CASAGIOVE-Allarme randagismo in città

 

 

CASAGIOVE – Con la primavera ormai alle porte ricominciano le antiche preoccupazioni: giornalmente i cittadini casagiovesi, preoccupati, segnalano la presenza di branchi di cani randagi che scorrazzano liberamente per la città diffondendo pulci e zecche ed incutendo paura ai ciclisti ed ai pedoni. Le zone più interessate dalla loro presenza sono sicuramente la via XXV Aprile, via Gramsci, via Recalone, via Mazzocco, viale della Libertà, etc.. in cui si sono stabiliti alcuni branchi piuttosto numerosi che, più volte, hanno portato scompiglio tra gli incauti passanti e gli amanti del jogging pomeridiano rincorrendoli o inveendo contro di loro. Nonostante la quantità di lamentele e appelli dei cittadini, non si hanno ancora notizie di interventi da parte dell’amministrazione comunale. Quotidianamente si rileva sul territorio urbano la presenza davvero notevole di tali branchi, che rappresentano un costante pericolo per l’incolumità e la salute pubblica dei cittadini; le segnalazioni di emergenza e paura, da parte di alcuni residenti, ad uscire dalle proprie abitazioni soprattutto nelle prime ore del mattino e nelle ore notturne continuano ad aumentare, per quelli che posseggono un cane domestico è diventato proibitivo persino portarlo a spasso. In una società civile come la nostra sono ingiustificabili episodi di questo tipo, se si pensa al numero sempre maggiore di famiglie con un animale domestico ed alle politiche di tutela e benessere degli animali condotte dal Ministero dell’Ambiente. A poco servirebbe che il sindaco emettesse un’ordinanza di accalappiamento di tutti i cani randagi sul territorio comunale, senza distinzione di comportamento, aggressività e docilità degli animali, poiché la popolazione degli animali rinselvatichiti andrebbe controllata semplicemente applicando le leggi già esistenti, come la 281/1991, la quale stabilisce che “il controllo della popolazione dei cani e dei gatti” dovrebbe essere effettuato ”mediante la limitazione della nascite”, considerando il “progresso scientifico, presso i servizi veterinari delle unità sanitarie locali”. E la stessa legge Finanziaria 2007 obbliga i Comuni ad impiegare gran parte delle proprie risorse economiche nelle attività di prevenzione del randagismo per attuare piani annuali di sterilizzazione. Attraverso la sterilizzazione di tutti i cani vaganti, come stabilisce la legge, praticamente si andrebbe “per esaurimento” dei randagi, perché incapaci di riprodursi, e in qualche anno il problema sarebbe sensibilmente ridotto e, si spera, via via risolto. Invece da anni si continua a mettere toppe al problema come se si spazzasse la polvere e la si nascondesse sotto al tappeto. Le amministrazioni comunali hanno continuato a sperperare denaro pubblico appaltando i servizi di cattura dei quadrupedi, facendoli ricoverare presso una struttura convenzionata senza dare una reale soluzione. Ed adesso che, con la crisi che attanaglia sempre più le famiglie, aumentano gli abbandoni, il fenomeno potrebbe arrivare a numeri davvero preoccupanti. L’ente comune, di concerto anche con l’Asl, dovrebbe impegnarsi ad effettuare un rapido censimento degli animali vaganti, come del resto già la legge obbliga e pone nelle responsabilità del sindaco. Solo ciò comporterebbe una maggiore conoscenza del numero esatto degli animali, della loro localizzazione, del sesso, delle condizioni di salute e di pericolosità di alcuni soggetti. Per fortuna, in mezzo a tanta disorganizzazione e menefreghismo istituzionale, tantissimi cittadini, da soli e rimettendoci di tasca propria, cercano di porre rimedi e di curare gli amici a quattro zampe. Il giorno 24 Marzo dalle ore 9.00 alle ore 13.00 in Piazza Dante a Caserta i volontari dell’ENPA con i Medici Veterinari dell’Ente offriranno visite gratuite e inseriranno i microchip senza alcun costo, dando anche tutte le informazioni sulle norme di detenzione degli animali d’affezione a tutte le persone che accorreranno all’evento.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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