DOPO LE MAGLIETTE CON LA SCRITTA ‘NARCOS’, SUL MERCATO DELL’ABBIGLIAMENTO NAPOLETANO PER BAMBINI, ARRIVANO ANCHE QUELLE CON LE STAMPE ‘OVERDOSE’ E ‘MINIBOSS’, E’ SCANDALO

di Daniele Palazzo

NAPOLI-Da sempre, Napoli e i napoletani, avvinghiati ad una cultura sociale che sa tanto di teatralità e voglia di vivacchiare secondo canoni e codici comportamentali che solo loro sanno e possono comprendere e decifrare, si presentano e configurano come il tutto e il suo esatto contrario, nel senso che passano da un eccesso all’altro, con una nonchalance tale da lasciare interdetti tutti e ciascuno. In quest’ottica anche il nuovo “scandalo” che, veicolato dai Media, potrebbe rapidamente estendersi in tutto il Centro-Sud della è Penisola e, da qui, al resto del territorio nazionale. Ovviamente, parliamo delle nuove  magliette, recanti le scritte “Miniboss” ed “Overdose”, che, destinate a bimbi ed adolescenti, hanno invaso il mercato dell’abbigliamento del capoluogo partenopeo. A dare, per primi, la notizia l’Onorevole Francesco Emilio Borrelli, Consigliere Regionale della Campania per Verdi Francesco Emilio Borrelli e il conduttore radiofonico Gianni Simioli, in forza a Radio Marte Stereo. I due denuncianti, chiedendosi e domandando “quale genitore acquisterebbe una t-shirt del genere per i propri fogli?”, stigmatizzano anche la non trascurabile circostanza che, chi avesse la sprovvedutezza di farlo potrebbe essere visto come uno al quale non dispiacerebbe “un futuro da boss per i suoi figli o, addirittura, che  gli stessi fossero vittime di un’overdose” dal canto nostro, sappiano e vogliamo sperare che il popolo napoletano non abbocchi all’amo venditori e mercanti, che, di infima e mefistofelica estrazione, attentano continuamente all’integrità e ai valori della famiglia, tentando di sfaldarla e di risucchiarne i singoli componenti in un vertice negativo dal quale rischia di non salvarsi proprio nessuno.