DON FRANCO GALEONE INCONTRA GLI AMICI DI DON ADOLFO L’ARCO. È L’INIZIO DELL’ITER PER LA CANONIZZAZIONE

di Paolo Pozzuoli

Domenica prossima, 23 c.m.,a partire dalle ore 10:00, presso l’Istituto salesiano ‘Sacro Cuore di Maria’di Caserta, inizierà ufficialmente l’iter per la canonizzazione del padre salesiano don Adolfo L’Arco, casertano di Fontanelle di Teano dove nacque il 24 maggio 1916: il giorno della festa di Maria Ausiliatrice per cui don L’Arco radiosamente raccontava di ‘sentirsi un predestinato’ (… e, nel medesimo Santuario dove sono iniziati i lavori strutturali, è prevista la traslazione della salma dal cimitero di Pacognano di Vico Equense, una volta compiuto il percorso di vita terrena il 25 luglio dell’anno 2010: 94 anni di età di cui 64 di vita salesiana e 55 di sacerdozio; una lunga esperienza che si ritrova negli oltre 60 libri scritti, alcuni dei quali, per molti salesiani, giovani e adulti, sono stati un vero e proprio “itinerario della gioia”). La gioiosa notizia ci è stata confidata da don Franco Galeone, designato ad istruire la causa di canonizzazione e certamente delegato – avendone le qualità – anche a curare la postulatio. È un iter delicato, complesso e lungo che dovrà scandagliare, penetrare nel profondo di don L’Arco per evidenziarne e portarne alla luce le ‘qualità’: ovvero quelle che la Chiesa chiama ‘virtù eroiche’. Compito dunque impegnativo per don Franco ma, avvezzo com’è a superare alla grande qualsiasi ostacolo, porterà a compimento con successo – ne siamo intimamente convinti – anche questa missione. Intanto, nell’incontro di domenica, il primo della serie, dal tema “don L’Arco e Maria, don L’Arco e l’Eucaristia”,  lancerà un appello a tutti coloro i quali hanno avuto il privilegio di conoscere don Adolfo L’Arco di ‘produrre foto, libri, scritti e quant’altro utile alla causa della canonizzazione.

In proposito, registriamo le testimonianze:

PER GRAZIA RICEVUTA DI ‘Franco da Napoli’ che “ringrazia don L’Arco per avergli evitato un pericoloso incidente. Accompagnava un gruppo di ragazzi e raccontava loro la vita di don L’Arco. Improvvisamente, dietro una curva a gomito trovò una coda di macchine ferme a causa di un incidente. Il  tamponamento fu evitato anche grazie all’aiuto di don L’Arco”.

“Di don L’Arco” – ha sottolineato  l’Arcivescovo emerito, Mons. Felice Cece – “si potrebbero scrivere tre biografie: una biografia intellettuale per la sua vivacità, una biografia spirituale per il suo cuore amabile e sensibile, una biografia educativa per la sua volontà docile allo Spirito Santo”.

Don Sabatino Palumbieri ne ha evidenziato “la personalità coinvolgente: una vita lunga la sua; un incendio divampato in terra; al solo suo apparire, il calore di un ambiente cambiava; era ricco di empatia, di amorevolezza di don Bosco intesa come amare l’altro, a partire dall’altro, facendogli percepire amore; le radici della sua capacità di sorridere e di aiutare le troviamo nelle sue caratteristiche umane e spirituali; un uomo bonario, studioso, spirituale, salesiano doc, perennemente innamorato di Cristo e di Maria, maestro di vita”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *