CASERTA. RICORDATA PRESSO LA CATTEDRALE, CON UNA SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DA MONS. ANTONIO CHICHIERCHIA, TERESA MUSCO NELLA RICORRENZA DEL 35° ANNNIVERSARIO DEL RITORNO ALLA CASA DEL PADRE.

Porte della Cattedrale spalancate e grande affluenza di fedeli giunti da tanti paesi della nostra regione ed anche da altre per una speciale celebrazione nella ricorrenza di un anniversario particolare: il 35° anniversario del passaggio alla vita eterna di Teresa Musco, la piccola, umile creatura scelta dal Signore quale strumento di fede, quella fede “bella, immortale, benefica, ai trionfi avvezza”. Una partecipazione plebiscitaria, assorta, in silenzio, “uno spettacolo la presenza e l’ascolto della santità quotidiana vissuta da Teresa Musco”, ad attestarne il culto che, già saldo nel corso della sua vita terrena, è rimasto intatto, incrollabile, intramontabile, duraturo. La solenne eucaristia celebrata ieri e presieduta da Mons. AntonioChichierchia – vi hanno partecipato anche i diaconi don Emilio Cioffi da Isernia (… è stato autore del testo e della partitura dell’inno “Semplicemente” dedicato a Teresa Musco), don Antonio Grasso e don Andrea Tubiello – è stata concelebrata da sacerdoti (… don Luigi Maria Marone che ha anche diretto con straordinaria competenza ed ineccepibile bravura l’encomiabile gruppo – Antonello da Omignano Scalo alla chitarra, Gianni e Sabatino da Cava dei Tirreni alla pianola ed alla fisarmonica, rispettivamente, Sonia da Macchia di Montecorvino Rovella al violino, Mario e Rosa, coristi, da Salerno – della corale, don Franco Amico,  don Andrea Campanile, don Francesco Fantini, don Giuliano Lilli, don Giovanni Merolillo, don Luigi Moretti, don Primo Poggi, don Luigi Quaglia, provenienti da diverse diocesi). All’omelia, Mons. Chichierchia (… incontrò Teresa poco dopo l’ordinazione sacerdotale e ne divenne subito confessore e confidente) ha tratteggiato la vita terrena di Teresa evidenziandone la santità nella quotidianità. “Una vita di sofferenza e di preghiera” – ha ricordato Mons. Chichierchia – “tutta dedicata al Signore con il quale condivideva l’assurdo calvario, un calvario continuo, ed il dolore, una sofferenza continua e serena, in simbiosi con il Signore, spesa per la salvezza del genere umano “. “Il Signore che ama e predilige gli umili, i deboli, i diseredati, i poveri, gli afflitti, gli emarginati” – ha continuato il Monsignore – “ha scelto Teresa, persona umile, per rivelarle il mistero della santità e, per portare la sua anima alla santità, l’ha provata nel crogiolo della sofferenza e, dopo aver ascoltato le nostre preghiere nel periodo delle crisi sacerdotali, ha mandato santi sacerdoti, i prediletti per la loro particolare solitudine da Teresa chenon ha mai fatto mancare ad essi la sua vicinanza”. Quindi, nel significare che “la nostra presenza deve essere una presenza viva”, ha concluso indicando ai fedeli la via per imitare “Teresa nel quotidiano, nella santità quotidiana”. Infine, don Franco Amico, nel congedare i fedeli, ha menzionato quanto scritto da Padre Domenico Mondrone, “uno che non era un fanatico di Teresa Musco “, a proposito di Teresa nel testo <I Santi ci sono ancora>: “dopo la Vergine SS. Maria, nella Chiesa non c’è stata una santità così grande”.

Paolo Pozzuoli

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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