CAPUA: SVAGO CON FIABA? C’E’ “CENERENTOLA” AL RICCIARDI

CAPUA: SVAGO CON FIABA? C’E’ “CENERENTOLA” AL RICCIARDI

               Dal 12 al 25 marzo in programmazione il nuovo film Disney sul celebre personaggio di Perrault

 CENERENTOLA

CAPUA (Raffaele Raimondo) – Troppa prosa nella nostra vita di tutti i giorni. Troppa, ormai giunta a livelli insopportabili! Allora una fiabesca pausa sarebbe perfino terapeutica! Centododici minuti di totale evasione potrebbero bastare? Se sì, l’occasione ci è data: dal 12, primo giorno di uscita nelle sale, e fino al 25 marzo, al cine-teatro Ricciardi è in programmazione “Cenerentola” il nuovo film della Walt Disney Pictures che ripropone il celebre personaggio dei fratelli Grimm e soprattutto di Perrault. Tre proiezioni al giorno (ore 16,30-18,30-21) per godersi la versione cinematografica con triplice classificazione in quanto al genere (avventura, drammatico, family) e firmata dal regista inglese Kenneth Branagh, che da attore s’è lungamente misurato con le opere di Shakespeare.    Non è un film d’animazione, bensì un remake in live action, cioè con “attori in carne ed ossa” fra i quali naturalmente spicca la bellissima Lily James nelle vesti di Ella, alias Cenerentola o Cinderella.        La sceneggiatura è stata scritta da Aline Brosh McKenna e Chris Weitz; le musiche da Patrick Doyle. Direttore della fotografia il cipriota Haris Zambarloukos. Ma andiamo alla trama. Il film “racconta le vicende di una giovane ragazza (Lily James) figlia di un mercante. Dopo la morte di sua madre, il padre si risposa e lei, per dimostrargli il suo affetto, accoglie in casa la matrigna (Cate Blanchett) e le sue figlie, Anastasia (Holliday Grainger) e Genoveffa (Sophie McShera). Ma quando improvvisamente suo padre muore, Cenerentola si ritrova alla mercé di tre donne gelose e malvagie. Relegata alla stregua di una serva coperta di cenere e stracci, la povera Cenerentola potrebbe facilmente perdere ogni speranza. Invece, nonostante le crudeltà di cui è vittima, desidera solo onorare le parole pronunciate da sua madre sul letto di morte, che le raccomandava di “avere coraggio ed essere gentile”. La giovane fanciulla non intende disperarsi né disprezzare chi la maltratta. E poi c’è l’affascinante straniero che incontra nel bosco. Senza sapere che si tratta di un principe(Richard Madden), e non di un semplice apprendista al lavoro nel palazzo reale, Cenerentola sente di aver finalmente incontrato la sua anima gemella. E quando i reali invitano tutte le fanciulle del regno a partecipare a un ballo, spera che il suo destino stia finalmente per cambiare e di poter nuovamente incontrare l’affascinante principe. Purtroppo la sua matrigna le proibisce di andare al ballo, strappandole l’abito che avrebbe dovuto indossare. Ma come in tutte le favole che si rispettino, qualcuno accorre in aiuto: una gentile mendicante (Helena Bonham-Carter) si fa avanti e, con una zucca e qualche topolino, cambierà per sempre la vita di Cenerentola”. Ha scritto Marzia Gandolfi: “Branagh fornisce i suoi personaggi di una psicologia sfumata ed evoluta, mai passiva e pienamente consapevole”. Infatti in questa trasposizione – “che eredita la leggerezza… i raggiri e le maschere” della shakespeariana “Molto rumore per nulla” – “i protagonisti arrivano al lieto fine dopo essersi riconosciuti, scelti e voluti”. Perbacco, oggi nulla più i giovani o i meno giovani vogliono lasciarsi imporre dagli altri o dal caso, nemmeno nelle fiabe!                                                                                                         

 

 

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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