GOOGLE DEPOSITA BREVETTO PER PRELEVARE IL SANGUE ATTRAVERSO UN DISPOSITIVO DA POLSO “SENZA AGO”.

 Smartwatches riesce a estrarre una quantità sufficiente di sangue per analisi di colesterolo, glicemia, infezioni e cellule tumorali

Saranno felici tutti coloro che odiano gli aghi, e soprattutto quelli usati per il prelievo del sangue. Google ha depositato Giovedi un brevetto di un dispositivo che preleva campioni di sangue “senza aghi” e in modo quasi indolore. Grazie a questa scoperta, Smartwatches e altri dispositivi portatili possono essere progettati, con la capacità di prelevare il sangue con un processo che mira a rendere la raccolta del tessuto in stato liquido, più facile per le persone che odiano gli aghi. Il suo meccanismo agisce attraverso una “micro-particella” scaricata tramite un gas da un contenitore che perfora la pelle ed attraverso un effetto sottovuoto ed ai principi di tecnologia microfluidica. Quando il sangue fuoriesce dalla ferita della puntura, fluisce direttamente nella provetta collegata, senza bisogno che chi lo adopera abbia alcuna formazione medica. Secondo Google, uno degli usi pratici per un tale dispositivo è il test del glucosio per coloro che hanno il diabete. Una volta realizzato, il dispositivo potrebbe sostituire del tutto il tester del glucosio per diabetici. La provetta potrebbe essere così consegnata o spedita ai laboratori senza ricorrere a trattamenti speciali o trasporti refrigerati. Chi ha testato il dispositivo, stando ai risultati diffusi dall’azienda, segnala che il processo è quasi completamente indolore. Non è chiaro cosa Google intende farne del brevetto. Concludendo, questo nuovo Smartwatches da polso, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, consentirà ai pazienti diabetici di tenere sotto controllo la glicemia senza più il bisogno della classica “punturina” al dito più volte nel corso della giornata per tenere d’occhio i livelli di glucosio e regolare le dosi di insulina.

Lecce, 6 dicembre 2015

Giovanni D’AGATA

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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