CANCELLO ED ARNONE STORIA DI GIUSEPPE IULIANO INCIDENTE 16/5/2001

Giuseppe Iuliano

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ULTIMA PARTE

Cominciai in quel periodo, dopo tante sofferenze, a sentirmi male anche psicologicamente tanto che avevo paura di viaggiare da solo e spesso portavo con me sempre qualcuno. Dopo fortunatamente è passato questo brutto periodo anche con l’aiuto delle preghiere e di P.Pio. La bronchite peggiorò e non respiravo più e non riuscivo neanche a parlare. Un giorno andando in banca incontrai zio Giovanni Merenda a cui chiesi di accompagnarmi a Roccamonfina per andare a pregare davanti alla Madonna dei Lattani. Zio Giovanni dopo qualche tempo mi porto’ a Roccamonfina, e davanti alla Madonna Le chiesi di farmi morire perché soffrivo moltissimo. Dopo le preghiere uscii fuori e zio Giovanni mi disse di andare a bere l’acqua dal rubinetto fuori la chiesa, appena bevuto l’acqua sentii un calore addosso e cominciai a respirare quasi bene. Tornai a casa e raccontai a mia moglie tutto quello che era accaduto. Il giorno dopo cominciai le mie preghiere e il calore alla spalle continuò e mi sentivo sempre meglio mia moglie mi diceva di continuare a prendere le medicine ma io dissi che se era un miracolo non dovevo piu’ prenderne tanto che ho riportato  le bombole di ossigeno ad Antonio in farmacia. Andai a Salerno da  mia sorella in vacanza,  mentre stavo steso sul lettino durante la mattina, con gli occhi chiusi, sentii sulla spalla una mano umana ma non riuscivo ad aprire gli occhi, rimasi sbalordito e sempre con gli occhi chiusi vidi una nuvola grandissima e una luce immensa e in essa  apparve una signora tutta vestita di bianco con un fazzoletto in testa e con una fascia azzurra e quando l’ho riferito a mia moglie lei mi ha detto che era l’Immacolata. Sulla spalla destra della Signora c’era la statuetta della Madonna dei Lattani che volle farmi capire che era stata Lei a salvarmi da quella malattia. A questo punto ho detto:  ”Signore ho visto tanto fammi morire”. Aprendo gli occhi un’altra grande coincidenza, mi appare la scena dell’incidente del 16 maggio 2001 alle ore 7.20.Quando racconto tutte queste cose alle persone, molti mi dicono che sono un visionario, io credo di dire la verità perché le cose non me le invento. Questa è la mia storia ed ognuno è libero di pensare quello che crede. Fino ad oggi la mia fede è sempre la stessa ed ogni anno il 16 maggio, data dell’incidente, continuo ad offrire un pellegrinaggio a titolo gratuito ad amici e parenti per ringraziare sempre il Santo di Pietrelcina per la grazia ricevuta”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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