CASERTA -L’On. Paglia commemora i caduti del 2 luglio 1993 a Mogadiscio

 

 

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di Nunzio De Pinto

 Come tutti gli anni la Brigata Paracadutisti Folgore ha ricordato i fatti del check point “Pasta” a Mogadiscio. Ieri, 2 Luglio, presso il Comando, il Generale Federico D’Apuzzo ha riunito i suoi Ufficiali ed i rappresentanti delle autorità civili e militari cittadine. Ospite della cerimonia anche l’Onorevole Gianfranco Paglia, che degli scontri di Mogadiscio del 2 Luglio 1993 porta i segni indelebili sul proprio corpo. L’Onorevole Paglia, dopo avere presenziato alle celebrazioni del mattino, si è recato a Milano, dove ha preso parte, come tutti gli anni, ad una uguale cerimonia ai Giardini del Verziere, davanti al cippo che ricorda i Militari Italiani caduti in tempo di Pace. Il 2 luglio 1993 rappresenta una data storica per i Paracadutisti, per la Folgore e per l’allora Sottonenente della Folgore Gianfranco Paglia. Sono passati diciassette anni dall’infame e vile agguato avvenuto presso il “Check Point Pasta” di Mogadiscio, dove persero la vita il Sottotenente dei Lancieri di Montebello, Andrea MILLEVOI, il Sergente Maggiore Stefano PAOLICCHI del 9° Reggimento d’assalto “Col Moschin” della Folgore, il soldato di leva, anch’egli dei paracadutisti, Pasquale BACCARO, e trentadue feriti. Tra questi anche l’allora ventitreenne casertano, Sottotenente del 186° Reggimento Paracadutisti Folgore, Gianfranco PAGLIA, il quale riuscì a portare presso l’ospedale da campo quattro commilitoni feriti, finché venne colpito da un cecchino del signore della guerra Aidid e da allora non è più riuscito a camminare. Quel giorno Gianfranco Paglia salvò quattro commilitoni colpiti nella battaglia del Pastificio. Poi i cecchini presero anche lui. “Ma, giuro, rifarei tutto…”, dice ancora oggi tranquillo sapendo che quel giorno egli fece molto di più del suo dovere. Ora Gianfranco continua la sua vita, prima nelle fila dell’Esercito, ed ora dai banchi del Parlamento Italiano ed è il faro per molti giovani per la sua grande voglia di vivere e per i suoi alti valori morali.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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