CASERTA. PRESSO LA SEDE CONFAPI, IN VIA REDENTORE, IL DIRETTORE DELLA SEDE PROVINCIALE DELL’INAIL, DR. ALFONSO CANGIANO, ED IL PRESIDENTE CONFAPI, DR. DOMENICO ORABONA, HANNO SOTTOSCRITTO L’ “ACCORDO QUADRO DI COLLABORAZIONE”. di Paolo Pozzuoli

da sx il Direttore Cangiano ed il Vicario D'Alesio

da sx Dr. Orabona e Dr.Cangiano

 

INAIL champagne! La brillantezza e l’effervescenza non restano ristrette nei rinnovati ed accoglienti ambienti della Sede provinciale, in Piazzale Majorana, governata in modo geniale ed encomiabile dal dr. Alfonso Cangiano, il dirigente più giovane e gioviale nella storia dell’istituto in Terra di Lavoro, e nemmeno nelle ampie stanze della struttura di Aversa di cui è responsabile il talentuoso dr. Francesco Ucciero, ma vengono proiettate all’esterno in ossequio ad una politica finalizzata ad un dialogo sempre più costruttivo e ad una visibilità, una presenza ed una partecipazione sul territorio di  maggiore portata. In tale ottica – il riferimento a questa ventata di rinnovamento trova collocazione nelle norme previste nel D. lgs. n.81/2008 nella parte in cui sono attribuite all’INAIL – va inteso l’incontro di ieri l’altro fra i dirigenti della CONFAPI di Caserta, presso la sede in Via Redentore, e la delegazione dell’INAIL capitanata dal dr. Alfonso Cangiano e composta da Francesco Ucciero e Daniela Mingione, responsabile dell’area prevenzione. Un incontro già programmato, inteso a sancire e quindi a sottoscrivere l’ “Accordo quadro di collaborazione” che, pur avendo la finalità di garantire al personale dipendente un ambiente di lavoro di prim’ordine in termini di igiene e sicurezza, non chiama in causa gli stessi lavoratori dai quali poter attingere – tanto si è verificato anche in precedenza, quando cioè sono stati siglati altri protocolli – suggerimenti e correzioni. L’ “Accordo” (… parola questa – nessuno me ne voglia – un poco impropria, ‘stonata’, che, nella specie, suona strano; all’INAIL che opera in virtù delle norme di cui al Testo Unico D.P.R. 30 giugno 1965, n.1124, è demandato il compito di vigilare sull’esatta osservanza di quanto in esso disposto nei 204 articoli del Titolo I, negli ottantasei articoli del Titolo II, nell’unico articolo, il 291, del Titolo III e nei cinque articoli del Titolo IV) è condensato in tre articoli che estrinsecano in: a) finalità e scopo della collaborazione, b) aree di interesse, c) modalità operative. Quella di ieri è stata comunque “una giornata importante”. Così ha esordito il presidente della CONFAPI, dr. Domenico Orabona, “che vede la CONFAPI approfondire e dialogare con attori privilegiati delle istituzioni, non facilmente disponibili”. Quindi, ha proseguito evidenziando che “oggi (… ieri l’altro, n.d.r.) continua il ciclo iniziato tempo fa attraverso la formazione e l’informazione su materie specifiche; la presenza qui dei responsabili dell’INAIL è significativa ed importante perché si sta per siglare un ‘accordo’ che non solo diffonde nel territorio l’attività della prevenzione nei luoghi di lavoro ma va ad incidere nella cultura delle imprese chiamate a rispettare le regole”. C’è stato poi l’intervento a tutto campo, corposo e di qualità, del dr. Alfonso Cangiano. Il quale, dopo aver pubblicamente elogiato Pietro Monaco della CONFAPI e Daniela Mingione, ‘architetti’ del protocollo, ha precisato che “il protocollo preparato presenta delle specificità rispetto ai precedenti: è la prima volta, infatti, che il pubblico va verso il privato; e la nostra presenza è di buon auspicio e soprattutto stimolante per diffondere le proprie competenze e con esse la materia della prevenzione; l’INAIL, in questa nuova era, in particolare con il D. lgs. n.81/2008, ha cambiato volto, tutto teso verso la prevenzione che rimane obiettivo primario perché il costo di un infortunio non vada più ad incidere nell’economia del Paese”. Ha poi concluso sostenendo “presso me ed i miei collaboratori troverete sempre le porte aperte, pronti a dare informazione a chiunque; faremo le cose e le correggeremo: non c’è nessuna ritrosia per l’istituto a mettersi in gioco; e se non ci contatteranno, saremo noi a contattare gli altri per dialogare e mettere tutti in un piano paritetico”. Daniela Mingione, L. P. dell’INAIL, nel concludere la serie degli interventi, ha sciorinato tutto quanto è stato fatto come prevenzione, illustrato il nuovo bando ISI in scadenza alla fine del corrente mese, significato che “fare sicurezza è eticamente giusto, è un valore morale, un imperativo etico” (… si ha la sensazione che area prevenzione ed area vigilanza viaggino su due binari paralleli, destinati a non incontrarsi e senza aver la facoltà di dialogare: infatti, da un lato si spende e si spande per parlare e diffondere l’istituto della prevenzione, dall’altro ci si affida ai funzionari di vigilanza ai quali spetta il compito di elevare sanzioni per le violazioni, inadempienze e/o omissioni rilevate nel corso degli accertamenti presso le aziende oggetto di ispezione) e sottolineato i vantaggi “dà maggior risalto all’azienda, ne migliora la reputazione, fa una pubblicità che va aldilà di ogni più rosea aspettativa, ne accresce la visibilità” che l’accordo porterà alle imprese.          

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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