CASERTA. PRESSO L’ISTITUTO SALESIANO, A CURA DI PADRE EDOARDO SCOGNAMIHLIO E DON FRANCO GALEONE SI E’ SVOLTO

L“INCONTRO PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI E LA PACE DEL MONDO”   CUI HANNO PRESO PARTE L’ARCHIMANDRITA NATANAELE DELLA CHIESA GRECO-ORTODOSSA DI SALONICCO, IL PASTORE EDOARDO MAGRÌ DELLA CHIESA VALDESE E NEYSSAN PARSA, RAPPRESENTATIVO ESPONENTE DELLA COMUNITÀ BAHA’I CASERTANA.

di Paolo Pozzuoli

Inserito nella “Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani”, promosso e  moderato con impegno ed acume da padre Edoardo Scognamiglio OFM Conv. e da don Franco Galeone, aperto a studiosi ed agli alunni delle ultime classi dei Licei classico e scientifico – encomiabile la loro partecipazione praticata con molta attenzione e molto silenzio – si è tenuto presso la sala audiovisiva dell’Istituto Salesiano l’ “Incontro per l’unità dei cristiani e la pace del mondo”   – <la Pace è possibile, non è utopia ma nasce dall’impegno di ognuno di noi> – (l’apertura ad altre chiese, in particolare, alla Chiesa ortodossa, si deve a S. Em. Cardinale Jozef Glemp da Primate in Polonia con i primi viaggi in Russia) al quale hanno partecipato l’Archimandrita Natanaele della Chiesa greco-ortodossa di Salonicco, il Pastore Edoardo Magrì della Chiesa valdese e Neyssan Parsa, rappresentativo esponente della Comunità BAHA’I casertana. L’incontro, esclusivo, delicato ed attuale per la peculiare entità tematica, oltre ad avere come obiettivo la continuazione del dialogo con le altre Chiese che si fonda sul vivere assieme il momento della testimonianza, sulla condivisione di un breve ma fraterno momento di confronto, nel camminare insieme uniti e non distaccati, tende a rinforzare – senza tuttavia disconoscere le diversità – il legame di amicizia e comunione, a realizzare una coesione, un’armonia non più utopistiche . Un importante e significativo passo in avanti (per inciso, vogliamo ricordare che le distanze e le dispute sembravano rispettivamente irrecuperabili ed irreversibili) sulla strada dov’è sempre accesa la Luce del mondo che illumina le menti e infonde gioia nei cuori. “Dobbiamo uscire da questo incontro con qualche idea chiara” – ha detto do Franco Galeone – “perché le diversità rimangono ma è indispensabile l’unità; quando parliamo di dialogo interreligioso  non intendiamo affatto dire che il protestante diventi cattolico o il cattolico protestante; di conseguenza, chi pensa questo resta deluso; abbiamo una radice in comune: l’ebraismo che abbraccia indistintamente tutti noi, diversi nel tempo e nello spazio; dobbiamo cercare la verità che non è un prodotto finito ma un processo che dura tutta la vita e lavorare sui valori umani”. Ed il messaggio “Il punto di riferimento per tutti è il Regno di Dio. Rifiutiamo ogni consorteria, ogni distinzione fra noi e loro. Non ripetiamo l’errore degli apostoli fanatici, che dicono a Gesù: ‘Quello non è dei nostri’, perché gli uomini sono tutti ‘dei nostri’, come noi siamo ‘di tutti’. Noi tendiamo al regno che invochiamo ogni volta che recitiamo la preghiera universale del Pater Noster. E di questo Regno nessuno conosce i confini, le forme, le dimensioni. Esso è un mistero, e appartengono a questo Regno tutti quelli che realizzano le Beatitudini (Mt 5,3), che, in silenziosa operosità, fanno le opere di bene (Mt 25,31). Questa ‘società aperta’ allontana da noi ogni orgoglio, perché ritroviamo l’umiltà evangelica, la solidarietà con gli uomini. Diventiamo, secondo la bella espressione di Origene <amici del genere umano>” fatto pervenire dal Vescovo della nostra Diocesi. S. Ecc. mons. Pietro Farina  è stato condiviso dai rappresentanti delle altre Chiese con le loro testimonianze. L’Archimandrita Natanaele, dopo aver rivelato la gioia di Mons. Farina, prima persona ad aver incontrato il fratello di altra Chiesa e la successiva partecipazione al convegno fra cattolici ed ortodossi, ha evidenziato “di avere già incontrato cristiani di altre religioni e notato le differenze; ma, qualcosa in comune c’è: Dio che è Amore e l’Amore che è Dio; siamo membri di un solo corpo e la testa è Cristo; attraverso l’educazione viene la conoscenza con lo straniero e lo sviluppo didattico dello studente con rispetto ed amore”. Per il Pastore Edoardo Magrì “le Chiese, combattendo fra di loro, hanno reso un pessimo servizio ai fedeli; il passo più importante è stato l’aver dialogato, capito, anche se non si condividevano le teorie degli altri; oggi viviamo un altro tempo e la Chiesa cristiana vive un altro periodo; e la Chiesa valdese metodista è consapevole del dialogo e di camminare assieme; le differenze devono essere valorizzate perché ci aiutano ad andare avanti; la diversità non è una cosa sbagliata ma rappresenta una visione complementare che ci fa procedere assieme; l’ecumenismo è rendere più concreto e visibile il Regno di Dio: perciò cerchiamo di collaborare con le altre religioni”. Neyssan Parsa, riferito che “nella nostra fede non c’è clero e non ci sono sacerdoti”, si è soffermato sul “tema della pace che non va vista come un singolo evento ma nel seno di un processo iniziato da molto tempo, da quando l’umanità ha cominciato ad esistere; raggiungere la pace, anche attraverso la sofferenza, è un impegno cristiano costante, sistematico, da parte di tutti indipendentemente dalla religione professata; le culture si conoscono meglio e le riparazioni ci hanno permesso di conoscere il villaggio globale; la nostra diversità è quella di costruire un mondo migliore; tramite il nostro impegno personale e collettivo siamo nella capacità di vedere l’unità organica dell’umanità ed essere consapevoli che dobbiamo sforzarci per superare le numerose difficoltà che incontriamo nel nostro cammino”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *