CANDELORA? PRESEPI IN PAR CONDICIO

 di Giovanna Pezzera

Donna di Torre del Greco in costumi del '700 ritratta da Pietro Fabris

Torre del Greco- secondo la tradizione popolare, il 2 Febbraio giorno della Candelora, è l’ultimo giorno utile per smontare “o presebbio”, ma nella città “de pastur’” proseguono le iniziative e restano visibili numerosi presepi delle associazioni, delle chiese e dei privati. Domenica scorsa nella Parrocchia di San.Antonio di Padova, si è tenuto il 1° convegno sul Presepe con l’intervento dello storico Giuseppe Maddaloni e del Prof. Giovanni Cardone. Nella stessa occasione si è svolta la premiazione del 4° Concorso “Il Tuo Presepe 2012”, organizzato dall’Associazione Presepisti Torresi, presieduta da Enrico Cigliano che ha consegnato il trofeo al Sig. Scala Antonio. Fino all’8 febbraio aperta la mostra “Non sono solo pastori” presso la Chiesa dell’Oratorio Sacro Cuore in via Piscopia, con i lavori realizzati dai giovani del quartiere riuniti dall’Associazione di Promozione Sociale “Sulle ali del bene”. Ancora visibile presso la Basilica di Santa Croce, grazie all’impegno del Parroco Don Giosuè Lombardo, un presepe monumentale con figure riecheggianti il ‘700 napoletano, realizzato da un gruppo di fedeli tra cui Antonio Solvino, Silverio Marrazzo, Marco Innocenti, Antonio Gallorano, Giuseppe Parlati, Franz Larana e Giovanni Iacomino. In mostra permanente presso il Santuario del Buon Consiglio, grazie all’ospitalità del Mons. Nicola Lombardo ed alla generosità della Signora Paola Russo è possibile ammirare presepi e pastori da tutto il mondo. L’allestimento è stato curato dall’Associazione Amici del Presepe, presieduta dall’Architetto Nello d’Antonio, le cui opere verranno pubblicate su un inedito testo con la partecipazione della Banca di Credito Popolare. Queste sono soltanto le iniziative ancora in corso, senza considerare le precedenti “Cantate dei Pastori”, Presepi Viventi in perfetto stile, decine di rappresentazioni sacre in ciascuna chiesa cittadina, mostre d’arte presepiale, laboratori artistici per bambini nelle scuole. Numerosi gli attori tra cui varie associazioni no-profit, artisti di livello internazionale, centinaia di artigiani del settore per una media di un presepe in ogni abitazione di Torre del Greco. Dati confortanti se consideriamo l’aspetto socio-religioso: una così forte presenza del presepe è sinonimo della diffusione capillare del fenomeno stesso. Peccato che dal punto di visto economico, quello che potrebbe essere il secondo polo commerciale cittadino (dopo il corallo), si trasforma in un labirinto senza fine. Difficilmente riscontriamo il patrocinio dell’Amministrazione comunale e così si è costretti ad esporre nella splendida cornice di Villa Campolieto in Ercolano grazie alla disponibilità dell’Ente Ville Vesuviane. Immaginiamo che un turista intenda visitare le bellezze presepiali della nostra città e scopriamo che la prima grossa difficoltà è capire dove e quando può ammirarle, come arrivarci, dove parcheggiare (nessun programma unico né sito istituzionale). Superata la prima difficoltà decide di acquistare un “pezzo” con le dovute garanzie fiscali e di qualità. Inizia qui l’odissea, tra personaggi poco chiari che davanti alle vetrine ti parlano di prezzi esorbitanti e di artisti sconosciuti, trasformando talvolta i cataloghi delle mostre nei consigli per l’acquisto e dimenticando la differenza tra arte ed artigianato. Ci chiediamo quanto sia difficile per l’Amministrazione locale sviluppare un progetto con: formazione istituendo un nuovo indirizzo presso l’Istituto d’Arte, sviluppo fornendo un’unica area espositiva e commercializzazione agevolando la nascita di un Consorzio Unico. Se da un lato l’amministrazione locale si è mostrata “sorda”, dall’altro gli artigiani non hanno mai voluto aderire ad alcun consorzio, né iscriversi alla Camera di Commercio. Unica eccezione ad oggi nel settore è stata il “Capan” che ha tra le sue fila il celebre Alfredo Molli, apprezzato maestro originario di Torre del Greco. Soltanto in questi termini Torre del Greco tornerebbe ad essere la vecchia “Città de’ Pastur’”. Un tempo il presepe veniva smontato il 17 gennaio e si portava un pezzetto del sughero utilizzato per costruire “lo scoglio” (è così definito il paesaggio), a bruciare sul “fucarazzo” dedicato a S. Antonio. Che il 2013 possa “bruciare” i campanilismi e riunire gli appassionati, i professionisti e soprattutto i fedeli che da sempre ogni anno aprono la casa al Gesù bambino con il presepe…

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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