FONDI/LT-MARIA CRISTINA D’ABROSCA HA CONQUISTATO LA CORTE DI GIULIA GONZAGA

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Prof. Raffaele Raimondo

cronista free lance

Via A.Diaz, 33

81046 GRAZZANISE (Caserta)

tel 0823-96.42.12 – 340-500.67.64

e-mail: raffaeleraimondo1@virgilio.it        COMUNICATO-STAMPA del 19 ottobre 2010

 

AL CASTELLO DI FONDI:

 

Il soprano d’origine grazzanisana incanta il pubblico dell’Ensemble Jucundus Cantus

 

 (Raffaele Raimondo) – “Alla corte di Giulia Gonzaga, l’amor sacro e l’amor profano in musica, danza e teatro”: così è stato denominato l’elegante spettacolo rinascimentale offerto dall’Ensemble Jucundus Cantus, sabato 16 ottobre, nella nobilissima sede  fra le cui ampie sale un tempo si muoveva la “bellissima” e sfortunata contessa immortalata da Ariosto nell’Orlando.

E là il soprano d’origini grazzanisane Maria Cristina D’Abrosca, in prima fila nell’Ensemble, ha conquistato gli appassionati del bel canto insieme con l’omologa Federica Carducci, il contralto Anna D’Acunto (anzitutto impegnata come direttore artistico e coordinatrice della formazione), il contraltista Marco Paganelli, il tenore Fabrizio Giovannetti, il basso Eugenio Di Lieto ed il controtenore Giorgio Carducci. Eppure i raffinatissimi canti interpretati non avrebbero sortito lo stesso incantevole effetto al quale invece hanno contribuito i valenti musicisti Paola Ghigo (direttore dello Jucundus Cantus), Orlando D’Achille, Anna Maria Gentile, Tommaso Capuano e la compagnia di danza Etade Harmonica, nonché gli attori Fatima Scialdone (con profonde radici a Vitulazio) e Juan Valdes: tutti sapientemente presentati dal giullare-regista Janos Agresti.

Nello splendido auditorium del castello baronale, finemente arredato, la voce della D’Abrosca si è infatti levata stupenda fra le altre ad eseguire canti, sacri e profani (da “Speme Amorosa” del Marenzio alla ”Salve Regina” del Monteverdi) di rara ed articolata elaborazione estetica, riscuotendo apprezzamenti manifestati a più riprese dal pubblico plaudente. Gli stessi che sono stati tributati ad Antonella Simeone che ha recitato il “Prin d’oro crespo” di Pietro Bembo. L’appuntamento artistico si è tradotto insomma in un magico tuffo nell’epoca del Rinascimento italiano, quasi una forte rivincita dell’anima sulle odierne pochezze sociali e politiche capace di portare in alto i cuori degli interpreti (autentici artisti) e degli astanti estasiati. In altre parole, una medicina vieppiù consolante per lo spirito afflitto in questa tremenda fase di materialismo, vandalismo e relativismo dilaganti. Ma, a conclusione, v’è stato anche il tempo per ristorare il corpo, con un buffet predisposto da Angela Carcaiso della società archeologica Crysos srl, leader nella preparazione di eventi gastronomici di valore storico: così cento “privilegiati” han potuto degustare una speciale pasta realizzata secondo una cinquecentesca ricetta, ceci e cotiche, piadine con gustosa porchetta e varie altre vivande assaggiate con lignee posate ed accompagnate da vino-nettare. Indi, noci, castagne, altra porporina frutta autunnale ed eccezionali “clementine” di Fondi. Per finire alla grande, naturalmente, dolci al miele che più buoni…in giro non si trovano.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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