CASERTA   Nel giorno del suo addio a Caserta ed alla Garibaldi, abbiamo intervistato il Generale Vittiglio

Nunzio De Pinto

CASERTA – Questa mattina, nel corso di una solenne cerimonia militare, Il Generale di Brigata Antonio Vittiglio lascerà, dopo due anni di intensa e proficua attivitàà, il comando della “Garibaldi” al pari grado, Generale Luigi Chiapperini. Alla vigilia della sua partenza per lo Stato Maggiore Esercito, abbiamo intervistato il Generale Vittiglio su numerosi aspetti della sua permanenza a Caserta ed al comando della “Garibaldi”. D) Alla vigilia della sua partenza da Caserta, qual’è il suo stato d’animo di militare e di cittadino ? R) “Da militare so di lasciare una delle Unità piu’ prestigiose della Forza Armata, che ho avuto l’onore di comandare; da cittadino lascio una bella realtà, una città densa di vita e di passione”. D)Generale Vittiglio lei è a Caserta, prima da vice comandante della Brigata Garibaldi e poi da Comandante, dallo scorso 16 gennaio 2010. Come ha trovato Caserta e qual è stato il suo rapporto con i casertani ? R) “Caserta è una città che ti avvolge con il suo ritmo e la bellezza dei suoi monumenti. Il rapporto con i casertani è stato eccellente fin dai primi giorni; basato essenzialmente su criteri di amicizia e collaborazione, che mi hanno fatto rapidamente integrare nel tessuto cittadino, così da non avvertire quei naturali sentimenti di disagio che emergono quando si lascia la famiglia e ci si immette in una nuova realtà: a Caserta ho trovato la mia seconda famiglia!!!!”. D) Voi militari andate là dove il Paese vi dice di andare, in silenzio e senza fare polemiche. Ma come ha vissuto la responsabilità di essere il Comandante della “Garibaldi”, alla quale i vertici militari hanno chiesto di essere la prima ad arrivare a Sarajevo nel 1995, ad essere la prima a giungere a Nassiriya nel 2003, ad essere l’ultima che chiuderà la missione “Antica Babilonia” ad aver partecipato due volte all’operazione Leonte in Libano ? R) “La responsabilità del comando di una Unità quale la GARIBALDI è enorme e, naturalmente, si avverte. Ma ho lavorato sempre con serenità, sapendo di poter contare su veri professionisti, che operano quotidianamente con scrupolo, professionalità e grande senso di sacrificio, consentendo, sempre, di raggiungere gli obiettivi prefissati, sia in Italia che all’estero”. D) Lei è stato in missione in Bosnia, Kosovo, Iraq, . Cosa hanno aggiunto al Suo bagaglio personale le varie missioni all’estero alle quali ha partecipato ? R) “Ogni missione aggiunge un tassello alla nostra esperienza professionale ed umana, perché ogni volta è diversa dalla precedente. Situazioni nuove; ambienti diversi; culture, storie e tradizioni che variano in continuazione: è come se si sfogliasse continuamente un libro sulla storia dei paesi e delle loro popolazioni”. D)Cosa pensi del mondo femminile all’interno delle Forze Armate ? R) “Sono ormai piu’ di 10 anni che le donne hanno fatto il loro ingresso nelle Forze Armate; sono quindi una realtà collaudata ed affidabile, al pari dei loro colleghi maschi. Stesso addestramento, nessuna differenza nell’attribuzione degli incarichi e nell’espletamento dei servizi, medesima motivazione”. D) Può tracciare il quadro delle attività della Garibaldi in questi ultimi due anni ? R) “Sono stati due anni di intensa attività addestrativa ed operativa, che ha visto tutti i Reparti della Brigata operare sia in Italia, che nei vari scenari internazionali. L’operazione LEONTE 8, nell’ambito della missione multinazionale UNIFIL, in Libano; personale impiegato nell’operazione ISAF in Afghanistan. In Patria le operazioni STRADE PULITE e STRADE SICURE, quest’ultima a Roma, Napoli e Caserta. Ovunque è stata chiamata ad operare la GARIBALDI si è sempre distinta per l’impegno e l’abnegazione dei suoi uomini e delle sue donne, portando, così, in alto anche il nome di Caserta nel mondo”. Dalla redazione della Gazzetta di Caserta i migliori auguri di buon lavoro ed a presto rivederci: “Ad maiora”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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