CAPORALATO, AVANZA IL CAPORALATO DI COLORE.

 

Caserta  –  Nonostante la nuova legge sul Caporalato, il lavoro sommerso non  emerge ma aumenta mentre tiene sempre banco la problematica del “Lavoro Nero” nonostante le continue agevolazioni agli imprenditori,  denuncia la Segreteria della Confederazione Cisas.

In aggiunta al Caporalato nostrano, vi è ora anche il Caporalato nero, molto attivo specie nel territorio di Castel Volturno, Litorale Domiziano e Liternese con la famosa Rotonda, ove – apertamente  ed anche di giorno – vengono reclutate masse di immigrati di colore.

È proprio nei settori Agricoltura, Edilizia, Terziario e Confezioni prosperano Aziende, che utilizzano i caporali di colore, oltre quei lavoratori italiani in Cassa Integrazione od in Mobilità.

I nuovi incentivi alle Aziende non hanno creato occupazione ma sono serviti prevalentemente a favorire le evasioni incrementando il lavoro nero.

Il numero dei disoccupati, specie quello dei giovani nel casertano, continua ad aumentare, nonostante che spesso statisticamente vengono considerati come “occupati” anche i trasferimenti ed il lavoro di breve durata.

Nella grande Industria, anche per la chiusura di numerose aziende, continua a diminuire il numero degli addetti, nota la Cisas.

Va anche evidenziato che in Italia, da molto tempo, non si riesce a coprire migliaia di posti vuoti causa la carenza delle qualifiche professionali, occorrenti al mercato del lavoro, nonostante i miliardi spesi per un Addestramento Professionale obsoleto e clientelare.

Il problema occupazionale resta sempre l’argomento del giorno, nonostante  si siano sprecate ingenti risorse economiche per alimentare in effetti solo l’assistenzialismo e la disoccupazione, nota la Cisas.

Si registra un incremento del tasso di disoccupazione, causa il lavoro nero, come evidenziato dalla Guardia di Finanza e dagli Ispettorati del Lavoro a seguito di controlli ispettivi.

L’evasione contributiva è diventato un fenomeno preoccupante, stando alle ultime  stime e  controlli delle autorità preposte. Su 5  lavoratori effettivi, quasi 4 lavorano a nero.

Tale situazione  si verifica in misura maggiore nelle Piccole e Medie Imprese, che ricorrono a tale sistema per produrre a costi inferiori e per farsi assegnare i lavori, praticando forti ribassi.

Nel settore delle Costruzioni si hanno omissioni contributive di oltre il 50%, mentre nelle grandi Aziende, l’evasione riguarda prevalentemente il lavoro straordinario.

Affinché detto fenomeno possa ridursi, ritiene la Cisas, bisognerebbe intensificare la Vigilanza, potenziando gli Organici dei vari Enti anche con un migliore coordinamento per evitare duplicazioni di visite ispettive, coordinamento non ancora avvenuto nonostante la costituzione nello scorso anno dell’ Ispettorato Nazionale  Lavoro ( INL ).

Ora, con i Lavori Stagionali in Agricoltura, Turismo, Strutture balneari ed Alberghiere, il lavoro nero sta crescendo notevolmente,  fa presente la Cisas, per cui si dovrebbero intensificare i controlli ispettivi dei vari Enti competenti.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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