CANCELLO ED ARNONE – Il recordman mondiale delle petizioni prosegue la sua battaglia

                                                              Il recordman mondiale delle petizioni prosegue la sua battaglia                                                  

DI PASQUALE Francesco

                                                     CANCELLO ED ARNONE:   FRANCO DI PASQUALE, SEMPRE A DIFESA DEI VALORI

Il mondo va a rotoli? Ed egli ne soffre, ma non s’arrende. La politica continua a scindersi dall’etica? Ed egli rilancia valori morali indispensabili. C’è una piccola o grande disfunzione sociale o istituzionale? Egli s’attacca presto alla tastiera (un tempo prendeva carta e penna), per scrivere a chi di dovere, segnalando, proponendo, scuotendo, invocando, auspicando. Parliamo di Francesco Di Pasquale, il “principe delle petizioni”, ritenuto addirittura recordman mondiale con oltre diecimila note inviate al Parlamento italiano, al Governo, agli Enti autarchici territoriali… Forse non c’è Autorità, nazionale o locale, cui non si sia rivolto almeno una volta. E’ ben noto nelle istituzionali cabine di regìa per la sua annosa e tenace battaglia civile. E l’avventura (o la favola, che dir si voglia) non accenna finire, giacché – in misura diametralmente opposta all’attuale decadenza delle tradizionali certezze e dei princìpi che possono rendere grande un popolo – Di Pasquale carica sempre di più i suoi interventi di un calore e di una passione indomabili. E’ vero: la nostra società ha bisogno di educatori e di modelli positivi, se vuole riempire i vuoti e sciogliere la spietata freddezza che implacabilmente l’egemonia tecnologica e i dominanti idoli finanziari determinano. E Di Pasquale è un maestro veramente! Da quando, negli anni Settanta, fu fra i più giovani sindaci d’Italia, ha sempre interpretato il mondo, la vita, le relazioni umane con estrema onestà intellettuale. Da allora la sua testimonianza, con o senza incarichi pubblici, è stata costante, martellante. Una “via crucis” la sua, percorsa tuttavia in piena coscienza e ferrea volontà, ma non sono mancati anche i momenti gratificanti, ad esempio quando ha visto tradotta in legge dello Stato una sua proposta oppure nelle occasioni in cui ha potuto finalmente constatare il riconoscimento di un legittimo diritto dei cittadini a lungo in precedenza calpestato. “Ognuno di noi – afferma con profonda convinzione – ha dentro qualcosa di grande che bisogna esprimere: è il dono di Dio. Se ad esso si dà spazio, il mondo s’illuminerà d’amore. Invece in questo momento storico si dà vita alle cose brutte e, come inevitabile conseguenza, abbiamo questa triste realtà afflitta da contraddizioni ed ingiustizie, violenze d’ogni specie e corruzioni a vari livelli”. A tali osservazioni, per la verità, giungono tutti e nessuno di fatto può negarle. La differenza sta nella reazione: molti si limitano a prenderne atto, senza muovere un dito; alcuni ci guazzano e non esitano a ridurre il cerchio della loro esperienza più sporco di come l’hanno trovato; pochi (e Di Pasquale è indubbiamente fra costoro) non si danno pace e cercano in ogni modo di prospettare buone alternative possibili, malgrado l’impegno e la fatica che costano. E’, appunto, questa schiera di “costruttori” che deve crescere e, a tal fine, occorre darle forza piuttosto che bollarla col timbro del “sogno irrealizzabile”. In fondo, è la funzione educativa che esercitano (o dovrebbero esercitare) la famiglia e la scuola, in primis, con l’apporto determinante di tutte le agenzie informative e formative. E’ d’uopo allora riscoprire la fiducia, la speranza in un mondo migliore, e coerentemente agire, a qualsiasi prezzo. La libertà, la giustizia e la democrazia – questo, in buona sostanza, è il messaggio perenne di Franco Di Pasquale – non sono valori conquistati una volta e per sempre: richiedono che ciascuno e tutti li difendano, con entusiasmo e sudore, in ogni tempo e in qualunque angolo del pianeta.                                                                                       RAFFAELE RAIMONDO

                                                                                            

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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