Caserta-STALKING: ARCHIVIAZIONE PER UN CAIATINO

ˆ Lavvocato-Giuseppe-Patierno

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Lavvocato-Giuseppe-Patierno

Difeso dall’avvocato casertano, Giuseppe Patierno

STALKING: ARCHIVIAZIONE PER UN CAIATINO

Dopo una prima archiviazione e l’opposizione della parte offesa, arriva l’archiviazione definitiva

 

Caserta-Quel reato non lo aveva mai commesso. Un reato penale grave, punibile  con la reclusione da sei mesi a quattro anni.  Trascinato in tribunale, con l’accusa di stalking. Non  c’era stata, però,  nessuna condotta  reiterata, minaccia o molesta tanto da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura nella donna. L’uomo, non  aveva ingenerato alcun  fondato timore alla donna, tanto da temere   per l’incolumità propria. Era semplicemente una appassionata, movimentata  e fibrillante  relazione extraconiugale. Voluta da entrambi. Finita male, dopo la confessione della stessa donna. Lui, lei e l’altro. Il terzo incomodo, un uomo nativo di Caiazzo, ultracinquantenne single,  una persona, poco appariscente,  schiva e riservata. Azione giudiziaria per certi versi singolare: la donna, qualche giorno prima,  pronta a lasciare il tetto coniugale per ricongiurgersi all’uomo, diventata,  curiosamente parte offesa, parte attiva nel procedimento penale avviato.Il rifiuto dell’uomo(l’archiviato), a vivere la relazione alla luce del sole, la verosimile causa, che potrebbe aver  scatenato l’inaspettata reazione della donna? O trattasi dell’atto “di amore”, di una donna che  ha cercato di farsi perdonare  dall’adorato consorte? Il dubbio rimane. L’unica vera certezza, il giudizio del giudice per le indagini preliminari, dott.ssa G. M. Casella, del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che,  letti gli atti e le memorie difensive, rilevando non idonei , gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari, preso atto degli esiti degli accertamenti che il Pubblico Ministero ha delegato e che hanno obiettivamente ridimensionato la vicenda, come sostenuto dal legale di fiducia dell’accusato, ritenuto che la  opposizione alla richiesta di archiviazione, respinta per mancanza di nuovi elementi, rispetto alla prima denunzia: Visto l’art.408/411 c.p.p./125 D. Lv.271/89, ha disposto l’archiviazione del procedimento nei confronti dell’indagato in atti generalizzato. La richiesta di archiviazione, per assoluta mancanza di elementi, era stata presentata dall’avvocato di fiducia dell’accusato,  Giuseppe Patierno( con studio a Caserta e Limatola)convintissimo, dall’alto della sua esperienza di arrivare a tale giudizio.  Giova ricordare, altro risultato clamoroso e mediatico,  nei mesi scorsi portato a buon fine , dall’avvocato Patierno. Riuscito a risolvere un incredibile caso, una storia  di burocrazia, di un suo cliente, che per venti anni, è stato perseguitato dall’Agenzia delle Entrate, per un caso di omonimia. Il caso, risolto brillantemente, con  risvolto finale, negli studi Rai di Roma(nella foto l’avv. Giuseppe Patierno in quella occasione).  Tornando al presunto stalker. “Il mio assistito- precisa Patierno- è stato sempre fiducioso, turbato solo dal coinvolgimento in una vicenda per certi versi grottesca: inutile dire che ha appreso con piacere l’esito del procedimento”.

 

STALKING: REATO GRAVE PER EVITARE LA MATTANZA

L’art. 612 bis rappresenta una delle novità più significative introdotte con il D.L. 23.2.2009, n. 11, recante «Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori». Bisogna tener presente che ogni anno circa 70.000 donne sono vittime di stupri o di tentati stupri, pertanto il nuovo reato di “stalking” o atti persecutori, incrimina quelle condotte reiterate di molestia o minaccia che causano rilevanti disagi psichici alla persona offesa. Il nuovo reato, meglio noto anche come stalking (dal termine anglosassone to stalk, ovvero «fare la posta alla preda»), prevede la pena della reclusione da sei mesi a quattro anni a carico di chi, con condotte reiterate di minaccia o molestia, ingeneri nella vittima «un perdurante e grave stato di ansia o di paura», ovvero un «fondato timore» per l’incolumità propria, di un congiunto o di una persona a lei legata da una relazione affettiva, ovvero la costringa ad «alterare le proprie abitudini di vita».

Maria Bartolo

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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