Cancello ed Arnone-considerazione sugli ultimi risultati elettorali

di Luca Gravante

Vorrei esprimere alcune considerazioni sui risultati  politici  della tornata elettorale appena trascorsa, ponendo l’attenzione, soprattutto sugli esiti e sui numeri dei partiti interessati. Mi preme fare una premessa necessaria, onde evitare che dalla presente, si  possano trarre  analisi che preludino a riferimenti di natura locale e conseguentemente  a strumentalizzazioni di sorta.  Il  presente scritto attiene a dati la cui ufficialità è  desumibile dal sito del  Ministero dell’Interno e, pertanto, di  fonte individuabile e riscontrabile.

Ebbene, vi è stata una conclamata e indiscutibile débâcle che  ha interessato tutte le maggiori forze politiche.  A dispetto di canzoni che celebrano presunte vittorie di Pirro , ad esempio, il PdL dai 2049 voti del Senato  e 2419  della Camera  del 2008 è passato rispettivamente a   1271  e 1328 del  2013 , un calo vertiginoso. Il Pd, nonostante Pasquale Leggiero affermi che c’è stato,  attraverso  l’effetto traino del seguito del  vice sindaco Maurizio Di Puorto ( amico,  persona perbene e squisita ),  uno slancio nuovo a questa componente, mi spiace sottolineare, per lui,  che caso mai è l’inverso. Non conosco la natura  dei  dati in suo possesso, ma da ciò che asserisce, bisogna constatare che  non siano  del tutto corretti, tant’è, infatti, che     paradossalmente  dobbiamo registrare  un decremento  quantificabile in      301 preferenze  al Senato e 312  alla Camera   rispetto  ai  361  e 396   voti del 2008.  Non è andata meglio all’UDC  che  non ha replicato i  risultati passati.  Per farla breve  una caduta verticale di tutte le maggiori forze politiche dovuta ad una disaffezione che trova le sue radici in un malcontento sfociato, con queste ultime elezioni,   soprattutto  nel boom della lista dei grillini. E’ indubbio,  fuor di ogni logica,  che in tal fase la politica, intesa nella sua accezione tradizionale,  non  fa proseliti come  prima. La fiducia è venuta meno parallelamente ad un avanzamento del malcostume  perpetrato  e prodotto in anni di incuria istituzionale e di distacco materiale con la  realtà sociale, ad opera   di  una classe dirigente obsoleta e autoreferenziale.

Bersani, nell’approntare il primo discorso post elezioni, credo  abbia sintetizzato e fotografato effettivamente come stanno  veramente le cose, quando dice  “siamo arrivati primi  ma non abbiamo vinto”.    Nella nostra comunità, nonostante ciò che alcuni pensano, questo sentimento è più vivo e radicato che mai. Nessuno  ha ottenuto un risultato considerevolmente positivo, nessuno ha la capacità di poter influenzare un elettorato stanco e avvilito, in definitiva nessuno ha vinto. Elevarsi  e rallegrarsi di questi esiti  non  è di  nessuna utilità.  Ci si allieta di un disfatta mascherata.  Ma, forse, questo è il gioco della politica, ossia, far apparire ciò che non è.

 Un ultimo appunto prima di concludere.

Il sistema di voto che viene utilizzato per le elezioni politiche nazionali è diametralmente  diverso da quello applicato, anche in virtù della recente normativa, al contesto amministrativo nostrano.  La volontà espressa con la tornata appena trascorsa, attiene a dinamiche  differenti. Quivi entrano in gioco   considerazioni  come l’ affezione ad un sentimento o un ideale politico,   favorire un programma che risulti più confacente alle proprie aspettative,  volontà di cambiamento puro,  insomma  azioni  che non possono confondersi con circostanze di realtà locale  ove si trascende  dal  colore politico  e di appartenenza,  e ove  fattori di natura personale  e familiare influenzano la scelta.  Pertanto evitiamo affannose  ricerche di inutili comparazioni, che lasciano il tempo che trovano e potenzialmente possono indurre in errore.

Saluti

Dott. Luca Gravante

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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