CAPUA: AL CAV, 750 GIURANDI NEL NOME DELL’EROE EMILIO BIANCHI

CAPUA CAV Il col Cucinieri conversa con una nonna trepidante mentre la Cerimonia sta per cominciareCAPUA CAV Il comandante Cucinieri ascolta il ringraziamento di uno scolaroCAPUA CAV Il 97enne Michele Pennacchio da Curti, combattente della 2^ Guerra Mondiale

Alla Caserma Salomone mattinata di intramontabili valori e forti emozioni

 

                Nella solenne circostanza, tanti scolari “alla Scuola” dell’Esercito Italiano

 

CAPUA (Raffaele Raimondo) – Sempre solenne il giorno del Giuramento. Lo hanno vissuto “toto corde”, nella mattinata di venerdì 13 ottobre, i 750 soldati in Fp1 del 2° Bando-1° Blocco 2017 attivi al 17° Reggimento Addestramento Volontari “Acqui” agli ordini del col. Nicola Cucinieri.

Tutto si è svolto sul piazzale che, presso la caserma “Oreste Salomone”, ricorda il sacrificio di Gerardo Antonucci. Massima autorità presente il gen. Giuseppe Faraglia, comandante del CAV dell’Esercito Italiano. Mentore l’eroe della 1ª Guerra Mondiale Emilio Bianchi, Medaglia d’Oro al Valor Militare con questa esaltante motivazione: “Sempre primo ove più grave era il pericolo, raggiungeva sotto violento fuoco la trincea nemica. Colpito da una granata avversaria che gli asportava la gamba sinistra, con mirabile sangue freddo estraeva dalla tasca un coltello e, tagliando i lembi della carne sanguinante, alzava nella mano destra la gamba mozzata, gridando parole magnifiche e di incoraggiamento ai propri compagni. Rivoltosi poi al giorno seguente, perdeva la vita”. A siglare epicamente le fasi più importanti della manifestazione le marce eseguite dalla Banda musicale del Comando Supporti Logistici di Roma diretta dal 1° m.llo lgt. Fioravante Santaniello.

Chi ha detto che sono ripetitive le cerimonie del Giuramento? Chi vi partecipa per la prima volta ne coglie appieno intramontabili valori, vivendo forti emozioni. Chi vi torna, a mente e cuore aperti, ha l’opportunità di scoprire importanti particolari, riflettendo di conseguenza. Mancava qualche minuto alle 10,30, orario ufficiale d’inizio, quando un clic ha fermato la bella immagine del comandante Cucinieri a cordiale colloquio con una trepidante nonna: sembrava già andare oltre l’evento l’arzilla vecchietta, quasi a voler indovinare il futuro del nipote pronto a giurare fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione.

Di lì a poco l’urlo corale, appassionato, dei 750 volontari e il canto dell’Inno d’Italia. A seguire, sulla scia d’una già diffusa atmosfera religiosa, il cappellano militare, frate Giuseppe Palmesano, ha dato toccante lettura della Preghiera per la Patria. Poi l’allocuzione, come sempre penetrante, del generale Faraglia. Per essa nessuno stralcio, perché andrebbe parafrasata e commentata passaggio per passaggio, in onore alla sua dignità di “lectio magistralis”. Assorti i giovani, i loro familiari accorsi soprattutto dalle regioni meridionali, le autorità militari civili e religiose in Tribuna d’Onore, gli esponenti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma, i rappresentanti delle Municipalità del territorio intervenuti coi Gonfaloni, le comunità scolastiche dell’Ic “Vittorino da Feltre” di Napoli e dell’Ic di Curti, del paritario “Semerìa” di Sparanise e degli statali di Mignano Montelungo e Camigliano.

Agli scolari, per un giorno “alla Scuola” dell’Esercito Italiano, e ai loro insegnanti è stato infine dedicato il “fuori programma” successivo all’intera celebrazione e guidato con gioia, in felice tandem, dal gen. Faraglia e dal col. Cucinieri che ad ogni Istituzione ospitata hanno donato una pergamena il cui testo ricorda che “dovunque ci sarà il Tricolore, ci sarà un militare italiano a difenderlo e ad onorarlo. Qualunque Soldato che alzerà il Tricolore sarà riconosciuto come italiano, rispettato da tutti o aiutato da altri italiani in caso di necessità. Sii sempre degno del Tricolore, portalo sempre con Te e custodiscilo con cura tra le cose più care”.

E, quasi a ricordarci la forza persuasiva della grande memoria, l’incontro casuale, sulla via del ritorno, con il 97enne Michele Pennacchio, combattente nel Secondo conflitto mondiale, teneramente accompagnato da Salvatore Serino, segretario della Federazione provinciale casertana dell’ANCR, e da Luigi Mancino già finanziere: tutti di Curti. Una rievocazione-lampo, ma capace di far riesplodere tanti ricordi di guerra …e tante nuove speranze di pace.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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