Cancello ed Arnone-Raccolta differenziata, un obbligo o una scelta individuale?

 

 di Mattia Branco

 

Sono anni che i rifiuti sono diventati un ossessione. Se ne parla dovunque, in televisione, sui giornali, nella strada. Abbiamo assistito a grandi scandali, specialmente per l’emergenza di Napoli e alle proteste di tanti comuni che non vogliono discariche. Termovalorizzatori previsti nella nostra regione, ma oggi ne funziona uno ad Acerra e neanche a pieno regime. Sono stati spesi fior di euro proprio a causa dell’emergenza e cosa abbiamo risolto? L’ultimo scandalo è stato l’arresto di funzionari statali a causa dello sversamento di pergolato nel mare inquinandolo e recando danni enormi ambientali e agli stessi operatori balneari che si sono visti, malgrado i loro sforzi di rinnovarsi, diminuire l’utenza quasi del 30%. Sono state emesse leggi e leggine per porre rimedio a questo disastro ambientale che oltretutto stà procurando morte per tumori, con un incremento che tutti gli studiosi stanno valutando con dati sempre più esponenziali. Si sente sempre parlare di comuni che raggiungono percentuale di raccolta differenziata che raggiungano 35/40 e anche 50% con la possibilità di diminuire la tariffa. C’è stata una legge che minacciava i comuni inadempienti di scioglierli, si ritiene quasi impossibile, nella situazione di continua emergenza, di poterci riuscire, anche perché ogni comune dovrebbe attrezzarsi per ottenere dei buoni risultati, ma ci vogliono fondi e dove si trovano se quasi tutti i nostri comuni sono perennemente in rosso. Cancello ed Arnone all’inizio che fù imposta la raccolta differenziata ebbe un discreto risultato anche perché i cittadini collaboravano, ma col passare del tempo ci si è accorti che ormai nessuno più raccoglie i rifiuti dividendo i contenuti anche perché  la stessa differenziata alla fine non veniva controllata e finivano tutti nello stesso compattatore. Oltretutto oggi la stessa raccolta dei rifiuti funziona a fase alterna e molti paesi si trovano le strade invase da ogni tipo materiale .Si può sperare in un futuro migliore anche in questo settore che è causa di molti lutti per malattie che vengono sempre più attribuite all’inquinamento atmosferico e dei sottosuoli?

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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