CHI FORAGGIA E ARMA L’ISIS? QUALI SONO I VERI OBIETTIVI?

Armi sequestrate da Guardie giurate dell'EMPA

di Raffaele Cardillo

L’ISIS questo fantomatico esercito islamico d’ispirazione Jihadista che ha lo scopo precipuo di introdurre la Sharia (legge islamica) ripristinando, in tal modo, le antiche regole dettate dal Corano, una sorta di pulizia etnica ferocemente eseguita da questi gruppi sanguinari con decapitazioni e macellazioni di massa, supportata da un’intransigenza religiosa e un’intolleranza verso altre confessioni.

Una logica stridente quello dello sterminio propugnata dal sedicente Stato Islamico, attuata con ferrea determinazione e rivolta verso tutti gli oppositori di qualsiasi credo.

Una vera ecatombe che sta sovvertendo i già precari equilibri di un Medio Oriente, surriscaldato dalle mire egemoni di Stati Ombra, che guazzano in questo verminaio per attuare la disgregazione di popoli sovrani, una rivisitazione del “divide et impera” sempre di scottante attualità.

Uno degli obiettivi appetitosi da colpire è il già martoriato Iraq che, continuamente lacerato da divisioni di ordine religioso vedi gruppi Sunniti e Sciiti, resta il bersaglio preferito delle Monarchie del Golfo d’ispirazione Sunnita, che propendono per una restaurazione del Gruppo Dirigente di tale religione, defenestrato dalla passata guerra denominata “desert storm”.

Alle già citate Monarchie, si associano gli Usa, la Gran Bretagna, la Francia e la Turchia che soffiano sul fuoco della rivolta finanziando e armando questa banda di tagliagole.

Il loro disegno e frammentare lo Stato dell’ex Raiss Saddam Hussein in tre piccole entità territoriali ossia quella di pertinenza dei Sunniti, degli Sciiti e dei Curdi.

Una ridisegnazione delle carte geografiche a proprio uso e consumo.

Altro Stato preso di mira è la Siria che mal sopporta ingerenze del mondo Occidentale, anche perché apertamente schierato con la Russia e di religione Sciita.

Situazione non digeribile e quindi il riversarsi delle armate del drappo nero nel territorio siriano.

Il motto di questi pseudo-oscuri complottisti è la destabilizzazione dell’intera area mediorientale e spuntare le armi al vicino Iran di religione Sciita, potenziale detentore dell’Atomica e acerrimo nemico di Israele, possibile membro della combriccola di cui sopra.

Lo Stato degli Ayatollah ha sempre rappresentato un spina nel fianco, una minaccia reale per il mantenimento dell’equilibrio di forze in quella delicata zona del mondo.

Un’apparente guerra di religione che maschera invece, interessi di un imperialismo strisciante che, ghermisce con i suoi artigli, fette di territorio ricche di oro nero e sottoponendole alla loro sfera d’influenza.

Questo esercito mercenario di estremisti settari tutto dedito a nefandezze di ogni specie, sta superando il limite dell’umana decenza, atrocità e carneficine si ripetono con un ritmo impressionante, destando il raccapriccio della Comunità Internazionale.

Questa infernale creatura, un novello Frankenstein che si ribella e si scioglie dai vincoli del suo creatore, non soggiacendo più agli ordini imposti autoproclamandosi l’unico depositario del credo islamista.

Un ammutinamento non concordato che è letteralmente sfuggito di mano alla consorteria guerrafondaia e ora per darsi una patina di paladina della legalità e di tutela delle minoranze, innesca una sorta di reazione bombardando postazioni Isis, cercando di contenerne le avanzate strepitose.

Ancora una volta l’amministrazione nordamericana e i suoi alleati, dimostra l’assenza di una strategia di vasto respiro e una diplomazia non perfettamente all’altezza nel contesto internazionale.

Queste evidenti leggerezze e approssimazioni, possono generare gravi ripercussioni nello scacchiere mediorientale, alimentando desideri di rivalsa forieri di spaventose conseguenze per il futuro dell’Umanità.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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