Capua il Luogo della Lingua festival VIII edizione

Dal 14 al 17 giugno

www.illuogodellalinguafestival.com

  Giovedì 14 giugno

 

Palazzo Lanza Ore 20.00
Inaugurazione mostra fotografica 

INSIDE AFRICA
a cura di Marica Crisci, Domenico Ruggiero, Bruno Santoro

La proiezione del documentario sarà preceduta dall’inaugurazione della mostra fotografica “INSIDE AFRICA”. La mostra raccoglie, oltre ad alcuni scatti del dottore Bruno Santoro che ha realizzato nelle sue missioni in Africa, le foto di Marica Crisci e Domenico Ruggiero scattate nel recente viaggio in Tanzania al seguito dei medici missionari dell’associazione “Una mano tesa per Tharaka”.  “Gli scatti raccontano momenti di una realtà lontana dal nostro vivere quotidiano” racconta Marica Crisci, “Una realtà povera, piena di contraddizioni e, nella sua semplicità, ricca di sorrisi veri e di infinita spensieratezza. Si parte per questi luoghi per dare, ma si ritorna con un senso di pienezza interiore”.
Palazzo Lanza ore 21.00

Terra di Cinema e SET

presentano
Proiezione docufilm

INSIDE AFRICA

di Gaetano Ippolito

Durata 59 min.

Scritto e diretto da Gaetano Ippolito

Fotografia e montaggio Domenico Ruggiero

Musiche di Salvatore Cirillo

Suono Raffaele De Lucia

Ufficio stampa Mariamichela Formisano

Saranno ospiti i protagonisti del film con il cast tecnico

Il documentario di Gaetano Ippolito racconta la storia di Giuseppe Valente, il medico missionario capuano impegnato nelle missioni in Tanzania. L’opera documenta l’esperienza della recente missione del medico avvenuta tra il novembre e il dicembre 2011. INSIDE AFRICA è un viaggio nella terra della povertà e della morte, dove, paradossalmente  ci si ritrova a scoprire la semplicità e la bellezza della vita.

Valente è il presidente dell’associazione, con sede a Capua, “Una mano tesa per Tharaka”, impegnata nella raccolta fondi per la costruzione di un dispensario medico in un poverissimo villaggio di capanne di nome PANDE, situato in TANZANIA. La struttura rappresenta un presidio sanitario che consentirà di salvare tantissime vite umane ed è un primo passo per portare la sanità su una vasta aerea molto povera e priva di assistenza medica. La produzione del documentario di Terra di Cinema e SET è finalizzata non solo ad un’azione di sensibilizzazione per la raccolta fondi destinata al progetto di Pande, ma anche per promuovere e favorire l’adesione di medici italiani al progetto “Una mano tesa per Tharaka”, perché la sanità africana è carente di medici specialisti. 

INSIDE AFRICA è un documentario scritto e diretto da GAETANO IPPOLITO, che ha diretto “La prova dei 9” con i comici di Zelig Bove e Limardi per Settembre al Borgo e ha prodotto “La Domitiana”, in onda su RAI3, BBC, ORF (Austria).  Gaetano Ippolito si è avvalso della preziosa collaborazione di Domenico Ruggiero sia per la fotografia che per il montaggio, con il quale aveva già lavorato al documentario “La prova dei 9”. Il documentario è impreziosito dalle musiche di Salvatore Cirillo, apprezzato musicista jazz. Il suono è curato da Raffaele De Lucia già presente nel documentario “Eclissi parziale”.

 

Palazzo Lanza ore 22.30

Estratto dallo spettacolo di musica e danza “Una mano tesa per Tharaka” in collaborazione con Movingart di Graziella Di Rauso

 

Venerdì 15 giugno

 

Museo Provinciale Campano ore 19.30

Musica al Museo

Rassegna Musicale di giovani concertisti allievi dei Maestri Antonio Zona e  Luigi Pettrone

Posti a sedere limitati

Il Museo Provinciale Campano  custode, tra le altre preziosità,  delle splendide Matres Matutae, da poco riaperto al pubblico alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione del festival si apre alla città ospitando musica classica, grazie all’impegno e alla nuova linfa vitale profusa dal direttore Maria Luisa Nava

Palazzo Lanza ore 20.30

Fausto Mesolella

presenta il suo ultimo cd

“Suonerò fino a farti fiorire” (ZONA 2012) 

Undici brani scritti, arrangiati
e/o adattati da Fausto Mesolella
per chitarra solo
con la partecipazione 
straordinaria di:
Raiz, voce in ‘O sole mio
Rita Marcotulli, piano in La mia musica
Domenico De Marco, surdu e rullantino in Sonatina improvvisata d’inizio estate 

Dopo 30 anni di instancabile militanza nella musica, Fausto Mesolella esordisce come solista in “Suonerò fino a farti fiorire” un album di sola chitarra.

“A un certo punto della mia carriera ho capito di aver un mio suono” – spiega il musicista –  “dopo aver composto canzoni, colonne sonore, dopo aver prestato la mia chitarra al servizio di mezzo mondo, dopo aver curato produzioni, arrangiamenti e testi per tantissimi artisti, mi sono voluto fare un regalo con quest’album di sola chitarra”.

Dalla musica classica ai temi per colonne sonore, dai propri pezzi fino all’amata musica napoletana: undici tracce, sintesi di un percorso che, attraverso il solo suono della sua chitarra, racconta la storia del compositore Mesolella.

Fausto Mesolella. Storica chitarra degli Avion Travel, compositore, arrangiatore, produttore, il musicista casertano Fausto Mesolella ha prestato il proprio talento a tantissimi artisti della scena italiana, tra i quali Gabriella Ferri, Nada, Andrea Bocelli, Gian Maria Testa, Gianna Nannini, Paolo Conte, Giorgio Conte, Paolo Belli, Samuele Bersani, Francesco Tricarico, che ha presentato al Festival di Sanremo 2011 il brano “Tre colori”, scritto e arrangiato da Mesolella. Ha vinto premi di ogni genere: il 50° Festival di Sanremo 2000 con gli Avion Travel (Sentimento), due Targhe Tenco, il Premio Ennio Morricone all’Italian Film Festival 2007 (per la colonna sonora del film Lascia perdere Johnny, diretto da Fabrizio Bentivoglio e liberamente ispirato proprio alla sua vita), eccetera eccetera… Per ZONA ha già pubblicato nel 2005 il libro + CDI piaceri dell’orso, sua opera prima. 

 

Palazzo Lanza ore 21.30

Incontro con Serena Dandini

autrice del libro

Grazie per quella volta (Rizzoli)

interviene Gabriella D’Angelo

Il Libro

Di cosa è fatta una vita? Di domeniche pigre in cui non rispondiamo al telefono per rimanere sul divano abbracciando un libro appena iniziato. Di ore spese inutilmente a cercare le sigarette, le chiavi della macchina, gli occhiali da sole, perché si sa che spesso e volentieri le cose si spostano per farci dispetto e divertirsi alle nostre spalle. Di pomeriggi adolescenziali passati a guardare le gocce di pioggia che rimbalzano sul vetro, sognando di sposare Mick Jagger. Di quei bomboloni sganciati da un razzo su un letto di zucchero che papà ti portava a mangiare per insegnarti i piaceri della vita. Di mattine in cui scopri allo specchio che in una notte hai preso cinque anni e non ti resta che tifare per un po’ d’indulgenza, in un Paese in cui dimostrare la propria età è più grave che fare una rapina a mano armata. Di salti della quaglia da uno schieramento a un altro nella più autentica suddivisione tra esseri umani: quella tra coppie e single. Di momenti in cui basta un calzino con l’elastico moscio per far emergere tutte le nostre insicurezze. Di quel preciso giorno in cui si spezza il tempo alla fine dell’estate. E di tutto quello che non ricordiamo più ma ogni tanto affiora dalle misteriose stanze della nostra memoria difettosa. In questi racconti che spaziano tra ricordi e riflessioni chiamando a testimoni Borges e la moglie di Tolstoj, Grace Kelly e Gaber, Simenon e la zia Lella, Ovidio e gli U2, Serena Dandini torna alla scrittura dopo il successo di Dai diamanti non nasce niente.

Grazie per quella volta esplora con tenerezza, ironia e sincerità una catena di debolezze di cui andare fieri, di fragilità nostre e del mondo: è il tempo di autoassolverci, di fare pace con i nostri difetti imparando a conviverci tra alti e bassi, proprio come succede a ogni coppia pluricollaudata.

SERENA DANDINI, dopo aver ideato e presentato programmi come La tv delle ragazze, Avanzi, Pippo Chennedy Show, L’ottavo nano e Parla con me, conduce su La7 The show must go off. Il suo esordio letterario Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini (Rizzoli, 2011) è stato uno dei maggiori successi della scorsa stagione.

Palazzo Lanza ore 22.30

Riccardo Ceres in

Quando piove diluvia

Spettacolo al peperoncino per combattere la crisi

con la taumaturgica partecipazione del Maestro Fabio Tommasone al piano

Riccardo Ceres comincia a suonare la chitarra nel gabinetto a casa della nonna. Milita in varie band casertane, alcune delle quali da lui formate. Nei primi anni ‘90 incontra il jazz e la musica d’autore. Compone “Ottobre” e per scherzo la invia al Premio Recanati. Ottobre piace e convince. Tutto ciò spinge Riccardo ad andare avanti e nascono “I figli della signora 44.” Con i quali pubblica un EP nel 1999.

Intanto gli influssi della musica d’autore spingono Riccardo ad andare avanti nel percorso cantautorale, così si sciolgono I figli della signora 44 e l’autore decide di proporsi con il nome di Riccardo Ceres.

Nel 2001 Esce il primo disco di Riccardo dal titolo Puro Stile Italiano.

Nel 2003 si trasferisce a Roma ed incontra il cinema ed il regista Edoardo De Angelis con il quale affronta un nuovo percorso artistico come compositore di colonne sonore e firma le musiche dei film cortometraggi e mediometraggi , quali “Quanta donna Vuoi”, “La Merendina Tropicale” che vince il premio internazionale “l’Efebo d’oro” 2005 ,”Mistero e passione di Gino Pacino” che vince il premio internazionale “Non solo Barocco” 2007 ed il premio della giuria al Kustendorf Film Festival 2008 organizzato da Emir Kusturica, “Fisico da spiaggia” proiettato al Toronto Film Festival. Nel 2007 comincia una nuova collaborazione con nuovi musicisti romani e con loro cominciano le prove per il nuovo lavoro discografico di Riccardo.

Nel 2008 Ceres vince il Rock Contest di Radio Popolare Firenze.

Nel Marzo 2009 esce il suo terzo cd dal titolo “ Riccardo Ceres in James Kunisada Carpante” con l’etichetta Il Popolo del blues e distribuito da Audioglobe. Il cd è composto da 17 brani inediti e reca all’interno una tetralogia di brani dedicati allo stesso James, personaggio “inventato”, che Ceres definisce un ronin del sud Italia, il nuovo lavoro riceve ottime critiche dalla stampa nazionale specializzata.

Nel 2010 firma la colonna sonora del film ” Mozzarella Stories” di Edoardo De Angelis uscito nel settembre del 2011 (Bavaria/Rai/RastaInternational), e del documentario “Come prima, più di prima mi amerò” (RCcinema/RaiInternational). Nel 2011 calca le scene di teatri e club letterari con un reading dal Titolo “Wyoming” scritto e musicato dallo stesso Ceres.

All’inizio del 2012 parte il suo nuovo tour dal titolo “Quando Piove diluvia” che lo porta in  giro per tutto “lo stivale”. Attualmente sta lavorando al nuovo disco in uscita il prossimo ottobre e contemporaneamente lavora al suo primo libro di racconti che uscirà nel 2013 ed ad una raccolta di poesie che verrà inserita all’interno del volume della Revolutionary Poets Brigate, patrocinata da Lowrence Ferlinghetti.

 

Sabato 15 giugno

 

 

Chiostro dell’Annunziata dalle ore 18.30

Aperitivo e Dj set al SetteSerpi

I temi del “Luogo” e della “Lingua” vengono interpretati in modo dinamico e attuale presentandosi al pubblico con forme ed espressioni diverse, in una atmosfera giovane ma eterogenea in modo da stimolare a nuovi esempi di bere e gustare i sapori del luogo in cui viviamo e ascoltare la nostra lingua in forme moderne.

Atmosfera di festa e di incontro proposta con un buffet-bar dove trovare i nostri antichi modi di bere i nostri prodotti più tipici, ma presentati in forma conteporanea e miscelati: il vino Aglianico e amarena, il mojito DiVino (Falanghina, mentuccia, limone, zucchero, guarnizione con cozza fresca), il  P. in to V. (la percoca nel vino), coffee @ cheese (liquore di caffè napoletano e mozzarella di bufala) Sapori di terra e di mare proposti con il metodo più antico di cottura: la frittura

Dall’Antica Grecia fino in Campania dove si è affinata quest’arte del cucinare. Di tradizione campana la frittura sa cogliere i più intimi ed estremi sapori della nostra terra e del nostro mare. Il suono della nostra Lingua si espande seguendo ritmi e sonorità all’avanguardia , ma tenendoci fermi nei ricordi.Il DJ set si concede stravaganze con le più famose parole dei nostri cantautori e cantanti.

 

 

Palazzo Lanza ore 20.00

Mariamichela Formisano

Incontra

Teresa de Sio autrice di

Metti il diavolo a ballare (Einaudi)

 

C’è stato un tempo in cui, con i «suoni», si scacciavano i demoni dal mondo. Il tempo del Salento e della pizzica, della piccola Archina cresciuta «come dietro a un muro» e del suo male segreto.

Un romanzo di sorprendente forza narrativa, costruito come una tela di ragno.

Il Salento è una terra aspra, misteriosa, magica. Ed è in questa “Terra del rimorso”, come la definì Ernesto De Martino, che Teresa De Sio ambienta la storia di Archina Solimène, di sua sorella Filomena e del loro terribile padre Nunzio. La vicenda cupa e nerissima di Archina, fatta di violenza e solitudine, si lega alla storia di tutta una comunità: il paese di Cutrofiano, nel cuore del Salente, che accoglie la famiglia Solimène quando si trasferisce da Procida. Nell’arco di tempo che va dalla fine della Seconda guerra mondiale ai primi anni Settanta, durante i lunghi e difficoltosi anni del passaggio da una cultura arcaica e rurale ad una “modernità” che fatica ad arrivare.

Teresa De Sio, musicista e cantante napoletana, è conosciuta dal grande pubblico per il suo personalissimo folk-rock e per le sue canzoni (da Voglia ‘e turnà fino a O Paraviso in terra). Nel corso della sua attività di compositrice ha collaborato con moltissimi artisti, tra cui Brian Eno, Fabrizio De Andrè, Giovanni Lindo Ferretti.

Ha pubblicato racconti sulla rivista letteraria «Storie», e per la raccolta Mordi e Fuggi edita da Manni.

Per Einaudi ha pubblicato il romanzo Metti il diavolo a ballare (2009).

 

Palazzo del Governatore piazza dei Giudici ore 21.30

TERESA DE SIO in

ACUSTICA

TERESA DE SIO voce, chitarra, lettura

HER violino

LUCA ROSSI voce e percussioni

SASA’ FLAUTO chitarra acustica

In concomitanza con l’uscita del suo più recente Cd, “TUTTO CAMBIA”, Teresa De Sio propone uno spettacolo, dove le canzoni possiedono il fascino sottile della rilettura in acustico, riportate al momento più vicino della composizione.  Il corpo del concerto vedrà la lettura di alcune poesie che hanno accompagnato e sono state importanti per la sua vita di artista, commentate, sostenute e intrecciate con la musica e le canzoni di Teresa.

Palazzo Lanza ore 23.00

Pino Fusco

in

One Man One Band

Pino Fusco, strumentista vocale di straordinario talento e di maturata esperienza presenta il suo progetto musicale “One Man One Band”: con la sola voce e tutto in diretta, l’artista raccoglierà tutti gli “strumenti” possibili per realizzare un vero e proprio incredibile live che non ha una precisa collocazione di genere, ma che si confronta con essi, attraversandoli.

La sola voce ed un giusto e dosato utilizzo della componente elettronica ( nella fattispecie una “loop station), potranno dar vita ad un concerto interessante ed impegnativo, in quanto di volta in volta la registrazione dei vari strumenti relativi al brano da eseguire, sarà effettuata in diretta sul palco.

Pino Fusco nel giugno 1998 partecipa alla rassegna Jazz “Percfest ’98 –Memorial Naco”, tenutasi a Laigueglia (SV), durante la quale interviene con una performance solo vocale (accompagnandosi con il cassetto di un comodino) che gli farà assegnare dalla giuria un Premio Speciale, come “percussionista vocale”.

Con la CAPYS BAND, dal 1980 è nel circuito jazzistico partenopeo con la quale svolge una frenetica attività live e successivamente, si trasferisce a Roma concretizzando un progetto in duo, di sole voci esibendosi nei più titolati clubs. Partecipa nello stesso periodo (come scat-vocalist) a concerti tenuti da Toto Torquati e Harold Brathely.

Nel 1996 partecipa alla 15ma edizione di “ Spazio d’autore”,dedicata alla memoria di Rino Gaetano presentando un suo brano dal titolo Bluesarò, vincendo il GRAMMY 96 per la categoria Touch Down.

La peculiarità che caratterizza Pino Fusco, oltre che la voce e la capacità nello scat è senza dubbio, quella di riuscire ad utilizzare la stessa voce come un vero e proprio strumento melodico. Riesce infatti, ad emulare il suono del trombone, del basso, del flicorno, della batteria in modo talmente verosimile da essere stato ispirato a comporre un brano dal titolo Jonathan, contenuto nel suo CD (UNO 1997) la cui base musicale è esclusivamente vocale.

Domenica 17 giugno

 

Capua centro storico dalle 10.00 alle 13.00

La città del Placito

 

Museo Provinciale Campano dalle 9.00 alle 13.00

Via Roma 68, informazioni e prenotazioni 0823620076

Biglietteria

Biglietto intero: € 6.00

Biglietto ridotto: € 3.00 per gruppi minimo 10 persone e Soci T.C.I.

Biglietto gratuito: per minori anni 18; per ultrasessantenni; scolaresche e diversamente abili.

La domenica mattina del festival oltre al Museo Provinciale Campano, Capua, città d’accoglienza, con i suoi bastioni, l’ampia ansa del Volturno, pregna di storia millenaria aprirà le porte dei suoi monumenti grazie ai volontari della protezione civile Volturnia Civitas.

Per informazioni e prenotazioni visite guidate rivolgersi a:

Ufficio promozione turistica e culturale del Comune di Capua 08235795548

 

Museo Diocesano

Museo d’Arte Contemporanea

Palazzo Fieramosca

Chiesa dei S.S. Rufo e Carponio

Chiesa di San Marcello

Chiesa dell’Annunziata

Chiesa di Sant’Eligio

Chiesa di San Gabriello (Santa Placida)

 

Palazzo Lanza

Ristorante, Libreria Ex Libris

informazioni e prenotazioni 0823622924 0823962097

Aperti a pranzo

 

Palazzo Lanza ore 10:30

APERITIVO CON L’AUTORE
Presentazione del libro
Machina mundi
Incursioni simbolico-politiche nell’arte federiciana 
(Franco Angeli)
di Antimo Cesaro
interviene
Anna Solari

a seguire visita al centro storico di Capua

Il binomio che funge da titolo al presente volume, oltre a richiamare il poetico incipit del Liber Augustalis (Post mundi machinam), la singolare raccolta delle Constitutiones Regni Siciliae, intende anche evocare i due estremi, natura (mundus) e artificio (machina), dello spettro semantico lungo il quale si è consumata l’esuberante esperienza umana, culturale e politica del sovrano svevo. 

Antimo Cesaro è docente di Scienza e filosofia politica presso la Facoltà di Studi Politici della Seconda Università degli Studî di Napoli. È presidente del C.R.E.S.O. (Centro di Ricerche sull’Ermeneutica Simbolica dell’Opera d’arte). Ha pubblicato vari saggi sul pensiero politico dell’età medievale e rinascimentale, curando l’edizione critica degli Aforismi politici e del De politica di Tommaso Campanella e lo studio monografico La politica come scienza (Milano 2009).
La sua più recente attività di studio è orientata alla simbolica politica, una prospettiva di ricerca per la quale ha curato i volumi L’angelo e la fenice (Napoli 2009), La spada e il labirinto (Napoli 2008), La dama e il liocorno (Napoli 2009), Atrium Libertatis (Napoli 2010, con M.F. Schepis), nonché i volumi monografici Sguardi in ascolto, Il simbolo tra parola e immagine.

 

Palazzo Lanza ore 18.00

Il luogo della Lingua, la Lingua del Luogo

Presentazione dei corsi e dei lavori prodotti dai corsisti dei Laboratori di scrittura e di sceneggiatura di Architempo  e 19.11  tenuti da Marilena Lucente, Carla D’Alessio, Barbara Rossi Prudente

Letture di Caterina Di Matteo

I testi sono frutto di una scrittura partecipata dei corsisti dei laboratori a cura di

Marilena Lucente, Carla D’Alessio

 

 

 

Palazzo Lanza ore 19.00

La scrittura come denuncia sociale

Alessio Maione

incontra 

Adolfo Ferraro

autore di 

Materiali dispersi Storie dal Manicomio Criminale

Prefazione di Massimo Picozzi    (Pironti)

Il tempo nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa rappresenta un Altrove difficilmente identificabile. In questo altrove – del tempo e non dello spazio – agisce una schiera di esseri umani con vari ruoli gerarchicamente distribuiti che si aggira, aspetta, si ricorda, ride e qualche volta piange, spesso si lamenta, a volte si arrabbia e poi ricomincia da capo.

Adolfo Ferraro, psichiatra e psicoterapeuta, è direttore sanitario dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa. Autore di diverse pubblicazioni a carattere scientifico e divulgativo, si occupa anche di formazione, sia in qualità di docente di Psichiatria forense presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, sia tenendo corsi di formazione accreditati dal Ministero della Giustizia. Vive a Napoli.

Ivan Montanaro

autore di

Diario di uno schizofrenico

Prefazione di Gino Strada (Pironti)

In un racconto del passato viene illuminato il presente di un ragazzo che come tanti, soffrendo l’esperienza della vita, si trova catapultato in una realtà aliena: un reparto psichiatrico. Fra malinconia, farmaci, corde di contenimento, ricordi d’infanzia e storie d’amore, un tempo indefinito passa nel ricordo di se stesso e nella crescita della consapevolezza della vita nel reparto. Quello che a tutti potrebbe accadere. Raccontato in un diario di bordo per provare a seguire la rotta.

Ivan Montanaro è nato a Napoli l’11 settembre del 1978.  Laureato in Sociologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, è stato redattore per il «Maurizio Costanzo Show» e ha collaborato alla realizzazione della trasmissione «Orlando» per La7. Ha lavorato nel Comitato italiano per il World Food Programme e per il Volontariato Italiano per lo sviluppo. Attualmente è in cerca di occupazione.

 

Palazzo Lanza ore 19.30

La scrittura è Architettura

Antonio Buonocore

Marilena Lucente

incontrano

Davide Vargas

Davide Vargas racconta la mappa delle sue visioni: la speranza delle architetture incontrate e assunte nella propria mitologia [Racconti di architettura, tullio pironti editore 2012], gli scenari delle amputazioni alla natura come prefigurazioni di una condizione [Alberi, ilfilodipartenope 2012], i sogni di una città abitata poeticamente – soltanto poeticamente l’uomo abita davvero questa terra. O.Elitis- [La città della poesia, l’ARCA international n° 106]. È racconto di parole architetture e disegni. Una narrazione.

Evento realizzato in collaborazione con Amatela

Davide Vargas è architetto e vive in Campania. Con Tullio Pironti ha già pubblicato la fortunata raccolta Racconti di qui (2009). I suoi progetti sono stati premiati e pubblicati sulle maggiori riviste italiane. Gli scenari scritti e i suoi edifici [pochi e incastrati qui nelle vicinanze] sono la trama della propria personale narrazione.

 

 

Palazzo Lanza ore 20.00

La mia terra

Presentazione dell’antologia prodotta dal Torneo letterario organizzato dalla casa editrice Caracò e Architempo

conduce Mario Gelardi editore, regista e autore teatrale

 

Palazzo Lanza ore 20.30

La scrittura del teatro

Fausto Greco

incontra 

Manlio Santanelli

Autore di “La venere dei terremoti”  (Edizioni Caracò)

Letture di Stefano Ferraro

Con questo libro, edito da Caracò Editore (www.caraco.it), Manlio Santanelli si confronta per la prima volta con la scrittura del romanzo. Lui, drammaturgo contemporaneo tra i più famosi, stavolta ha deciso di scrivere una storia da leggere.

 

Manlio Santanelli (Napoli 1938) è tra i maggiori drammaturghi italiani contemporanei.
Ha lavorato per lunghi anni alla Rai come assistente alla regia, prima di dedicarsi completamente alla scrittura teatrale. Uscita di emergenza e Regina madre sono le piéces teatrali che lo hanno consacrato alla ribalta del pubblico nazionale.”
 

 

Palazzo Lanza ore 21.20

Associazione Artemisia in collaborazione con

Teatro Civico 14 e Associazione Culturale Tresart

presenta la performance

Armònia

liberamente tratto da

Una Psicologia Antica

di Mario Matropaolo (Liguori Editore)

Letture di  Ilaria Delli Paoli

Arpa e Tai Chi Chuan Floriana Figliomeni

Durata 10 minuti

 

 

Palazzo Lanza dalle ore 21.30

Barbara Rossi Prudente

incontra

Giorgio Vasta

Giorgio Vasta è nato a Palermo nel 1970 e lavora a Torino. Editor e consulente editoriale, insegna scrittura narrativa presso diversi istituti tra i quali la Scuola Holden e lo IED di Torino. Dal 1999 è stato curatore e poi direttore della collana di saggistica Holden Maps di Rizzoli. Ha collaborato come editorialista alla trasmissione Atlantis (Radio2 Rai) e fa parte della redazione di Nazione indiana. È ideatore e coautore di NIC. Narrazioni In Corso. Laboratorio a fumetti sul raccontare storie (Holden Maps/Rizzoli, 2005). Ha curato l’antologia di racconti Deandreide. Storie e personaggi di Fabrizio De André in quattordici racconti di scrittori italiani (Bur 2006) e nel 2007, con Edoardo Novelli, il libro fotografico di Alberto Negrin Niente resterà pulito. Il racconto della nostra storia in quarant’anni di scritte e manifesti politici (Bur). Un suo intervento è stato pubblicato nel volume Best off 2006, un altro nell’antologia I persecutori (Transeuropa 2007) e uno in Voi siete qui (minimum fax 2007). Il suo primo romanzo è Il tempo materiale, edito da minimum fax nel 2008 e candidato al Premio Strega 2009, (Premio Città di Viagrande 2010), in corso di  pubblicazione in Francia, Germania, Austria, Svizzera, Olanda, Spagna, Stati  Uniti e Inghilterra) sempre per minimum fax ha curato l’antologia Anteprima Nazionale, edito nel 2009, e Spaesamento (Laterza 2010). Nel 2010 ha vinto il  premio Lo Straniero e il premio Dal testo allo schermo del Salina Doc Festival.  Collabora con «la Repubblica» e «il manifesto».

 

A seguire

 

Reading Musicale

Presente

testi di Vasta, Bajani, Murgia, Nori, edizioni Einaudi

Letture di Giorgio Vasta

Alla chitarra Sossio Lupoli

Quattro scrittori alle prese con un gioco serissimo: passandosi il testimone della nostra tragicomica esistenza nazionale – e intrecciandola al loro privato – danno vita a un impasto unico, un diario a staffetta che racconta gli aspetti piú impensati di quello che chiamiamo «presente».

Cosí, domandandosi se sia vero che i bambini amano leccare i pavimenti, scopriamo che nella lingua italiana i tempi verbali sono molti più di quelli che possiamo immaginare. E se qualcuno prova a elencare le infinite sfumature che può avere la mancanza, qualcun altro si interroga sul momento esatto in cui ha smesso di cercare di far bella figura. Intanto, fuori dalla finestra, scorrono le istantanee di un Paese che cerca la propria direzione all’interno di un mondo che cambia.

Andrea Bajani, Michela Murgia, Paolo Nori e Giorgio Vasta raccontano il 2011, un anno della loro e della nostra vita. Ciascuno indaga con curiosità ogni fenomeno che vede (o sente) accadere, e ne distilla materiale narrativo incandescente. Attraverso una cronaca quotidiana, appassionata, ironica e sentimentale, un mese dopo l’altro si compone il disegno collettivo di un tempo intimo e civile. Presente diventa così un irresistibile diario pubblico che parla a e per tutti noi.

 

A seguire

Kazum in concerto

 

 

 

 

E per finire…

Che la festa cominci

Selezione musicale a cura di

Dj Minollo

davanti al castellonella Chiesa dell'Annunziata

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *