COSI’ TWIGGY ANDO’ OLTRE LA MODA RIVOLUZIONANDO UN MONDO ASSSOPITO

Storie

di Giuseppe Sangiovanni

Mentre tornano di moda gli Anni 60, balza agli onori della cronaca Adriana Bucur, nota come la Twiggy del terzo millennio

COSI’ TWIGGY ANDO’ OLTRE LA MODA RIVOLUZIONANDO UN MONDO ASSSOPITO

La top model Bucur è un vero e proprio clone della modella inglese che divenne leggenda civente della rivoluzione della moda

Si chiama Adriana Bucur , ha 27 anni, professoressa di filosofia al  liceo Banescu  di Mangalia, a pochi km da Costanza, splendida cittadina sita nel sud della Romania, che affaccia sul Mar Nero. Da molti personaggi che orbitano nel modo della moda, nel suo paese, è stata definita la Twigg del terzo millennio, l’ex modella inglese protagonista indiscussa negli anni sessanta, leggenda vivente della moda mondiale. Adriana, occhi verdi, capelli corvini, non molto alta e magrissima, incredibilmente ha le stesse misure della famosa Twigg, taglia 40, 1,67 cm di altezza per 45 kg di peso. Ha  già calcato  le passerelle, nel suo paese d’origine, la Romania, ed ora è arrivata in Italia per la definitiva consacrazione.  Ama il ballo, tanto da uscire dalle discoteche(quando ha tempo) alle 7 di mattina. Non beve alcool, beve tanta coca-cola, ama  la pizza e gli spaghetti.  Il filosofo Jean Paul Satre, il suo mito. Colpita dai suoi concetti sull’esistenza. Dante Alighieri, Leonardo Da Vinci e Giuseppe Garibaldi, gli italiani a lei noti. Tra i suoi hobby: la letteratura, la musica, il cinema e il teatro. Sport preferiti: nuoto e pattinaggio. Ama viaggiare. Le piacerebbe scoprire il fascino e i misteri dell’India. E’ patita per le scarpe con tacchi altissimi. Una vera e propria collezione nella sua casa di Iasi. Oltre 500 modelli. L’ha scoperta un freelance italiano, che l’ha portata nel nostro paese. Ardente animalista(come la Twigg), prossimamente potrebbe prestare la sua immagine   per una campagna anti-pelliccia, architettata da una   associazione che tutela i diritti degli animali. In cantiere in questi giorni la realizzazione di un singolare calendario, che ha come tematica il sociale. Calendario, che sarà presentato con una conferenza stampa e distribuito a novembre. I proventi destinati alle case di riposo per anziani. Una riga di matita nera, l’abbigliamento colorato e  minigonne con stivali, per combattere la crociata sociale ed entrare nell’olimpo delle dee. Pronta a lanciare una nuova linea di intimo, disegnata da un noto esperto del settore.  Un nuovo modello di bellezza, con forme “accennate”, in un corpo snello, con un viso intenso, sguardo accattivante, caratterizzato dagli occhi verdi.  Una scelta maturata lo scorso novembre dopo aver assistito a una manifestazione di animalisti durante le sfilate americane di Victora’s Secrets. “Di questi tempi non ci sono giustificazioni per indossare una pelliccia. Non ne abbiamo bisogno per riparaci dal freddo… è solo vanità” Ecco il Twiggy-pensiero. CHI E’ TWIGGY ? ✿ Ma chi è davvero l’ex modella culto degli anni Sessanta, la bambina dal capello corto, le lentiggini e il piglio da monella, l’antesignana della bellezza anoressica?. A sedici anni lavora coma shampista in un salone londinese dove avviene l’incontro che cambierà la sua vita, quello con il fotografo Justine De Villneuve che la nota, la immortale nei suoi scatti e la lancia nell’Olimpo delle dee.. in una Londra molto swinging, ricca di minigonne inguinali, colori sgargianti e voglia di ballare le canzoni dei Beatles. Basta qualche apparizione perché scoppi il fenomeno Twiggy. Il Daily Express la consacra “Volto del ‘66”, le ragazze tagliano i capelli alla maschiaccio come lei e truccano gli occhi con una riga di matita nera e lunge applicazioni di ciglia finte.~ L’abbigliamento anni ‘60 è tornato prepotentemente di moda, con i suoi abiti a trapezio, le sue geometrie, a volte psichedeliche, le minigonne e gli stivali colorati. La moda di questo decennio ha segnato la rivoluzione culturale, regalando alla donna un po’ più di libertà, almeno nel look, e soprattutto affermando un nuovo modello di bellezza. Addio pin-up, tutte forme e scollature provocanti, e ben venuti pantaloni e gonne corte. La modella icona di quel periodo è la celebre Twiggy, che mostra un corpo gracilino, privo di forme, e un viso intenso, caratterizzato dai suoi grandi e profondi occhi. Mary Quant si lascia totalmente conquistare dalla top model e la propone come indossatrice emergente per la sua nuova linea. È proprio con Twiggy che conosciamo i primi abiti a trapezio, spesso a collo alto e senza maniche, caratterizzati dalla svasatura.

Giuseppe Sangiovanni

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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