CASERTA –La brigata Garibaldi è salva, tagli ridisegnano la geografia della Difesa

 

Nunzio De Pinto

Esercito, Fanfara bersaglieri Garibaldi

 Non esiste ancora l’ufficialità ma, è certo, che la Brigata “Garibaldi” non sarà soppressa dalla “spending review ed i “fanti piumati”, che hanno partecipato al Risorgimento Italiano, resteranno allombra della Reggia di Caserta. Infatti, il commissario Enrico Bondi, autore del decreto sulla revisione della spesa (chiamata con un termine inglese spending review), ha previsto tagli alle missioni di pace (circa 8,9 milioni) e ingenti riduzione del personale in forze nell’Esercito, nella Marina Militare e nell’Aeronautica Militare (circa 150 mila unità entro il 2024). In pratica, si profila la chiusura di 2 brigate operative su 11: probabile lo smantellamento dell’ultima brigata corazzata, la “Ariete”, travolta dalla fine della Guerra Fredda, e dell’unica brigata aeromobile, la “Friuli”, che verrà fusa, essendo affini, con la Brigata Paracadutisti “Folgore” per dare vita assieme ad una divisione pronta per impieghi all’estero. E qui si viene anche al discorso del ridisegno delle strutture di comando. Attualmente l’Esercito ha un Capo di Stato Maggiore e 5 posizioni di vertice. Dopo la riforma, ci sarà un Comando di Corpo d’Armata, dislocato a Solbiate Olona e convalidato a livello Nato per ricoprire incarichi di comando internazionale, ed un Comando di divisione proiettabile all’estero. L’Aeronautica è ridotta all’osso. È stata prevista una drastica dieta dimagrante, al limite dell’anoressia, per le forze aeree italiane. I 250 jet d’attacco (Tornado e Amx) verranno sostituiti da 75 velivoli Jsf. Ma anche la Marina è stata chiamata a dare il suo contributo. La Marina italiana passerà da 165 a 137 navi Le forze saranno concentrate solamente in tre porti: La Spezia, Taranto e Augusta. Anche i vertici, i generali e tre stelle saranno ridotti e nessuno rimpiangerà la loro mancanza, visto che, una volta collocati a riposo, percepiranno una pensione molto alta, non come i 1.000 euro che percepisce il cinquanta per cento dei pensionati italiani. Il corpo dei bersaglieri è una specialità della Fanteria. Oggi i bersaglieri in servizio sono ordinati in 6 reggimenti e nella pluridecorata brigata “Garibaldi” di Caserta, la prima brigata dell’Esercito italiano ad essere costituita interamente da professionisti e attualmente schierata in terra afgana, dove sta svolgendo il suo turno operativo nell’ambito della missione ONU “Leonte 8”. I fanti piumati, si sono distinti combattendo su tutti i fronti, dando prova di capacità dal Risorgimento ai giorni nostri. Dalle guerre di Indipendenza alla “breccia” di Porta Pia, passando per la lotta contro il brigantaggio fino alle Guerre Mondiali e di liberazione. Dopo il secondo conflitto mondiale sono stati impegnati in operazioni di mantenimento della pace come in Libano nel 1982, e nei Balcani. Tra l’altro sono stati i primi soldati italiani ad intervenire in  Bosnia (a Sarajevo) nel 1995, in Albania nel 1997, in Kosovo, nel 1999, in Iraq nel 2003, in Afghanistan ed ancora in Libano.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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