CASERTA –De Florio (Cisas), ignobile comportamento del sen. Ichino che vuole eliminare l’articolo 18

 

De Florio Mario

Nunzio De Pinto

 Si fa sempre più aspro il dibattito fra il sindacato ed il Governo Monti che vorrebbe eliminare l’articolo 18. Sulla vicenda è intervenuto Mario De Florio, segretario regionale della Cisas Campania, che ha vissuto gli ultimi 45 anni di storia sindacale italiana in prima persona, a volte andando anche controcorrente ed in contrasto con la Triplice. “Nei giorni scorsi” – ha affermato De Florio – “abbiamo visto in Tv il senatore Ichino sforzarsi a parlare dell’articolo 18 della Legge 300. Nel lontano 20 Maggio 1970, io e gli altri tre colleghi Segretari Generali delle Unioni Territoriali di Caserta eravamo con l’allora ministro Brodolini, nel suo studio a Roma, per tentare di salvare la Saint Gobain, unico stabilimento della città, quando arrivò di corsa il  prof. Giugni a dare la notizia che proprio allora il Parlamento aveva votato la Legge 300, cosiddetta Statuto dei Lavoratori. Ci sono voluti quasi 42 anni” – ha sottolineato l’esponente sindacale – “per assistere allo show televisivo del senatore Ichino e di una sua amica “esperta” di lavoro, i quali si sforzavano di dimostrare che la eliminazione dell’articolo 18 della predetta legge avrebbe creato maggiore occupazione. Per aver trascorso qualche ora saltuariamente presso una sede periferica del suo ex sindacato” – ha aggiunto ironicamente De Florio – “Ichino ha cercato di farsi passare per un super esperto in materia. I proff. D’Antona e Biagi, studiosi esperti di sinistra, pagarono con la vita il loro cambiamento di comportamento, pur lavorando in silenzio e non essendo parlamentari. Il sen. Ichino non correrà questo rischio, avendo gli italiani chiusa la Tv per non vedere il suo viso nevroticamente ed ironicamente sorridente mentre cercava di convincere i telespettatori al contrario del “suo” Sindacato e del suo Pd, che lo ha potuto nominare parlamentare grazie all’attuale legge elettorale, comoda ai segretari di partiti per piazzare loro persone, che viceversa mai sarebbero stati eletti in Parlamento. Ichino, col suo comportamento televisivo, ha perso una grande occasione, quella di essere conosciuto solo nominalmente come Brancaleone da Norcia prima della disfida di Barletta. Ichino, lasci stare l’articolo 18” – è quanto chiede con forza il responsabile della Cisas Campania – “È cosa troppo grande per essere da solo capito ! Visto che ormai sono trascorsi circa 42 anni dalla sua nascita, perché non chiede ora che sia rivisto l’intero Statuto dei Lavoratori per poterlo adeguare ai tempi, invece di eliminare, uno alla volta, solo quegli articoli che tutelano ancora un posto di lavoro, da ora sempre più in pericolo ?”. Bè visto che ci siamo perché oltre all’articolo 18 non si elimina pure il 50 per cento della “casta parlamentare” con tutti i suoi ignobili privilegi mentre si chiedono sacrifici solo agli italiani veri, quelli che sputano sangue sul posto di lavoro, che non hanno un lavoro o lo hanno perso per colpa di politicanti e imprenditori che preferiscono andare in Cina dove possono pagare i lavoratori con una “ciotola di riso?”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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