“Caserta: la città dell’oblio e dell’inettitudine”

Associazione culturale “Impegno Sociale”-Caserta             

Comunicato stampa

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E’ propri vero, almeno per questa città, che “l’irriconoscenza umana ha più larghe braccia della misericordia di Dio”.

E Caserta, città alla quale sono state assegnate  già molte “maglie nere”, per disoccupazione, sperpero del pubblico denaro, lotte intestine, becere forme di clientelismo, invivibilità sociale, possiamo, oggi,conferirle anche quella di “città dell’oblio e dell’inettitudine”.

E’ il caso, per chi ha buona memoria, dei fratelli Francesco e Maria Giuseppa De Dominicis, nati nel secolo scorso, i quali, essendo molto ricchi, lasciarono i loro beni al Comune di Caserta, ponendo, come “obbligo e condizione il fatto che i loro averi venissero utilizzati per fondare, in Caserta, un asilo infantile educativo, da intitolarsi “Asilo infantile De Dominicis”, allo scopo di impartire l’educazione morale, intellettuale e religiosa ai bambini appartenenti a famiglie  povere casertane”.

Siffatto asilo ha cessato, dopo 85 anni, la sua attività, e il Comune, acquisita la piena proprietà, ha iniziato a vendere i beni già appartenenti all’asilo, ancora numerosi dopo le varie alienazioni dei decenni precedenti, tranne il fabbricato di via Sant’ Antida, per ricavarne alcuni milioni di euro, destinati a rimpinguare le casse comunali, da tempo in grosse difficoltà. E, come se non bastasse, si voleva addirittura scambiare, cosa che non fu permessa, la grande cappella mortuaria dei De Dominicis con una molto piccola di un privato, nella quale sarebbero dovuti essere traslate le spoglie dei De Dominicis per lasciare a disposizione dei nuovi concessionari la monumentale cappella che versa, triste vergogna per una società civile, in uno stato di abbandono e degrado, ricettacolo di materiali di risulta, indice di una inclassificabile incuria e insensibilità amministrativa comunale.

Non tutti, inoltre, sanno che il Comune, ricevuti i beni dei due benefattori, dedicò il nome De Dominicis all’antica via San Carlo, ma, dopo vari decenni, l’amministrazione comunale decise di togliere a tale strada il topononimo De Dominicis per ripristinare quello antico di San Carlo.

E non tutti sanno ancora che a tutti i sindaci, succedutisi dopo l’unità d’Italia, tra i quali sono annoverati anche quanti brillarono ben poco o che subirono lo scioglimento dell’amministrazione da parte del Prefetto per aver compiuto atti illegittimi, é stato riservato l’onore di vedere intitolata una strada, ma al solo Francesco De Dominicis, peraltro anche sindaco della città, é stato riservato l’onore dell’oblio, forse perché ha amato oltremodo Caserta, e ancor più perché operò con passione, serietà e rigore morale, valori che, oggi, sono insignificanti, piccoli……dettagli, degni, appunto, di oblio.

Michele Falcone

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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