CAPUA –Alla Caserma Salomone in 1.600 al precetto pasquale officiato da Monsignor Schettino, arcivescovo di Capua

 

Mons_ Schettino al precetto pasquale alla caserma Salomone con generale Borreca

di Nunzio De Pinto

 Ieri mattina, con inizio alle ore 10.00, il personale del Raggruppamento Unità Addestrative dell’Esercito, si è riunito nella Caserma “Salomone” di Capua, per celebrare il Precetto Pasquale. La liturgia Eucaristica, presieduta da S.E. Reverendissima Monsignor Bruno Schettino, Arcivescovo di Capua, è stata concelebrata dal Cappellano Militare Capo don Claudio Recchiuti, dai Vicari Foranei e da diversi Sacerdoti delle Parrocchie limitrofe. All’evento religioso hanno preso parte il Comandante del Raggruppamento Unità Addestrative dell’Esercito, Generale di Brigata Attilio Claudio BORRECA, il Sindaco della Città di Capua, Dottor Carmine Antropoli, i Comandanti del 17° RAV ”Acqui”, 47° RAV “Ferrara” e del reparto supporti, le Associazioni Combattentistiche e d’Arma,  l’Associazione per l’Assistenza Spirituale alle Forze Armate (P.A.S.F.A.) e i familiari del personale del Quadro Permanente del Raggruppamento, nonché gli oltre milletrecento Volontari in Ferma Prefissata di un Anno (VFP1) del 1° blocco 2011 giunti a Capua il 22 marzo scorso. “In vista della ricorrenza della Santa Pasqua” –  ha affermato il Generale Borreca prima della cerimonia liturgica – “credo che la nostra comunità di lavoro possa unirsi in un momento di preghiera e di amicizia celebrando la Resurrezione di Cristo e la nostra ferma fede nella pace e nella fratellanza”. È stata una festa dello spirito che come sempre lascia nei partecipanti un senso di intima gioia per aver condiviso con i presenti la mensa della parola e dell’eucaristia. D’altra parte il Precetto Pasquale non è altro che la necessità di recuperare nel tempo precedente o susseguente alla Pasqua un rapporto spirituale più forte con il Cristo e un amore più sincero e sentito tra i fratelli nella fede. Un recupero che passa attraverso la conversione del cuore che deve diventare di carne e non essere duro e di pietra. Cosa che avviene se ci accostiamo con umiltà al sacramento della confessione e della misericordia di Dio.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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