GIUGNO SANTA MESSA DOMENICA 20 GIUGNO

gesu-7LA PAROLA
29 giugno 2014
Domenica
Ss. Pietro e Paolo (s)
13.a tempo ordinario – P

PREGHIERA DEL MATTINO
Signore Gesù, presso Cesarea di Filippo, ci hai rivelato il mistero della Chiesa. Tu stesso sei la sua pietra angolare, e sei anche il suo costruttore. Sulle colonne, che sono i tuoi apostoli, tu hai costruito per Dio un tempio fatto di pietre vive. Tu hai fatto di me, grazie al battesimo, una di quelle pietre vive, concedendomi di prendere parte alla tua dignità e alla tua missione sacerdotale. Mediante la mia vita aspiro a porre con te e in te offerte spirituali gradite a Dio, desidero vivere in unione con tutta la Chiesa, nella quale tu hai affidato a Pietro e ai suoi successori il potere di legare e di sciogliere.

ANTIFONA D’INGRESSO
Sono questi i santi apostoli che nella vita terrena hanno fecondato con il loro sangue la Chiesa: hanno bevuto il calice del Signore, e sono diventati gli amici di Dio.

COLLETTA
O Dio, che allieti la tua Chiesa con la solennità dei santi Pietro e Paolo, fa’ che la tua Chiesa segua sempre l’insegnamento degli apostoli dai quali ha ricevuto il primo annunzio della fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (At 12,1-11)
Ora so veramente che il Signore mi ha strappato dalla mano di Erode.
Dagli Atti degli Apostoli
In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Àzzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua.
Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da due soldati e legato con due catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle custodivano il carcere.
Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. L’angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L’angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’angelo: credeva invece di avere una visione.
Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l’angelo si allontanò da lui.
Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che il popolo dei Giudei si attendeva».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 33)
R. Il Signore mi ha liberato da ogni paura.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. R.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia. R.

SECONDA LETTURA (2Tm 4,6-8.17-18)
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timoteo
Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Mt 16,18)
R. Alleluia, alleluia.
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
R. Alleluia.

VANGELO (Mt 16,13-19)
Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Parola del Signore.

OMELIA
Per capire l’azione e insieme la bellezza della narrazione del Vangelo, bisogna considerare il suo sfondo geografico. Cesarea di Filippo si estendeva ai piedi del monte Ermon. Una delle grotte era dedicata al dio Pan e alle ninfe. Sulla sommità di una rupe, Erode aveva fatto costruire un tempio in onore di Cesare Augusto, mentre Filippo, suo figlio, aveva ingrandito questa località dandole il nome di Cesarea. Venerare un idolo e un uomo dagli Ebrei era considerato un’opera satanica, e perciò la grotta era considerata l’ingresso del regno di Satana: l’inferno. Ci si aspettava che, un giorno o l’altro, gli abissi infernali scuotessero questa rupe e inghiottissero il tempio sacrilego. In questo luogo spaventoso, si svolse un dialogo fra Gesù, il Figlio del Dio vivente, e Simone, il figlio di Giona. Gesù parla di un’altra pietra sulla quale edificherà un altro tempio, la Chiesa di Dio. Nessuna potenza infernale potrà mai prevalere su di essa. Simone, in quanto responsabile e guardiano, ne riceve le chiavi, e così il potere di legare e di sciogliere, cioè l’autorità dell’insegnamento e il governo della Chiesa. Grazie a ciò, Simone ne è diventato la pietra visibile, che assicura alla Chiesa ordine, unità e forza. La Chiesa non potrà essere vinta né da Satana né dalla morte, poiché Cristo vive ed opera in essa. Ogni papa è il Pietro della propria epoca.

PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Signore, la preghiera dei santi Apostoli accompagni l’offerta che presentiamo al tuo altare e ci unisca intimamente a te nella celebrazione di questo sacrificio, espressione perfetta della nostra fede. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Pietro disse a Gesù: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Gesù rispose: “Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. (Mt 16,16.18)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Concedi, Signore, alla tua Chiesa, che hai nutrito alla mensa eucaristica, di perseverare nella frazione del pane e nella dottrina degli Apostoli, per formare nel vincolo della tua carità un cuor solo e un’anima sola. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
La disposizione voluta dalla Verità perdura, e san Pietro, perseverando nella solidità che ha ricevuto, non ha abbandonato il governo della Chiesa, affidato alle sue mani. Poiché è stato istituito prima degli altri, a causa del suo nome Pietro, proclamato fondamento, costituito custode del regno dei cieli, preposto come arbitro per legare e sciogliere per mezzo di giudizi, la ratifica dei quali risiede in cielo, affinché tutto ciò ci insegni, attraverso gli stessi misteri di questi appellativi, quale fosse la sua intimità con Cristo.
Attualmente, egli assolve più pienamente e più efficacemente i compiti che gli sono stati affidati e tutto ciò che è di competenza delle sue funzioni e della sua sollecitudine egli lo compie in colui e per colui dal quale è stato glorificato. Ecco perché se vi è qualcosa che noi compiamo bene, qualcosa che decidiamo bene, qualcosa che otteniamo dalla misericordia di Dio per mezzo delle nostre preghiere quotidiane, è tutto grazie al lavoro ed ai meriti di colui il cui potere, nella sua Sede, continua a vivere, e la cui autorità a manifestarsi. Tale è infatti, prediletti, la ricompensa di questa professione di fede che, ispirata da Dio Padre al cuore dell’apostolo, si innalzò più in alto di tutte le incertezze delle opinioni umane e ricevette la fermezza di una roccia che nessuna scossa può far vacillare. Poiché è nella Chiesa intera che Pietro dice ogni giorno: “Tu sei il Cristo, Figlio del Dio vivente”, e che ogni lingua che conferma il Signore è istruita dall’insegnamento di questa parola.
SAN LEONE MAGNO

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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