FESTA GRANDE PRESSO LA SEDE PROVINCIALE DELL’INAIL E SALUTO SPECIALE AL RAG. AMEDEO GUADAGNO CHE VA AD ARRICCHIRE IL MONDO DEI PENSIONATI.

 

diPaolo Pozzuoli

Il passato che passa veloce e che nessuno è riuscito mai a fermare ed il presente che, inesorabile, va avanti dando la sensazione di procedere a passi di lumaca invisibili e lontani da raggiungere quei traguardi che si vorrebbero tagliare all’istante, si sono l’altro giorno accordati per fare un break presso la sede provinciale dell’INAIL.

Colleghi del passato e del presente cui hanno fatto da trait d’union il dr. Alfonso Cangiano, il dirigente che ha assorbito tutti gli aggettivi qualificativi superlativi dei lessici in circolazione, ed il prof. Francesco Burlin, il primario che riesce a reggere il fardello dei sostanziosi titoli accademici conseguiti e ad esercitarli con professionalità ed … occhio clinico, responsabile anche dei centri medico-legali di Avellino, Benevento, Aversa e Sant’Agata dé Goti, si sono ritrovati per festeggiare, con un ricco buffet dal minimo sapore di amarcord ma ridondante di colori, Amedeo Guadagno cui sono state riservate ulteriori, affettuose ‘stoccate’. “Mi sono sempre domandato a cosa servisse Amedeo, costretto, molto spesso, a fare cose diverse da quelle per le quali era stato assunto”, ha esordito Alfonso Cangiano. Che ha continuato e concluso “a fare da parafulmine perché corale ed unanime la risposta: è tutta colpa sua! la nostra presenza è significativa perché siamo tutti uniti a festeggiare il fatto che … se ne sia andato; il motivo per cui stava all’INAIL è perché è un amico straordinario”. Per il dr. Enrico Carrella, vicario storico, “Amedeo, entrato ben presto a far parte di un gruppo ben affiatato, ha meritato sul campo il titolo di ‘signore del probabile’; tante le iniziative ma nessuna raggiungeva il traguardo prefisso; l’abbiamo sempre scherzosamente preso in giro però, quando ha avuto carta bianca, ha risolto molte cose avendo uno spiccato senso pratico; auguro di cuore al caro Amedeo di non rimbambirsi come mi sono rimbambito io”. È poi seguito il sermone di rito: “Amedeo Guadagno, il ragionier Amedeo Guadagno è l’ultima icona di una collezione antica ed importante che l’ultracentenario proprietario ha sacrificato sull’altare di un rinnovamento oneroso ed ineludibile, comunque ritenuto improbabile ed impensabile. Il buon Amedeo, semplice ed unico, disponibile e pronto ad ogni emergenza, nel chiuso della dorata cornice dove era stato confinato, mascherava l’innata irrequietezza e l’ambientale insofferenza evidenziando doti incredibili, coltivando hobby inimmaginabili e soprattutto destreggiandosi con notevole abilità nel gioco delle parti. Un burocrate ‘fantasista’ che usava e sfruttava l’inseparabile borsa in pelle così come i prestigiatori usano e sfruttano il cilindro magico. Insomma, buono per tutte le stagioni e per ogni giorno di ciascuna stagione dell’anno, costretto a subire, spesso e volentieri, gli interventi a ‘sandwich’ da parte dei due Peppino con i quali era più connesso. L’uno, il collega che, con garbo e sottile ironia, preparava ed affiggeva manifesti pubblicitari attraverso i quali invitava tutti, ma proprio tutti, a rivolgersi, in caso di necessità, ad Amedeo anche per conoscere gli … ‘orari dei treni’, a prescindere dalla destinazione; l’altro, il dirigente, con il quale intavolava dispute interminabili sulla corretta compilazione della dichiarazione dei redditi: più sbagliava (…Amedeo), più si intestardiva a proporsi per i colleghi e più ne compilava, più ne sbagliava. A volte, quando si tratteneva con l’amico vicario, provava a discettare, da ‘grande esperto’ quale si riteneva, su specifici argomenti istituzionali e ad esprimere un  parere di qualità: purtroppo per lui, veniva regolarmente ‘arronzato’. Allora, più gratificanti gli hobby che si riferiscono a bacco, tabacco, venere, carte da gioco e fotografia con i quali ti sforzi di raccontare a destra ed a manca di avere un rapporto privilegiato? Parto di una fertile fantasia ovvero frutto di un film già visto e/o di un sogno  svanito alle prime luci dell’alba? Quanti ‘richiami’ (… è un eufemismo) per il penultimo! D’accordo, invece, per il secondo e l’ultimo. Ed anche con il primo quando l’abbiamo visto all’opera! Se non ci credete, vi prego, fate un piccolo sforzo e provate ad immaginarlo nudo, con in mano una coppa di vino ed il capo cinto di pampini …Che ve ne pare? Resta venere. Bacco aveva Arianna. Erano ‘belli, e l’un dell’altro ardenti’! Caro Amedeo, laddove veritiero e non verosimile quanto da te raccontato con dovizia di particolari dei giochi erotici fra candide lenzuola con l’Arianna della tua giovinezza, ti auguriamo di cogliere e godere ogni altra gioia presente e futura sebbene … lontana da noi!”.

Amedeo Guadagno – pur avendo dato tanto, è stato infine gratificato dai vertici capitolini di uno stantio clichè di striminzite parole di commiato – ha pieno diritto, come del resto tanti altri personaggi che hanno lasciato il segno e fatto la storia della sigla sotto la cui bandiera hanno svolto una attività lavorativa intensa e speciale, al titolo di ‘intramontabile’.  

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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