Caserta-Ato5, Abbate ravvisa anomalie: “Intervenga il Prefetto”

Zinzi in provincia

Il segretario provinciale del Pd contro Zinzi: “Approva le leggi in Parlamento ma poi le ignora quando le applica a Caserta”

Redazione in PoliticaGio, 26/07/2012 – 08:11

Caserta – “Apprendiamo con stupore e preoccupazione che un Parlamentare della Repubblica qual è il Presidente della Provincia Domenico Zinzi che pure concorre alla realizzazione delle leggi italiane, decida poi di non applicarle sul suo territorio”. E’ la posizione di Dario Abbate, Segretario provinciale del Pd Caserta che critica così la scelta di Zinzi che ha voluto la costituzione dell’Ambito Territoriale Ottimale nonostante la precisa presa di posizione di due delle più rappresentative forze politiche locali (Pd e Pdl).

“L’art.9 del Decreto Legge 95/2012 intitolato “Razionalizzazione amministrativa, divieto di istituzione e soppressione di enti, agenzie e organism”- dichiara Abbate- fa esplicito divieto agli Enti locali di istituire Enti, Agenzie e Organismi comunque nominati e di qualsiasi natura giuridica che esercitino una o più funzioni fondamentali e funzioni amministrative loro conferite ai sensi dell’art. 118 della Costituzione”.

“E’ quantomeno anomalo- aggiunge il leader dei Democratici- che il Presidente Zinzi, da Parlamentare concorra ad approvare leggi che poi ignora o sceglie di ignorare nella veste di Presidente della Provincia di Caserta. Per questo motivo-conclude Abbate- chiediamo l’immediato intervento del Prefetto”

http://interno18.it/politica/26068/ato5-abbate-ravvisa-anomalie-intervenga-il-prefetto

PROVINCIA

Zinzi oltre i veti: l’Ato 5 diventa realtà

Nonostante il no degli alleati la maggioranza regge
Ma resta lo strappo del presidente col Pdl

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Zinzi oltre i veti: l’Ato 5 diventa realtà

Nonostante il no degli alleati la maggioranza regge
Ma resta lo strappo del presidente col Pdl

CASERTA — Sul piano politico, è innegabile che la partita l’abbia vinta Domenico Zinzi. Perché, nonostante il veto opposto alla vigilia dal Pdl e dal Pd, il presidente della Provincia lunedì mattina è riuscito a fare in modo che l’assemblea dei sindaci convocata per la costituzione dell’Ato 5 raggiungesse il numero legale: ben 41 i presenti, tre in più della soglia minima necessaria per la seduta di seconda convocazione.
Il leader dell’Udc ha saputo abilmente insinuarsi nelle divisioni interne del partito di Berlusconi, volgendo a suo favore le sacche di malessere esistenti nei confronti del coordinamento provinciale. Ed ha potuto giovarsi anche del soccorso di non pochi sindaci democrat. Tuttavia, va anche detto che è assai probabile che la vicenda possa avere uno strascico giudiziario visto che già si preannunciano ricorsi: ed a quel punto l’esito potrebbe essere ribaltato, trasformandosi in un boomerang per Zinzi. Per comprendere meglio le dinamiche, è interessante rileggere l’elenco dei Comuni presenti: Alife, Maddaloni, Marcianise, Parete, Riardo, San Felice a Cancello, Vairano Patenora, San Prisco, Alvignano, Aversa, Caianello, Calvi Risorta, Cancello ed Arnone, Capodrise, Capriati al Volturno, Capua, Casagiove, Casaluce, Castel Morrone, Castello del Matese, Cervino, Conca della Campania, Dragoni, Gallo Matese, Giano Vetusto, Macerata Campania, Pietravairano, Pratella, Recale, Roccaromana, Rocchetta e Croce, San Nicola La Strada, San Tammaro, Santa Maria a Vico, Sparanise, Tora e Piccilli, Trentola Ducenta, Valle Agricola, Valle di Maddaloni e Vitulazio. Così come è significativo che alla presidenza sia stato eletto un uomo del Pdl, Angelo Di Costanzo, primo cittadino di Alvignano, che ha ottenuto 38 voti favorevoli (astenuti i rappresentanti di Gallo Matese e Capriati al Volturno, mentre non ha preso parte alla votazione, il sindaco di Macerata, Luigi Munno). Ora, sarà lo stesso Di Costanzo a dover convocare una nuova assise per eleggere i 3 componenti del Cda che andranno ad aggiungersi a quelli di diritto, il presidente della Provincia, Domenico Zinzi, e al sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio. Ma l’ente d’ambito chiamato a gestire il servizio idrico integrato in Terra di Lavoro, dopo 15 anni di accorpamento con Napoli, è destinato a durare pochi mesi: in base alla normativa vigente, infatti, tutti gli Ato del servizio idrico saranno soppressi entro il 31 dicembre. E toccherà alla Regione legiferare per definire le nuove modalità di gestione. Zinzi si dichiara però convinto che «ci sarà una nuova proroga».

GLI ATTACCHI – Nel frattempo incassa duri attacchi sia da destra che da sinistra: «L’iniziativa – sottolinea il sindaco di Mondragone, Giovanni Schiappa – si pone in aperto contrasto con le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica poste alla base del decreto legge 95/2012, che vieta espressamente l’istituzione di questi organismi. È evidente, dunque, che risponda all’unica esigenza di distribuire incarichi lautamente remunerati». Sulla stessa linea il leader del Pd, Dario Abbate: «Zinzi ha commesso un grave errore di tracotanza, calpestando la legge e mostrando disprezzo per le posizioni espresse dai partiti: faremo ricorso al Tar». Diversa invece la lettura del primo cittadino di Capua Carmine Antropoli (Pdl): «Quello che è accaduto è colpa del coordinamento provinciale del Pdl: non si possono trattare i sindaci come pecore, lanciando ordini via sms o via mail». Ed anche il vicecoordinatore regionale degli azzurri, Mario Landolfi, ammette che «c’è stato un difetto di comunicazione: su decisioni così importanti per i territori, i sindaci vanno consultati e resi partecipi. Ora – conclude – approfondiremo la questione sul piano giudiziario».

Pietro Falco24 luglio 2012

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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