Carditello. La storia della Reggia approda in Spagna

Carditello. La storia della Reggia approda in Spagna

Zacarias Cerezo, popolare paesaggista spagnolo, dipinge il triste quadro del declino del Real Sito borbonico

Nando Cimino in Attualita’Gio, 23/02/2012 – 08:46

San Tammaro – La storia della Reggia di Carditello, approda in Spagna. Lunedì mattina, sul giornale online Laverdad.es, è apparso un bellissimo articolo tratto dal blog, Restando Luz, diun popolare paesaggista spagnolo. Nato a Guadalupe de Maciascoque, il 20 gennaio del 1951, Zacarias Cerezo Ortis infatti, è uno degli artisti iberici più apprezzati. La particolarità che lega il famoso acquarellista al nostro territorio, è legata a Murcia, città in cui l’artista vive. Centro universitario e commerciale del sud della penisola iberica, Murcia accolse, nel 1695, l’illustre scultore ligneo policromo sammaritano, Nicola, detto poi Nicolas, Salzillo che, nel 1699, contrasse matrimonio con la murciana, Isabel Alcaraz. Il secondo genito della coppia, Francisco Salzillo Alcarez, fra i più importanti artisti del ‘700, divenne la massima espressione del barocco spagnolo. Ed è proprio la famiglia Salzillo Alcarez, che lega Murcia, gemellata con Santa Maria Capua Vetere e Zacarias Cerezo Ortis, a Terra di Lavoro ed alla Reggia di Carditello. Un legame rafforzato dal fatto che, la Spagna, è la terra naturale della dinastia dei Borbone. Ha destato grande stupore, l’abbandono in cui versa il sito borbonico, presso gli artisti e gli intellettuali spagnoli, che si aggregano intorno al pittore contemporaneo. Zacarias Cerezo Ortis nel 2007, ha realizzato una serie di acquarelli sugli angoli più suggestivi della città di Santa Maria Capua Vetere e, di recente, ha dedicato alcune opere alla Reggia di Carditello, che ne ritraggono un profilo colorato, suggestivo e ovattato, quasi a volerla incastonare nel tempo passato del suo più fulgido momento. Da lunedì scorso, gli spagnoli di Murcia, anche loro, si domandano il perché di tanto degrado e di tanta offesa alla Storia illuminata dei Borbone che, nonostante tutto, promana ancora dal Sito Reale di Carditello. Sarebbe difficile spiegare loro, 150 anni di storture storiche e di sofferenze di cui, questa terra, è ancora oggi vittima. Intanto, non essendoci segnali di nessuno tipo, da parte delle istituzioni, si procede spediti verso l’asta fallimentare, che si terrà il 14 marzo prossimo e che, con grande probabilità, permanendo questo stato di cose, darà sufficienti risposte anche agli spagnoli di Murcia

 

Appello

Salviamo Carditello

Ecco le figuracce che facciamo in Europa e nel mondo.

Chiedo ai nostri deputati di portare questo testo in Parlamento.

Lo stesso debbono fare i vari consiglieri regionali e provinciali.

La Sovrintendente di Caserta dovrebbe dare qualche segno di vita su questa vicenda.

Il Presidente della Regione Caldoro e tutto il Consiglio Regionale dovrebbero avere uno scatto di orgoglio per impedire lo scandalo della vendita all’asta, come un qualsiasi bene privato.

La nostra storia ed i nostri principali beni comuni – come quelli culturali – non possono essere abbandonati o svenduti.

E’ ora di svegliarsi e di fare anche l’impossibile per Salvare il Real Sito dai nuovi barbari.

 

Pasquale Iorio

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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