ENTUSIASMO E FOLLIA: UNA DELIZIOSA COMMISTIONE

di Raffaele Cardillo

Peregrinando sul web e sempre alla ricerca di “virtute e canoscenza” ci siamo imbattuti sulla parola “entusiasmo” che, sulle prime potrebbe sembrare banale, inconsistente, anonima: invece ci si accorge che è pregna di contenuti, di natura profonda e ricca di significati che stupisce anche il lettore più disincantato.
La caratteristica peculiare dell’entusiasmo è la spontaneità, ovvero essa non può scaturire da elucubrazioni, da meditazioni lunghe e minuziose che ne potrebbero alterare la freschezza, la fruibilità.
Similmente a una leccornìa è opportuno che la si assapori per constatare e apprezzarne i caratteri organolettici.
Etimologicamente il termine deriva dal greco che significa: il Dio dentro!
Definire l’accezione come stimolazione, eccitamento è estremamente riduttivo: noi riteniamo, invece, che sia una forza propulsiva stravolgente che, genera in molti casi emulazione, vista la genuinità dei messaggi.
Uno straripamento, una tracimazione di sentimenti che debbano necessariamente manifestarsi all’esterno, che siano portati alla luce e non oscurati dalla tenebra interiore.
Vista la bontà e gli straordinari benefici che potrebbero arrecare all’Umanità, si dovrebbe coltivare, promuovere e incentivare la cultura di questa forma di ardore per cose nobili, che abbiano risvolti umanitari e siano di lenimento alle disgrazie terrene.

Quello che più ci affascina è, poi, l’accostamento della locuzione alla follia, proprio perché lo stato di esaltazione connaturato all’entusiasmo, sfocia inevitabilmente in quel delirio creativo che è considerato un dono divino.
Ed è proprio questo stato di profondo turbamento, questo soffio soprannaturale che, come per una sorta di trasfigurazione psichica, sfocia nell’irrazionalità lirica che si sublima nella poesia: una dote esclusiva delle anime belle.
Quindi un invasamento, una perturbazione della psiche, una deriva della ragione che raggiunge l’estasi.
Questa possessione divina, questo eroico furore che rapisce e sgomenta era da molti considerato un eversore della ragione: come fantasie infondate del cervello simili ai fuochi fatui, che al loro spegnimento mostrano le macerie della conoscenza.
Tra i suoi detrattori ci sono quelli che lo rappresentano coma la parte irrazionale dell’animo umano che, dovrebbe essere mitigato dalla ragione e da qui spiegato l’eccesso passionale sfuggito all’intelletto.
Noi crediamo, a nostro modesto avviso, che la follia e di quello che genera, non possa essere irreggimentata, imbavagliata col seguire dei canoni prestabiliti: la poesia, l’estro creativo è come un magma incandescente che travolge ogni ostacolo, ogni intralcio che possa manomettere il trionfo della Verità, intesa come rivelazione senza il condizionamento della ragione.
Confessiamo che nello svolgere questa tematica, ci sia stata in noi una sorta di metamorfosi, uno strano risveglio ad operare, un benessere improvviso che ci risolleva dalle angustie del vivere, sarà autosuggestione, chissà?

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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