Caserta – Università e sviluppo nell’incontro del Co.As.Ca. con l’on. Pasquale De Lucia

 

 

Università di Caserta e non più Seconda Università di Napoli al centro dell’incontro che l’assemblea del Coordinamento Associazioni Casertane ha avuto al Circolo Nazionale, nel corso della sua assemblea mensile, con l’on. Pasquale De Lucia, presidente dell’VIII Commissione della Regione Campania, che ha tra le sue prerogative anche i temi dello sviluppo. “Lo sviluppo di un territorio, è stato detto, passa anche attraverso l’Università, ma è necessario che il territorio senta sua questa Università”.

“Il Coordinamento in definitiva – scrive Anna Giordano, presidente del Co.As.Ca. in un nota – ha ripreso il percorso già avviato con l’on. De Lucia già nella sua precedente qualità di presidente del Consiglio provinciale di Caserta, quando, proprio su sua sollecitazione, presentò un ordine del giorno sul cambiamento del nome dell’Università, che fu approvato all’unanimità. Un indirizzo che tuttora sta portando avanti con estrema coerenza e sul quale ha ottenuto il 28 luglio scorso l’unanimità dei voti del Consiglio Regionale”. 

Presenti i rappresentanti delle Associazioni e gruppi coordinati, dei quali si è fatto portavoce, dopo il saluto  della presidente Anna Giordano, il dott. Corrado Caiola, uno dei due vicepresidenti del Co.As.Ca.  L’on. De Lucia, sulla base di una puntuale documentazione, ha informato l’assemblea sullo stato dell’arte e ha rinnovato il suo impegno. Nel corso dell’incontro è stato rilevato come, dopo circa due decenni dalla costituzione, questa Università, che era sorta per il decongestionamento dell’Ateneo Federico II, ha svolto una funzione che nessuno aveva previsto alla sua fondazione: dare un’opportunità di studio e di formazione superiore a migliaia di giovani principalmente dell’entroterra casertano, che include anche una piccola zona confinante della provincia di Benevento. A tutti questi giovani della provincia di Caserta, se non ci fosse stata l’Università nella loro provincia, con Facoltà sia a Caserta sia nelle sedi di Aversa, Capua e S. Maria C.V., sarebbe stato precluso l’accesso agli studi universitari. L’opera di promozione sociale e culturale dell’Ateneo casertano sulla provincia di Caserta si evince dai dati resi noti dalla stessa dirigenza universitaria. Uno parla per tutti: circa il 75% dei laureati presso la Seconda Università degli Studi di Napoli è costituito da persone che sono le prime ad essere laureate nelle rispettive loro famiglie. E’ un dato, questo, che si commenta da solo e che dimostra il forte legame esistente tra l’istituzione universitaria e il territorio provinciale, legame che andrebbe riconosciuto anche nel nome dell’istituzione: Università degli Studi di Caserta, SUN – Studiorum Universitas Nova.

E’  stato fatto altresì presente  come  Il cambiamento del nome da Seconda Università degli Studi di Napoli a Università degli Studi di Caserta non deve essere confuso – a volte per disinformazione, a volte ad arte – con l’intitolazione, che è ben altra cosa. Intitolazione che peraltro non necessariamente occorre, considerato che le Università – si pensi a quelle italiane e anche a quelle straniere, tra le quali le celebri inglesi etc. -  non sono intitolate. La stessa Università di Napoli   è intitolata ufficialmente a Federico II solo da quando è stata istituita la Seconda Università degli Studi per chiari motivi di distinzione tra le due. E se comunemente già la si chiamava Federico II,  questo non perché ne fosse il titolo, ma perché, come si legge sul frontone, Federico II ne è stato il fondatore. Quindi,  non può essere condivisa l’iniziativa assunta dal Rettore di aver costituito una Commissione ad hoc. Il Coordinamento ha ben ragione di temere  che la dirigenza universitaria, per evadere dal problema e mantenere  il nome Seconda Università degli Studi di Napoli,  possa aver voluto ingenerare confusione, dando da una parte un contentino a quanti chiedono il cambiamento e dall’altra mantenendo alto l’orgoglio dei suoi accademici che si sentirebbero in diminutio se diventassero docenti di un’Università degli Studi di Caserta…   Appare perfino grottesco che la Commissione  sia stata costituita con il compito di consultare, tra l’altro, docenti e studenti, perché  è chiaro che i primi, nella maggioranza, continueranno ad optare per Napoli. Per quanto riguarda gli studenti, essi potrebbero essere quanto meno indifferenti, perché poco informati e comunque  unicamente e legittimamente interessati a conseguire la laurea per  realizzare il loro disegno di vita. Tra l’altro, si è rilevato che sarebbe stato corretto e democratico che, nel rispetto delle parti, in detta Commissione, se pure avesse una ratio, fossero stati inseriti alla pari anche rappresentanti istituzionali della Regione Campania, Provincia e  Comune di Caserta città capoluogo, per quanto di competenza. Su questi punti pieno impegno da parte dell’on. De Lucia per il raggiungimento dell’obiettivo e altrettanta  soddisfazione e determinazione da parte del Co.As.Ca. 

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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