Caserta-La legalità è sviluppo

Proprio nella giornata in cui si è registrata una importante sentenza di condanna all’ergastolo per il boss camorrista Setola ed altri killer coinvolti nella strage di immigrati a Castel Volturno, nella sala conferenze della Prefettura di Caserta si è svolta una importante iniziativa sul tema:

Legalità e Sviluppo: la confisca dei beni alle mafie e il loro riutilizzo per finalità sociali ed economiche.

L’iniziativa è stata pensata in collaborazione fra la Prefettura di Caserta e l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, nell’ambito del VII incontro internazionale di studi AISLo “Città e Innovazione” (Napoli 24 e 25 marzo).

La discussione è stata molto ricca ed intensa, grazie alla folta ed attenta partecipazione degli studenti e dei docenti di alcune delle più importanti scuole di Terra di Lavoro e di Scampia. Dopo i saluti istituzionali portati da  Enzo Monaco, Prefetto di Caserta e dal vice presidente di Confindustria  Luciano Morelli, il dibattito è stato introdotto da Stefano Mollica (Presidente di Aislo). La nota giornalista de Il Mattino Rosaria Capacchione ha coordinato gli interventi di esponenti molto autorevoli ed impegnati in prima fila nella lotta quotidiana contro le mafie: a partire dal giudice Raffaele Cantone al delegato alla legalità della Regione Campania prefetto Franco Malvano e di quello della Provincia di Caserta Natale Argirò.

Con particolare interesse sono stati seguiti gli interventi di due dei principali protagonisti della nuova fase di riscossa e giustizia sociale avviata in Terra di Lavoro con l’uso sociale e produttivo dei beni confiscati ai boss della camorra:  Mauro Baldascino ( responsabile di Libera Caserta) e Gianni Allucci  (amministratore delegato di Agrorinasce).

Sono stati invitati a discuterne i soggetti istituzionali impegnati sul territorio, che hanno risposto in modo efficace. In sala erano presenti tanti  cittadini interessati ed associazioni del terzo settore e del volontariato impegnate nella lotta per affermare valori di cittadinanza attiva e di partecipazione responsabile, tra cui va segnalata la presenza di una delegazione della CGIL e della CISL, della Confapi e delle Acli, dell’Auser e del Forum Terzo Settore, dell’AIF e di altre professionalità.

Nella seconda parte della giornata sono stati protagonisti soprattutto gli studenti delle scuole superiori e delle università del casertano, che sono intervenuti con domande ed interventi di grande passione civile e sociale.

L’elemento di particolare rilievo emerso nell’iniziativa di oggi  è la presenza dello Stato che vuole essere diversa, fattiva, vicina ai cittadini. I risultati ottenuti in quello che oggi viene definito – spesso con enfasi – il “modello Caserta” dimostrano che nel Sud italiano può essere interrotta una tradizione di distanza e senso di abbandono delle istituzioni. Qui  si può colmare il deficit di fiducia e la percezione di connivenze vissuti per decenni, per cui oggi  è possibile innescare  sulla lotta alla criminalità una nuova stagione di relazioni virtuose fra Stato e cittadini.

Per contribuire a formare nei giovani cittadini una cultura civile e democratica, dai vai contributi sono emerse risposte positive ad alcune domande fondamentali:

-       il contrasto alle mafie produce economia sana, soprattutto creando opportunità di crescita civile di sviluppo e coesione , così come sta avvenendo in tanti comuni fino ad ieri dominio incontrastato dell’economia criminale;

-       l’ impresa sociale ed l’etica dell’economia possono alimentare circuiti virtuosi, grazie proprio all’uso sociale e produttivo di tanti beni immobili ed imprese confiscati alla camorra.

L’incontro è stato concluso dal prefetto Monaco che ha sottolineato la grande vitalità espressa nella partecipazione di tanti giovani in una sede istituzionale, nella collaborazione tra istituzioni e forze sociali, del mondo del lavoro e delle imprese, della scuola e del volontariato.

Il presidente di Aislo Mollica ha avanzato la proposta di promuovere al Nord, in primo luogo a Milano, una iniziativa analoga (con la partecipazione delle 7 scuole intervenute) per sollecitare l’attenzione sui nuovi livelli di penetrazione a livello nazionale e mondiale dell’economia criminale, a partire dal ruolo più insidioso dei nuovi “gattopardi” e della borghesia mafiosa (come li ha definiti in modo efficace il giudice Cantone).

Pasquale Iorio, Vice Presidente Aislo

Caserta, 15 aprile 2011

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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