CENTRO ANTICO DI NAPOLI, MUORE PER STRADA UN CLOCHARD E LA CITTA’ DELLA SOLIDARIETA’ LO ONORA!
Se ne è andato in una notte gelida di pioggia insistente, Antonio detto ‘O barone uno dei
tanti “invisibili†che la Città dei benpensanti e dell’indifferenza, quella stessa che non si
accorge di una povera ragazza sequestrata dalla stessa madre e costretta all’umiliazione
del degrado morale e fisico, non riesce a vedere o fa finta di non vedere!
Ma l’altra città , la Città solidale, quella più prossima alla sofferenza e che non nega a
nessuno un momento di conforto e di aiuto, la Città dei commercianti, degli studenti e degli
abituali frequentatori di Piazza San Domenico Maggiore e della zona del Nilo, non gira mai
lo sguardo dall’altra parte. Nel corso di questi anni, quando ‘O barone: un clochard che
lasciava intravedere dai suoi comportamenti e dalle sue “pillole di saggezza†un passato
fatto d’istruzione e di conoscenza, si era trasferito proprio in questa zona dove già qualche
tempo fa si era rifugiato un altro “invisibileâ€; uno straniero che in questo luogo voleva
morire ma che lo stesso popolo solidale salvò dall’indifferenza anche delle Istituzioni, ha
sempre ricevuto cibo, una coperta calda, un buon bagno ristoratore ed un taglio di capelli
e quest’uomo, abbandonato dai suoi cari, con grande dignità , ripagava tutti questi “amiciâ€
con una parola al posto giusto o una frase d’incoraggiamento.
“Si spengono le luci, inizia un nuovo giorno†è la citazione che è comparsa su uno
striscione appeso alle grate che circondano la guglia barocca di San Domenico Maggiore,
sul posto dove ‘O barone era solito sostare ed intrattenersi con la gente; in questo stesso
posto la “gente, splendida gente†di questa Città , ha deposto dei fiori; un ritratto di Antonio
detto ‘O barone e tanti lumini per onorare e ricordare che ognuno ha sempre bisogno
dell’altro ed una Città che onora la memoria di un clochard non è una Città “mortaâ€; è
una Città che non perde la Speranza e la Solidarietà non è un mero slogan da giornali!
Ci avrebbe fatto piacere che i mass media, quelli che da giorni ci tempestano di parole di
immagini impietose sulla triste vicenda del Vomero, avessero raccontato anche questa
storia ma non lo hanno fatto, forse perché distolti da altre vicende ma noi, oltre a voler
ricordare una persona speciale, un “invisibile†al mondo ma vicino alla nostra quotidianità ,
l’abbiamo voluta raccontare anche per chi in questi giorni di Carnevale ma già in
prossimità della Pasqua di Resurrezione, sembra distratto da altre priorità .
Maggiori informazioni sul sito web: www.corpodinapoli.it
L’ Ufficio stampa