CASERTA. CELEBRATA LA 61^ GIORNATA NAZIONALE PER LE VITTIME DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO.

  • di Paolo Pozzuoli
  • Scritto da mani sante, esperte e competenti e licenziato alla stampa il 61° capitolo – un capitolo che vorremmo tanto fosse l’ultimo – del grosso volume della millenaria storia delle vittime degli infortuni sul lavoro e malattie professionali. È la storia del genere umano, lunga e complessa, con le sue antinomie che, fin dalla più lontana notte dei tempi, ci ha propinato gioie e dolori, sorrisi e lacrime, doveri e diritti, invasioni e liberazioni, crisi economiche (‘la crisi economica non deve far abbassare la guardia’ ha detto il Presidente Napolitano) e lavorative e riprese, cali produttivi e spietata concorrenza sui mercati sia internazionali che nazionali, incertezze reali e promesse frivole e vacue. Ancora elevato, nonostante i proclami, le assicurazioni, le promesse, le buone intenzioni, il numero degli infortuni sul lavoro, delle malattie professionali e dei lavoratori morti sui luoghi di lavoro, eroi della civiltà e del progresso. Un fenomeno triste, drammatico che ci fa trarre un sospiro di sollievo quando si registra un calo, sia pure minimo (‘Anche un solo incidente è motivo di insoddisfazione. Dobbiamo quindi lavorare ancora molto’ ebbe a dichiarare il Presidente dell’INAIL, dr. Sartori, a TV Roma uno la mattina, ore 6,20, di domenica 17-7-2011. Ma come, di grazia! Non si sa! Utopistico e fuorviante il solo pensiero di poter ridurre a zero gli infortuni sul lavoro! In passato, a qualche azienda è andata bene! Ma ha barato! Ne siamo certi!) e subito dopo ci fa precipitare nello sconforto quando il picco si innalza improvvisamente dando alla pletora dei sempre pronti esperti di blaterare, offrire pareri a buon mercato, sparare sentenze non richieste. Tutti bravi, tutti professori che fanno il paio con i milioni di italiani, tutti direttori tecnici della nazionale di calcio nell’immediatezza di un risultato negativo e/o poco accettato. In proposito, nel premettere che l’imprenditore, portato com’è per natura ad azzardare, può, per certi versi, essere paragonato a quel giocatore che non riesce più a staccarsi dal tavolo verde e resta tetragono al sillogismo ‘più sicurezza, meno costi, meno infortuni’. Per lui, un ulteriore inasprimento delle sanzioni lascerebbe il tempo che trova. Detto questo, dissentiamo – non ce ne vogliano  – da coloro i quali auspicano ed invocano sanzioni sempre maggiori. La sicurezza sui luoghi di lavoro è figlia della prevenzione. È di qui che bisogna partire. E la partenza è triplice e sinergica: dagli uffici tecnici e dalla polizia municipale (controllo capillare di ogni singolo cantiere di lavoro, cominciando dal permesso a costruire e fino alla conclusione dei lavori) presso ciascun Comune di ogni Provincia, ai comandi della caserme CC. Cui sono destinate le copie dei contatti di locazione degli immobili, ai servizi ASL/Prevenzione dove vanno presentati i piani di sicurezza e quant’altro previsto dalla normativa vigente. A posteriori, quando cioè è troppo tardi e l’irreparabile (V. evento mortale) si è già verificato,  non resta altro da fare che fotografare la situazione, registrare inadempienze, individuare i responsabili, stilare relazioni e rapporti per l’autorità giudiziaria, aspettare i tempi della giustizia e con essi eventuali condanne. Molto probabilmente – e non è cosa rara – per l’indagato e/o imputato fatto oggetto, nell’immediatezza della tragedia, di una gogna mediatica che l’’ha dato in pasto all’opinione pubblica che ha già emanato una sentenza di condanna – potrà scattare una sentenza di assoluzione. Bella e pregna di significati la celebrazione della 61^ Giornata Nazionale per le Vittime degli Infortuni sul Lavoro iniziata con la celebrazione di una S. Messa, in suffragio delle vittime del lavoro, officiata dal nostro Vescovo, S. E. Mons. Pietro Farina, il quale, dopo aver evidenziato il compito altamente sociale dell’associazione e per la sua bella rivista, ha ricordato le vittime ed i morti sul lavoro di quest’ultimo anno, assicurato ‘la sua disponibilità e vicinanza – anche e soprattutto la vicinanza del Signore – a tutti indistintamente ed alle famiglie’, ed ha invitato i presenti ‘a pregare per chi ha responsabilità personale sui luoghi di lavoro, in questa giornata che, richiamando la  responsabilità personale, si riporta – facendoci riflettere molto – alle pagine del Vangelo appena lette’. Conclusa la celebrazione eucaristica, tutti al vicino Teatro ‘Izzo’ dove, con il coordinamento accorto e preciso del prof. Franco Natale, è intervenuto per primo il Questore, dr. Guido Longo, che, nell’evidenziare la ‘carenza nel nostro Paese della tutela degli elementi di base di salvaguardia della salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro e della cultura della sicurezza ‘, ha auspicato ‘maggior impegno e controlli capillari per arginare il dilagante fenomeno degli infortuni sul  lavoro, una vergogna’. È poi intervenuto il Presidente dell’ANMIL, cav. Saverio Cantile, il quale, dopo aver sollecitato un minuto di raccoglimento per l’ultimo caduto sul lavoro (Lorenzo Borrelli in Pignataro Maggiore), ha evidenziato i nuovi compiti dell’ANMIL, i progetti portati a termine e quelli in corso; ha criticato la totale assenza degli assistenti sociali presso l’INAIL (solo due in tutta la Regione Campania) e l’attuale tabella di valutazione dei postumi, ed ha rivolto espressioni e parole di vivo apprezzamento ed elogio al Direttore provinciale dell’INAIL, dr. Alfonso Cangiano, ‘di rara disponibilità umana’, che lo porta a recepire ed a risolvere le problematiche rappresentate dagli invalidi. Quindi, il Sindaco, dr. Pio Del Gaudio, ha sottolineato come ‘queste manifestazioni facciano riflettere in quanto rappresentano anche il disagio dei lavoratori mutilati e delle loro famiglie; è questo un momento importante e le istituzioni hanno il compito ed il dovere di essere vicino a tutti; quindi, ha auspicato ‘di poter camminare insieme (INAIL ed INPS) per realizzare progetti di comune interesse’. È poi intervenuta la dott.ssa Daniela Mingione, futura responsabile della sicurezza INAIL, che ha evidenziato il ruolo ‘rappresenta il vissuto personale di chi ha vissuto il dramma degli infortuni sul lavoro’ dell’ANMIL, ha tratteggiato quanto già fatto nelle scuole pro sicurezza sui luoghi di lavoro ed ha sciorinato i progetti realizzati e da realizzare con l’ANMIL. Ancora, l’Assessore Provinciale dr. Gimmy Cangiano, in rappresentanza anche del Presidente, on. dr. Domenico Zinzi, ha assicurato che farà di tutto per ’cercare di trovare soluzioni per arginare il fenomeno degli infortuni sul lavoro’, ha riferito dell’elevato numero dei disoccupati della nosra provincia e si è impegnato a convocare il comitato provinciale per la sicurezza sui luoghi di lavoro. È seguito l’intervento del Direttore dell’INAIL, dr. Alfonso Cangiano, ‘star della giornata’ per Franco Pagano. Star? Non solo, ma anche ‘enfant prodige’ di un’antica e nuova classe dirigenziale. Un intervento da applausi a scena aperta. “L’INAIL esiste” – ha esordito Cangiano – “perché svolge un servizio; e se non dovesse svolgerlo, se dovesse venir meno a questo compito, non c’è motivo per esistere; nel mondo del lavoro pubblico ci sono troppe formalità rispetto al privato; bisogna che esista un mondo del lavoro unico: solo così vengono fuori cose buone e concrete; vi ringrazio e vi chiedo scusa per tutte le volte che il telefono non ha risposto”. Dotto e saggio l’intervento dell’on. dr. Gianni Piccirillo, politico d’altri tempi, professionista di qualità, volontario per passione. “L’ANMIL si sforza tutti i giorni” – ha ricordato Piccirillo – “di promuovere iniziative perché il lavoro sia sicuro; ha celebrato e celebra con la donna non soltanto la mimosa ma l’albero della vita; da questa celebrazione, le morti per infortunio sul lavoro non sono bianche ma morti di tutt’Italia; dobbiamo far sì che l’Italia riaffermi la dignità del lavoro ed offra ai giovani ogni opportunità di lavoro; sì, quel lavoro su cui è fondata – come dettato dall’art. 1 della Costituzione – la nostra Repubblica”. Quindi ha concluso riportandosi alle parole del Cardinale Bagnasco sulla dignità della persona e sul lavoro che non deve mancare, a quanto sancito dal Pontefice Leone XIII nella ‘Rerum novarum’ ed a quanto detto sul lavoro dal Beato Giovanni Paolo II. Infine, le premiazioni – presenti l’ing. Antonio Manzella, progettista del monumento ai caduti, i rappresentanti delle categorie UNMS (Antonio Ianniello), UNC (Ermanno Di Matteo), Fand (Aldo di Biase), UNC (Peppino Zenga), ANMIC (Erasmo Di Matteo), Rosa Piccirillo e Gabriele Vincenti – ai grandi invalidi (Buium Mihai Ionut, cittadino romeno, Michele Cipriano, Lorenzo Scirocco, Giuseppe Troiano) ed ai mutilati del lavoro (Angelina Letizia, Gaetano Liberti, Gaetano Messina, Paolo Sanangelo) ed ai soci ANMIL (Rocco De Caro, Gaetano Perretta, Nazzaro Pagliuca, Antonio Cusano e … Saverio Cantile) hanno concluso i lavori della 61^ Giornata Nazionale per le Vittime degli Infortuni sul Lavoro.

 

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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