FAMILY DAY E LGBT: MILIONI COME BRUSCOLINI E PIOVONO BUGIE

ROMA – Family day, sabato 30 gennaio Circo Massimo a Roma, l’organizzatore/portavoce Massimo Gandolfini annuncia: “Siamo un milione”. Poi ci ripensa e annuncia: “Siamo due milioni”. Nel suo annuncio c’è malcostume ormai abituale, vizio civico ormai diffuso, una sorta di maleducazione civile che purtroppo non è solo sua. Il malcostume, il vizio, la maleducazione di inventare l’improbabile l’impossibile poi spacciarlo come vero. E se qualcuno obietta…tanto non obietta nessuno. Nel grande catino del Circo Massimo a pigliarli l’un contro l’altro dritti in piedi come sardine in scatola ci stanno 330mila umani. Mentre il Family day è al culmine nel grande catino si cammina agevolmente, ci sono spazi e spalti spruzzati di gente e non certo stracolmi. Insomma ci saranno duecentomila persone, un decimo di quello annunciato, sbandierato e mentito dal palco. Vogliamo aggiungere altri centomila che vanno e vengono durante la manifestazione anti unioni gay? Fanno trecentomila. Una consistente, grande e rispettabile manifestazione di cittadini. Ma nove volte di meno di quel che dice Gandolfini. E allora perché Gandolfini mente? Mente perché sa per istinto ed esperienza che questo tipo di bugia non paga pegno. Anzi, fa titolo. Infatti un attimo dopo la sua balla, la balla diventa il titolo portante dell’intero sistema della comunicazione. Magari con delle pudiche virgolette, ma il titolo è “Siamo due milioni”. Il malcostume civile di fatto si appoggia alla sistematica abdicazione da parete di giornali e televisioni e informazione tutta di assumersi la responsabilità (la grana) dell’evidenza. Milioni di partecipanti ad una manifestazione riempiono, bloccano, ingolfano un’intera città. Infatti nella storia d’Italia pochissime sono state le manifestazioni di piazza che hanno sfiorato o toccato il milione di partecipanti (funerali di Berlinguer, non Circo Massimo di Cofferati…). Ma questa evidenza è nulla rispetto al malcostume e maleducazione civili di elencare milioni come fossero bruscolini. L’ha fatto Gandolfini per esaltare (non ce n’era bisogno) la manifestazione anti gay. L’aveva fatto una settimana prima lo schieramento opposto, quello di Italia Svegliati e quello dei movimenti Lgbt che avevano annunciato, guarda caso, un milione e più di partecipanti agli appuntamenti in cento piazze pro Unioni civili adozioni incluse, anzi, potendo, matrimoni gay. Anche qui, un sacco di gente e molte ragioni dalla loro parte. Ma allora, perché mentire, spudoratamente mentire sui numeri? Non si mente da una parte e dall’altra solo sui numeri. Bugie come se piovesse piovono nelle piazze, nei talk show e nelle aule parlamentari. Si mente quando si dice che la possibilità di adottare il figlio/a del partner non ha nulla a che fare con l’utero in affitto. Bugia: se c’è la stepchild adotion, insomma l’adozione legale del figliastro, questa sarà la porta attraverso cui passerà anche la coppia gay che va a comprarsi all’estero un utero e un figlio. Si mente quando si dice che vietando l’adozione si fa l’interesse del bambino. Una volta nato questo bambino/a, nato pure in un utero affittato, sarà nel suo interesse mandarlo in un istituto e impedire che venga adottato dalla coppia gay che se lo è fabbricato? Perché l’utero in affitto in Italia è illegale e lo resterà ma nel mondo in molti paesi è legale. Allora dei bambini natio così che si fa, li si butta? Si mente quando un Mauro Dalla Porta manda messaggi/allarmi tipo: “Giorno verrà, e presto, che sarà una legge a regolare unioni civili tra uomini e animali”. Il mittente di questi messaggi non è un anonimo manifestante, è al contrario un intellettuale del Family Day e dintorni. Si mente quando si esige che le Unioni Civili gay siano gocce d’acqua dei matrimoni eterosessuali dicendo che è una ovvia equiparazione. Si mente perché la perfetta matrimonialità è una pretesa del movimento gay, un simbolo, un totem. Si mente e si continuerà a mentire sostenendo che se passa la legge Cirinnà è la fine della famiglia e l’avvento del mondo gay e si mente gridando che chiunque ritenga il matrimonio tra eterosessuali cosa diversa dall’unione tra gay è un razzista/nazista. Si mente e si fa di peggio. Sempre Gandolfini, ma non solo lui, l’intera piazza e sostenitori politici si sono sentiti molto abili e politicamente “ganzi” nel minacciare: “Se Renzi non cambia la legge Unioni Civili gli votiamo contro al referendum su riforme costituzionali…”. Con amarissima ironia Michele Ainis sul Corriere della Sera commentava: “Perché, la Costituzione è omosessuale…?”. Si mente, si imbrogliano le carte e si danno le carte truccate. Complice più o meno consapevole un sistema dell’informazione sempre più dissociato dalla vita reale (non c’entra nulla ma rende l’idea: tutti annunciano e titolano “blocco totale” e “blocchi delle auto” e “tutti a piedi” e ciò avviene nelle redazioni site nelle stesse città dove negli stessi giorni minuti e ore circolano migliaia e migliaia di automobili…) si fa così, fanno tutti così e su tutto tutti fanno così. Allora non c’è che una spiegazione: della cosa pubblica in questo paese di fatto si occupano i peggiori, sono i meno sensibili alla verità, correttezza, responsabilità, misura ad occuparsi della cosa pubblica. Della cosa pubblica si occupano i fanfaroni, i caccia balle, gli irresponsabili…la selezione è alla rovescia. Della cosa pubblica si occupano, in ogni parte e partito, i peggiori. O almeno i meno qualificati e i più dannosi. E perché avviene, è una maledizione? No, a ben guardare avviene perché della cosa pubblica, dell’interesse generale in realtà non si occupa nessuno. In piazza, in tv, in Parlamento ci sono solo ultras di interessi di parte, lobby, gruppo. E tutti fingono, o forse credono davvero, che l’interesse della loro parte, lobby, gruppo e famiglia sia l’unico e supremo interesse e valore. Per questo sono i peggiori.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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