FESTA DELLA ASSUNTA


Lunedì 15 Agosto 2016

1. La definizione del dogma è avvenuta nel 1950, con papa Pio XII. Igno¬riamo come e quando avvenne la morte di Maria, festeggiata assai presto come dormitio e considerata la festa principale della Vergine. Il 15 agosto ricorda probabilmente la dedicazione di una grande chiesa a Maria in Gerusalemme. La Chiesa celebra oggi in Maria il compimento del mistero pasquale: essendo Maria la piena di grazia, senza nessuna ombra di peccato, Dio non ha voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che aveva generato il Signore della vita, Cristo. Per questo, il Concilio Vaticano II dice che l’Assunta è data alla Chiesa, agli uomini, come segno di sicura speranza e di consolazione per noi ancora pellegrini sulla terra: Maria è primizia e immagine della Chie¬sa.
2. Vergine, anello d’oro del tempo e dell’eterno, tu porti la nostra carne in Paradiso e Dio nella nostra carne (D. M. Turoldo). Anello d’oro, dove il tempo e l’eternità si innestano l’uno nell’altra: carne di donna in paradiso, carne di Dio sulla terra. L’Assunzione di Maria ci ricorda il valore del corpo: anche il corpo dell’uomo, che è un tessuto di prodigi, avrà lo stesso destino dell’anima, Dio occuperà cuore e corpo e sarà tutto in tutti (Col 3,11). Questo corpo così fragile, così sublime e così dolente, sacramento d’amore e talvolta di violenza, in cui sentiamo la densità della gioia, in cui soffriamo la profondità del dolore, diventerà, nell’ultimo giorno sacramento dell’incontro perfetto. Maria è la sorella che è andata avanti, il suo destino è il nostro, e già da ora.
3. Da duemila anni, miliardi di cristiani la proclamano Benedetta fra le donne. Gli stessi mussulmani, gli stessi indù hanno tenerezza e rispetto per Maria. Il privilegio di disprez¬zarla appartiene ad alcuni europei di formazione cristiana. Maria Assunta è la creatura che ha già raggiunto la pienezza della salvezza, fino alla trasfigurazione del corpo. È la donna vestita di sole e coronata di stelle. È la madre che ci aspetta e ci sollecita a camminare verso il Regno di Dio. Maria Assunta è garanzia che l’uomo si salva tutto: sì, anche i cor¬pi risorgeranno. La salvezza per il cristiano è la risurrezione dei cor¬pi, il mondo nuovo, la terra nuova. Il 15 agosto è la celebrazione di questo mistero. Se ne ricorderanno quelli che faranno la fila ai caselli delle autostrade, per festeggiare il Ferragosto, al mare o in montagna?
4. Il vangelo racconta che Maria si mise in viaggio, in fretta, verso la montagna. Lei è la donna del viaggio compiuto in fretta, perché l’amore ha sempre fretta, non sopporta ritardi. Donna in viaggio verso altri: Maria non si è mai ritagliata uno spazio da riservare a sé. Va continuamente verso altri, creatura di comunione, luogo di incontri. Donna in viaggio da casa a casa, che lascia la sua casa di Nazaret e va da Elisabetta, dagli sposi di Cana, a Cafarnao, alla camera alta a Gerusalemme, quasi la sua casa si fosse dilatata e spalancata e moltiplicato il cerchio del cuore. L’Assunta è la festa della nostra comune migrazione verso la vita. Siamo umanità dolente, ma incamminata; umanità ferita, caduta, eppure incamminata; umanità che ben conosce il tradimento, ma che non si arrende, che ama con la stessa intensità il cielo e la terra.
5. Bisogna guardare in alto e in avanti per meglio situare la realtà quotidiana, le piccole e solite cose che riempiono le opere e i giorni. Stiamo smarrendo il valore e la misura della realtà spazio-temporale. Forse è questa la radice del male che devasta ciascuno di noi e via via degrada la società. Non abbiamo più il senso della distanza, quelle dimensioni orizzontali e verticali che costituiscono la geometria del¬la salvezza. Perciò poi si sbaglia nel valutare i fatti, le scelte, la vita. Manca quella visione d’insieme, che si acquista solo quando si guarda dall’alto. Così si pensa che valga solo quello che sgorga dalle mani dell’«homo faber». Si crede che tutto finisca nell’attimo fuggente, che non ci siano continuità e conseguenze oltre il presente: l’individuo, unico metro del reale, si riduce così a vivere nella scintillante superficie, illuminata da tanti fuochi fatui.
6. Così nasce quella incomunicabilità che sta assu¬mendo dimensioni patologiche. La causa di tutto ciò non è il ritmo febbrile che la contemporanea civiltà imprime alla vita; la causa più profonda è nel fatto che l’uomo si sta chiudendo nella giara di pirandelliana memoria; l’uomo unidimensionale, eliminata ogni pro¬spettiva trascendente, si butta con voracità nel presente. In altre paro¬le, la malattia attuale, grave ma ancora guaribile, ha le sue radici nel¬la negazione della trascendenza, Così, dal tutto è lecito all’uomo, siamo passati al tutto è lecito sull’uomo e contro l’uomo; la libera-zione della morale è divenuta liberazione dalla morale, da ogni morale tout court, il silenzio e la morte di Dio si sono trasformati in incomunicabilità e disprezzo della vita umana.
7. Alzare la testa, fare progetti, prendere le distanze significa crede¬re in Dio, lasciarsi guidare da valori trascendenti, scoprire che l’uomo non può inventarsi da solo, ma che un disegno superiore lo precede, la cui realizzazione lo riscatta dal banale feriale per la festività eter¬na. Mi sembra che questo sia oggi l’urgente significato della festa di Maria Assunta in cielo. Viviamo una stagione crepuscolare; però in questa camera buia della ragione c’è ancora una luce che potrà impressionare la pellicola del nostro pensiero debole. Proprio nel bel mezzo del riposo estivo, la festa dell’Assunta ricorda all’uomo la sua realtà ultima, lo invita a guardare in alto, a contemplare il Cielo, che non è solo qualcosa sopra le nostre teste, ma è quell’Eterno che dà significato al presente. Siamo sulla terra per arredare la nostra eternità.
8. Ancora una volta la festa e la figura di Maria entrano nel tessuto della vita, per invitare l’uomo a misurarsi sui veri valori, che sono spirituali, certo, ma non per questo meno rea¬li decisivi per l’uomo, se vuole evitare lo scacco finale. Vivere la festa dell’Assunta diventa per il cristiano un’occasione privilegiata per lasciarsi guidare verso la Verità intera. Così si vince quel male di vivere, quella tristezza di un orizzonte chiuso, ove non c’è spazio per il nuovo e l’inedito; ci si libera da una sfiducia quasi fatalista per la circolarità degli accadimenti umani e si approda a una vitalità senza limiti, a una serenità profonda e operosa. Maria Assunta: un momento privilegiato, obbligato, per alzare lo sguardo e aggiungere un supplemento di spirito, per superare le zone d’ombra e le sacche grigie del terribile quotidiano, verso orizzonti pieni di luce. Buone vacanze e BUONA VITA!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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