Caserta-Festa della Liberazione

C O M U N I C A T O          S T A M P A

 

Il manifesto fatto affiggere in occasione del 25 aprile dal Presidente della Provincia di Salerno Cirielli dovrebbe indurre tutti gli Italiani ad uno sdegno che muove non da considerazioni politiche ma  di civiltà e dal sentire offesa la memoria del paese.

Al di là delle false conclusioni cui giunge sul piano storico l’improvvisato accademico Cirielli, che annulla il contributo, anche militare, fornito alle armate alleate dalle formazioni partigiane e dai nostri soldati, ciò che più ferisce è l’oblio nel quale dovremmo collocare le migliaia di donne ed uomini , spesso giovanissimi, che patirono torture e morte per la libertà della Patria e per quegli ideali di democrazia che sono evidentemente molto distanti dal mondo culturale dell’egregio Presidente.

Cosa dovremmo infatti dire al militare che per senso del dovere si fece massacrare A Cefalonia ? o ai giovani  comunisti , cattolici o liberali lottarono e morirono insieme ?  al popolo napoletano che senza aiuto alcuno scacciò i tedeschi dalla città ? che per il nuovo Plutarco avrebbero fatto meglio a stare nascosti in attesa degli angloamericani e che gli stessi in realtà non venivano a liberarci dai fascisti e dai tedeschi ma ad evitare una dittatura comunista.

Ebbene se queste penose boutades non mortificassero la memoria di tanti martiri e non rappresentassero uno degli ormai frequenti tentativi di mistificare la nostra storia per attaccare la Repubblica e la democrazia nata proprio dalla Resistenza, sarebbe il caso di commentarle con un sorriso .

Purtuttavia il manifesto viene da un rappresentante delle Istituzioni (e presumibilmente a spese di una Istituzione) e, pertanto, da cittadini ci aspettiamo che gli uomini delle Istituzioni che celebreranno la ricorrenza della Liberazione condannino tutti , senza eccezioni, il senso del “manifesto” salernitano.

Ci auguriamo inoltre che, finalmente, da parte delle forze politiche democratiche e dal Sindacato

venga una protesta forte  per bloccare una deriva autoritaria che attacca i simboli per colpire le conquiste ed i diritti della gente.

Da parte nostra  sentiamo il dovere di scusarci idealmente con i patrioti che non ci sono più e con i sopravvissuti di quella stagione, nella convinzione che la stragrande maggioranza degli Italiani, al di là delle opinioni politiche , riserva  loro affetto e gratitudine.

 

Caserta 24 aprile 2010                                                           ASSOCIAZIONE CARTA ‘48     

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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