaltato (Fil. 21 5-9).

Decima Stazione:

Gesù spogliato delle vesti.

Io sono un verme e non un uomo, infamia degli uomini e rifiuto del mio popolo. Quelli che mi vedono mi scherniscono. mi guardano, mi osservano: si dividono le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte (Sal 21).

Undicesima Stazione:

Gesù è inchiodato alla Croce.

E giunsero al luogo detto Golgota, che tradotto significa luogo del teschio. Gli offersero del vino con mirra, ma Egli non ne prese. Poi lo crocifissero. Era l’ora terza quando lo crocifissero. Gesù diceva. «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno!» (Mc. 15, 22-25; Lc. 23, 34).

Dodicesima Stazione:

Gesù muore in Croce.

Era verso mezzogiorno quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Gesù. gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito!». E, detto questo, spirò (Lc. 23, 45-46).

Tredicesima Stazione:

Gesù è deposto dalla Croce.

Uno dei soldati gli trafisse il costato con la lancia: e subito ne uscì sangue e acqua… Poi Giuseppe d’ Arimatea, comprato un lenzuolo, calò Gesù dalla Croce (Gv. 19, 34; Mc. 15, 46).

Quattordicesima Stazione:

Gesù è sepolto.

Giuseppe d’Arimatea, avvolse Gesù nel lenzuolo e lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro (Mc. 15,46).

Il Sabato Santo, è la giornata del silenzio, dell’attesa e della preghiera. Qui a Cancello ed Arnone ancora tantissime confessioni e, quindi, moltissime persone che si sono accostate all’eucarestia. Poi alle 23,00 è iniziata la Veglia pasquale

Sabato Santo è il terzo giorno del Triduo Pasquale, è un giorno di silenzio e pur, se un senso di lutto pervade tutta l’atmosfera, esso è incentrato sull’attesa dell’annuncio della Risurrezione che avverrà nella solenne veglia pasquale che non fa parte di tale giorno e che si svolge nella notte tra il sabato e la domenica successiva.. La Veglia pasquale è la solenne celebrazione della Risurrezione del Signore e poiché celebra la vittoria sul peccato e sulla morte da parte di Gesù Cristo è la celebrazione più importante dell’anno liturgico: per tali ragioni è classificata “Madre di tutte le veglie.

La veglia pasquale si articola in quattro parti: Liturgia del Lucernario – Liturgia della Parola – Liturgia Battesimale – Liturgia eucaristica.

E, poi, finalmente, la domenica di Pasqua, durante la quale Don Sabatino ha celebrato tre Messe solenni, con la partecipazione di una marea di fedeli durante tutte le messe.

Ancora buona Pasqua a tutti ed appuntamento all’anno prossimo!

Matilde Maisto

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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